Travolge auto per sfuggire ai carabinieri

Edizione CIRC_NORD

28/06/2010

Travolge auto per sfuggire ai carabinieri

2080482314.jpgTerzigno. I carabinieri del nucleo radiomobile di Napoli hanno arrestato P.P. di 32 anni, residente a Poggiomarino e già noto alle forze dell’ordine. L’uomo era alla guida della sua Volkswagen Polo, non si è fermato all’alt dei militari e dopo aver tentato di investire i militari si è dato alla fuga speronando alcuni veicoli in transito, tra cui la Fiat Panda di un istituto di vigilanza e, ripetutamente l’autoradio dei carabinieri. Dopo aver percorso diverse strade, l’uomo è giunto all’uscita di Terzigno della ss 268 dove è riuscito ad invertire il senso di marcia, ma ha trovato il cammino sbarrato da carabinieri inviati dalla centrale operativa di Napoli con l’ausilio della Cio di Napoli e del Nucleo radiomobile di Torre Annunziata. Nel tentativo di forzare lo sbarramento, l’uomo ha speronato una Fiat Stilo dei militari ed ha terminato la corsa contro il guardarail. Sceso dall’auto, P. P. ha tentato la fuga a piedi, ma è stato raggiunto e bloccato dopo violenta colluttazione. Nel corso della perquisizione è stato trovato in possesso di due pasticche di «suboxone», di una siringa usata e di materiale per il confezionamento di stupefacente. Medicato all’ospedale San Paolo per contusioni varie guaribili in sette giorni, l’uomo è stato scoperto sotto l’effetto di stupefacenti. La GUARDIA GIURATA alla guida della Panda speronata è stata portata all’ospedale Loreto Crispi dove è stato riscontrato un «trauma contusivo al gomito destro» guaribile in 6 giorni. Anche un appuntato e un carabiniere hanno avuto bisogno delle cure dei sanitari e sono stati giudicati guaribili in sette giorni. L’arrestato si trova nel carcere di Poggioreale.

Travolge auto per sfuggire ai carabinieriultima modifica: 2010-06-29T11:30:00+02:00da sagittario290

L’anziano che ruba sfida o bisogno?

Edizione NAZIONALE

Pag. 21

27/06/2010

L’anziano che ruba sfida o bisogno?

Agostino Turcillo

HE10_286.jpgCaro dr. Lubrano, ho 23 anni, frequento l’università (psicologia) e ho la fortuna di avere in famiglia un nonno (il padre di mia madre) che è persona piena di saggezza e che mi aiuta spesso e volentieri nei miei studi. Ed è con lui che ho affrontato una discussione su un fatto di cronaca che sembra diventato piuttosto frequente: un anziano che ruba al supermercato. Piccole cose, genere alimentare di solito, ma anche oggetti occultabili facilmente. Ho letto da qualche parte che i furti nei supermercati sono, a prescindere dall’età, originati dalla voglia di trasgredire, mio nonno sostiene che la causa vera è il bisogno. Fino a che punto sono credibili le due ipotesi? Nei giorni scorsi un nonno di 78 anni a Milano ha rubato 50 euro dalla borsa di una donna, in un negozio. Quando lo hanno scoperto è scoppiato in lacrime: la necessità, la disperazione. Al supermercato, invece, qualche anno fa un pensionato di Firenze, 70 anni, si presenta col suo carrello semivuoto a una delle casse guardando sconsolato lo scontrino, 25 euro (“eppure, considera in un attimo, non ho comprato granchè”) e paga. All’uscita i VIGILANTES lo fermano. Ha in tasca un salamino. Accompagnato nell’ufficio del direttore l’anziano cliente, colpito da infarto, muore. Per la vergogna, scrivono i quotidiani, di essere stato colto con le mani nel sacco. In Italia sono poco più di centomila le persone che nei supermercati praticano questo genere di ruberie: per il 50% clienti, per il 23% dipendenti, per il resto fornitori ed altri. E volete sapere quali prodotti attraggono di più? Lamette da barba e rasoi, macchine fotografiche digitali, dvd, cosmetici, borse di pelle, cinture, profumi, deodoranti, cellulari. Nella classifica dei primi dieci sono assenti i prodotti alimentari mentre negli episodi che hanno avuto a protagonisti i vecchi, si trattava esclusivamente di generi commestibili. Potremmo interpretarlo come un grido d’allarme: non ce la facciamo con la nostra magra pensione. Dalle analisi che fanno gli esperti della grande distribuzione sono le donne o i ragazzi che sfidano la sorveglianza delle telecamere e dei VIGILANTES per il gusto della trasgressione. Per gli anziani forse l’atto stesso del rubare, così mortificante per loro, può essere interpretato come un modo per attrarre l’attenzione degli altri. Il guaio è che l’Italia del benessere ignora l’Italia impoverita. Ed è sorda ai richiami. Perciò, caro Agostino, ha ragione suo nonno.

L’anziano che ruba sfida o bisogno?ultima modifica: 2010-06-28T11:00:00+02:00da sagittario290

Spari e fuga fallisce il colpo nel cantiere del liceo Gatto

Edizione SALERNO

26/06/2010

Spari e fuga fallisce il colpo nel cantiere del liceo Gatto

Paola Desiderio

HE10_3472.jpgAGROPOLI. La GUARDIA GIURATA li ha sorpresi mentre erano intenti ad introdursi nel cantiere del nuovo liceo, hanno sparato alcuni colpi in aria, quasi certamente con una pistola a salve, e si sono dati alla fuga. E’ fallito così un tentativo di furto, l’ennesimo, all’interno del cantiere del nuovo edificio del liceo scientifico Alfonso Gatto. Negli ultimi mesi più volte, durante la notte, quando il cantiere era chiuso, erano stati portati via attrezzi da lavoro che la ditta lasciava lì. Per questo da qualche giorno era stata ingaggiata una ditta di vigilanza e ogni notte una GUARDIA GIURATA avevano iniziato a presidiare il cantiere. Intorno alla mezza notte, tra giovedì e venerdì, stava per consumarsi l’ennesimo furto. I ladri, quattro secondo quanto riferito successivamente dalla stessa GUARDIA GIURATA ai carabinieri della compagnia di Agropoli (guidati dal comandante del nucleo operativo Alfonso Cerotto) hanno raggiunto l’ingresso del cantiere ed erano pronti a forzare la serratura che lo chiudeva, per introdursi all’interno, presumibilmente nella palestra, e fare razzia di arnesi da rivendere. Non sapevano però che da un po’ di tempo il cantiere non viene più lasciato incustodito e si devono essere sorpresi quando hanno visto e udito la GUARDIA GIURATA che si dirigeva verso di loro. E’stato allora che uno di loro ha tirato fuori una pistola e ha sparato alcuni colpi in aria. I quattro si sono poi dati alla fuga, è probabile che avessero un’automobile parcheggiata poco distante. Intanto la GUARDIA GIURATA ha allertato i carabinieri. Un primo sopralluogo nel cantiere è stato effettuato subito dopo, nonostante il buio. I militari dell’arma sono tornati anche ieri mattina alla ricerca di indizi. E’ probabile che i malviventi abbiano sparato con una pistola a salve, una di quelle che fanno solo molto rumore, perché sul posto non sono stati trovati né bossoli né fori. Verosimilmente l’arma serviva soltanto, com’è poi avvenuto, a facilitare la loro fuga nel caso fossero stati scoperti. Non è stato possibile rintracciare i quattro malviventi. La zona in cui è situato il nuovo liceo è in prossimità della variante alla ss 18 e della strada provinciale 267, offrendo quindi molteplici vie di fuga. Fuggiti saenza lasciare traccia alcuna ma le forze dell’ordine ed i carabineiri non abbassano la guardia. Indagini partite a tutto campo per individuare i balordi che hanno tentato il colpo nel cantiere.

Spari e fuga fallisce il colpo nel cantiere del liceo Gattoultima modifica: 2010-06-27T11:15:00+02:00da sagittario290

«Giocare in spiaggia fa paura»

Giovedì 17 Giugno 2010,

Ed: VENEZIA
Pagina: 8

«Giocare in spiaggia fa paura»

Genitori preoccupati per il caso del quindicenne aggredito da un vigilante

Lorenzo Mayer

707.jpg«Ora i ragazzi hanno paura a giocare in spiaggia. Chiedono a noi genitori se possono giocare a calcio o se prendono le botte».  

Lo dicono alcuni genitori, dopo l’accusa di Cristina F., che ha denunciato alla polizia l’aggressione subita dal figlio quindicenne da un vigilante dell’Excelsior al Lido. Il ragazzino, secondo la denuncia della madre, è stato aggredito, la scorsa settimana, da un addetto alla sicurezza dello stabilimento balneare, solo perché cercava di recuperare il suo pallone, sequestrato durante una partita da calcio vietata sulla spiaggia. Ieri nell’isola non si parlava d’altro, tra incredulità e stupore. Intanto, la direzione del personale ha mosso i passi ufficiali: ha chiesto al dipendente, finito al centro del “caso”, di fornire delle spiegazioni ufficiali sull’episodio che gli è stato attribuito. Il vigilantes avrà cinque giorni di tempo, come previsto dal contratto nazionale, per produrre la propria versione. Dopodiché, sempre la direzione del personale, acquisirà tutti gli elementi e deciderà che linea seguire confrontando i diversi racconti e scegliera quale linea di condotta perseguire Al momento, l’uomo rimane regolarmente al suo posto di lavoro, ma rischia il licenziamento. Anche la famiglia del ragazzo si è attivata per vedere riconosciute, anche dal punto di vista legale, le proprie ragioni, ed è assistita dall’avvocato Massimiliano Cristofoli Pratt. Intanto emergono altri particolari dell’aggressione subita da ragazzino. A fornirli sono gli stessi amici che erano con lui: «Ho visto l’addetto alla sicurezza che lanciava la radio – racconta una ragazzina – l’uomo ha reagito con violenza. Sono stata testimone di tutta la prima parte della vicenda, quella successa all’esterno dell’ufficio. Il resto è successo all’interno e me lo hanno raccontato gli altri. Credo che un addetto alla sicurezza non possa assolutamente reagire in quel modo. Non si può lanciare una radio addosso a un ragazzo. Noi ci volevamo solo divertire. Bastava dire a parole di smetterla e l’avremmo fatto. Ma chi ha il compito di garantire la sicurezza non dovrebbe mai reagire così». 

Dopo la visita al punto di primo intervento dell’ex ospedale al mare, al quindicenne sono state accertate lesioni, compresa l’incrinatura di una costola, giudicate guaribili in 5 giorni. La madre del ragazzo aggredito però ha raccontato che il figlio è ancora sotto choc.

«Giocare in spiaggia fa paura»ultima modifica: 2010-06-18T11:30:00+02:00da sagittario290

«Picchiato per un pallone»

Mercoledì 16 Giugno 2010,

Ed: VENEZIA
Pagina: 7

LA DENUNCIA Una madre si presenta alla polizia, i gestori avviano verifiche interne

«Picchiato per un pallone»

«Mio figlio aggredito in spiaggia dai vigilantes dell’Excelsior»

792.jpg«Mio figlio è stato aggredito da un ispettore dello stabilimento balneare dell’Excelsior solo perché voleva recuperare il suo pallone dopo una partita di calcio in spiaggia tra amici». Il duro atto d’accusa arriva da Cristina Fiorentini che ha denunciato alla polizia del Lido l’aggressione subìta dal figlio quindicenne J.M. da un vigilante della spiaggia. L’episodio risale a mercoledì della scorsa settima, intorno alle 18.45. Due giorni dopo il ragazzino, che continuava ad accusare dolori, è stato visitato al punto di primo intervento dell’ex ospedale al mare, e il medico di guardia gli ha diagnosticato lesioni, compresa l’incrinatura di una costola, giudicate guaribili in cinque giorni. Tra i testimoni dell’aggressione anche sei amici coetanei del ragazzo, che erano impegnati nella partita. Dal canto suo, dopo la segnalazione della famiglia (che da anni è cliente delle “Quattro Fontane”, spiaggia che è gestita dallo stesso gruppo), anche la direzione dell’Excelsior ha aperto una verifica interna per capire come sono andate le cose. 

Tutto è nato quando si è trattato di andare a recuperare un pallone che era stato sottratto dai vigilantes ai ragazzi impegnati in una partita di calcio. Gli ispettori, però, sono stati inflessibili e visto che il regolamento comunale non consentirebbe alcun gioco con la palla, per interrompere la partita hanno sequestrato il pallone. A quel punto J.M., proprietario del pallone che in quel momento non era nemmeno tra i giocatori, si è fatto avanti per recuperare la palla. Sempre secondo quanto riferito dalla donna agli agenti, una dipendente dell’ufficio avrebbe prima offeso il ragazzo e poi chiesto l’intervento dei due vigilantes. Uno dei due a quel punto l’avrebbe prima afferrato da dietro per il collo e successivamente prima colpito con un calcio alla coscia e con un pugno in testa.

«Picchiato per un pallone»ultima modifica: 2010-06-17T11:00:00+02:00da sagittario290

Fallita la rapina del secolo: 15 milioni

Edizione SALERNO

pag. 37

11/06/2010

Il colpo mancato Arrestati sei incensurati, fermato un poliziotto in servizio a Roma

Fallita la rapina del secolo: 15 milioni

Salvatore De Napoli

HE10_3370.jpgNocera Inferiore. Sarebbe stata la rapina del secolo da parte dei sette uomini d’oro. Sembra la trama di un film poliziesco anni settanta la tentata rapina ai danni del caveau della Ipervigile in via Riccio. C’erano tutti i presupposti per il colpo perfetto: i15 milioni di euro il bottino, complici due guardie giurate in servizio e altre due ex (che avevano lavorato proprio nel caveau), un poliziotto e altri due uomini appartenenti alla banda. Il colpo però, non andato importo e i rapinatori sono stati arrestati, grazie alla prontezza di due guardie giurate dell’Ipervigile, all’acume investigativo dei carabinieri della compagnia nocerina del tenente colonnello Massimo Cagnazzo e del reparto operativo di Salerno del tenente colonnello Francesco Merone e della polizia di stato del commissariato di Nocera Inferiore del vicequestore Raffale Monda e commissario Francesco Mainardi e della squadra mobile salernitana del vicequestore Carmine Soriente. Sono stati arrestati: Clemente Mirra (32 anni di Sant’Egidio del Monte Albino anche se residente a Pagani) e Mario Ruggiero (39 anni di Nocera Superiore) guardie giurate della Ipervigile in servizio; Gianluca Arcucci (37 anni di Nocera Superiore) e Bruno Giordano (43 anni di Roccapiemonte), ex guardie dell’Ipervigile; Raffaele Esposito di 21 anni, di San Giorgio a Cremano ma residente a Castel San Giorgio; e Aniello Califano, 40 anni di Nocera Superiore. Sottoposto a fermo di indiziato di delitto David Landi, 38 anni di Grosseto, agente della polizia di stato, in servizio alle Fiamme Oro a Spinaceto di Roma, frequentatore assieme ad Arcucci gli ambienti del body building. Il progetto della rapina. In tre riunioni a casa di Arcucci e Giordano, da due mesi era stato progettato il colpo, partendo dal falso sequestro di persona di Mirra (che avrebbe ricevuto un milione di euro a rapina compiuta). Facendosi fintamente scudo di Mirra, i rapinatori si sarebbero fatti aprire i cancelli dell’Ipervigile e avrebbero fatto entrare due auto e una moto nel cortile interno per poi penetrare nel caveau (simulando la minaccia di Mirra), avrebbero immobilizzato le guardie e gli addetti alla conta del denaro, avrebbero caricato su borsoni i 15 milioni di euro e via. Il fallimento Ore 01,30 l’auto di sevizio con Mirra arriva alla sede della Ipervigile: si fa aprire il primo cancello per andare in bagno ma la GUARDIA GIURATA di servizio alla centrale operativa s’insospettisce e chiede con insistenza perché Mirra fosse lì. Entrano i tre rapinatori incappucciati (Arcucci, Esposito e Giordano) e fingono di minacciare Mirra per farsi aprire gli altri due cancelli che immettono al cortile antistante il caveau. La GUARDIA GIURATA “fedele” dà l’allarme e avverte il commissariato della polizia di stato e un altro vigilantes che arriva dall’esterno che spara in aria mettendo in fuga i rapinatori. Ore 02,50, intervengono anche i carabinieri della compagnia di Nocera, la GUARDIA GIURATA che aveva sparato in aria identifica il palo dei rapinatori nel suo collega Mario Ruggiero. Ore 04,00, i carabinieri fermano Ruggiero. Ore 04,50 Giordano viene fermato a casa sua a Roccapiemonte, mentre nell’abitazione di Arcucci a Nocera Superiore viene trovato anche Esposito. Ore 05,40 viene fermato Mirra. Ore 10,10, è fermato a Roma l’agente David Landi.

Fallita la rapina del secolo: 15 milioniultima modifica: 2010-06-12T12:00:00+02:00da sagittario290

Guardia aggredita e lasciata due ore sotto la pioggia

Cronaca

Mercoledì 9 Giugno 2010,

Ed: VENEZIA
Pagina: 5

SANTA MARGHERITA Un altro inquietante episodio di violenza a pochi passi dal campo

Guardia aggredita e lasciata due ore sotto la pioggia

729.jpgLo hanno aggredito da dietro, con un calcio all’addome sferrato mentre stava controllando le saracinesche di alcuni negozi. E lo hanno lasciato a terra, privo di sensi, per quasi due ore. Sembra incredibile, ma l’aggressione è avvenuta la scorsa notte in pieno centro storico, poco distante da campo Santa Margherita. La vittima di quest’episodio di inaudita violenza è una guardia giurata che stava solamente facendo il proprio dovere controllando che le serrature e i lucchetti delle saracinesche appartenenti a negozi abbonati fossero chiusi e in buono stato. Sulla vicenda sta indagando ora la polizia, la cui pattuglia è arrivata sul posto non appena dei passanti hanno dato l’allarme.

La guardia ricorda solo pochi attimi di questa disavventura.

«Ero chinato e stavo controllando le saracinesche – racconta – quando mi sono sentito colpire all’addome con un calcio. Non sono in grado di sapere se fosse una o più persone. In conseguenza di quel calcio ho battuto la testa a terra e ho perso i sensi. L’unica cosa che sono riuscito a fare è stato accasciarmi sul lato della pistola in modo che non riuscissero a sfilarmela».  

Erano le 2.40 del mattino e l’uomo è rimasto sotto la pioggia per un’ora e mezza in calle. Le chiamate alla radio dei colleghi che non lo avevano più sentito gli avevano fatto riprendere conoscenza giusto il tempo di avvisare i colleghi. Poi il nulla, anche perché con la pioggia non passava nessuno. Poi alle 4 due persone hanno chiamato l’ospedale e la polizia dando l’allarme. 

La guardia giurata è stata portata così al pronto soccorso, dove è stata sottoposta a visite e accertamenti. I poliziotti hanno verbalizzato l’accaduto e sono ora partite le indagini per identificare i responsabili della vile aggressione. 

M.F.

Guardia aggredita e lasciata due ore sotto la pioggiaultima modifica: 2010-06-10T11:45:00+02:00da sagittario290

Sparatoria con i vigilantes, feriti due ladri

Edizione CIRC_SU2

05/06/2010

Sparatoria con i vigilantes, feriti due ladri

Tentato furto in deposito di via farina: non convince il racconto sulla dinamica

Mary Liguori

HE10_4646.jpgPortici. Notte d’inferno in via Farina a Portici dove due ladri sono stati feriti a pistolettate dalle GUARDIE GIURATE di servizio nella struttura. Intorno alla mezzanotte i due sono stati sorpresi mentre, introdottisi in un deposito di materiali edili e pezzi meccanici, stavano facendo incetta di autoricambi, dopo essersi intrufolati in un container. Ciò che è successo tra il momento dell’incursione e la sparatoria resta, però, tutt’ora avvolto nei dubbi. Due le versioni che i carabinieri hanno raccolto. Due racconti discordanti tra loro e che per ora si sono tramutati in quattro provvedimenti giudiziari: i vigilantes sono indagati per lesioni colpose; i ladri sono stati deferiti con l’accusa di furto aggravato. Secondo quanto hanno riferito le GUARDIE GIURATE, mentre si trovavano di pattuglia nella zona di via Farina, nei pressi del cimitero di Portici, hanno notato due sagome aggirarsi all’interno di un deposito di materiale e macchinari edili. A quel punto hanno deciso di intervenire e urlando, si sono qualificati chiedendo agli sconosciuti di uscire allo scoperto. Per tutta risposta, sempre secondo la versione dei vigilanti, i banditi hanno esploso al loro indirizzo un colpo di pistola. Le guardie, allora, hanno risposto al fuoco, sparando per otto volte e, a quanto pare, centrando entrambi i fuggitivi che, benché feriti, sono comunque riusciti a scappare facendo perdere le proprie tracce. Qualche ora dopo, all’ospedale Villa Betania di Ponticelli, si sono presentati un ventitreenne e un ventiduenne di San Giorgio a Cremano: uno aveva una pallottola conficcata nella schiena, l’altro una ferita da arma da fuoco al ginocchio. Il primo si trova tutt’ora ricoverato in prognosi riservata, ma non è in pericolo di vita mentre il secondo è stato medicato e dimesso. Le GUARDIE GIURATE hanno riconosciuto in loro gli autori del furto al deposito; i due giovani, un incensurato e un pregiudicato, hanno però negato ogni addebito. Ma è sulla sparatoria che si stanno concentrando gli sforzi degli investigatori: tanti sono infatti i punti oscuri e troppe le discrepanze nella versione dei vigilantes. A screditare parzialmente la versione delle GUARDIE GIURATE, oltre al racconto dei due ragazzi, il sopralluogo eseguito nel deposito: gli unici bossoli ritrovati dalla Scientifica sono quelli provenienti dalle armi delle GUARDIE GIURATE e non vi è traccia del colpo che i due, un 40enne di Portici e un 35enne di Torre Del Greco, dicono di aver sentito esplodere dai ladri nella loro direzione.

Sparatoria con i vigilantes, feriti due ladriultima modifica: 2010-06-06T12:00:00+02:00da sagittario290

Raid punitivo contro vigilante denunciati i due aggressori

Edizione CIRC_SU2

02/06/2010

Raid punitivo contro vigilante denunciati i due aggressori

HE10_4729.jpgCastellammare. Sembrava un tentativo di rapina terminato con il ferimento della GUARDIA GIURATA che difendeva il negozio. Invece, l’obiettivo degli aggressori raggiunti ieri dalla polizia era proprio il vigilante. Conti da regolare in ambito personale e familiare a quanto pare, che sono costati all’uomo diverse lesioni in tutto il corpo e il ricovero presso l’ospedale «San Leonardo» di Castellammare. Il tutto si è svolto nelle prime ore del mattino di ieri in via Napoli, nei pressi della filiale del corriere «Bartolini». Alcuni residenti hanno allertato la polizia riguardo un gran trambusto e la fuga di due uomini lungo la strada. Una volta giunti sul posto gli agenti del commissariato stabiese, agli ordini del primo dirigente Luigi Petrillo e del vicequestore Stefania Grasso, hanno ritrovato il vigilante a terra con diverse contusioni in tutto il corpo. L’uomo, un 35enne di Castellammare, picchiato a mani nude, è stato subito trasportato al pronto soccorso del nosocomio stabiese ancora semicosciente. Poiché l’uomo era impossibilitato a fornire la propria versione dei fatti, gli agenti hanno provveduto ad acquisire i filmati delle telecamere della videosorveglianza del negozio. Così la polizia ha potuto appurare che il vero obiettivo del raid era proprio il vigilante, «colpevole» di azioni riconducibili alla sfera personale. La GUARDIA GIURATA si trova ancora in prognosi riservata al San Leonardo, mentre grazie ai filmati i poliziotti hanno riconosciuto e denunciato per lesioni personali le due persone, entrambe di Castellammare, che avevano compiuto l’aggressione. fra. fe.

Raid punitivo contro vigilante denunciati i due aggressoriultima modifica: 2010-06-03T11:45:00+02:00da sagittario290