L’assalto-choc dei sette uomini d’oro

CRONACHE DALLA SARDEGNA

Mercoledì 02 giugno 2010 07.35

L’assalto-choc dei sette uomini d’oro

VILLANOVA STRISAILI Un portavalori speronato e cosparso di benzina per costringere i vigilantes a uscire. Sette banditi, senza sparare un colpo, prelevano mezzo milione di euro dalla pancia blindata del furgone prima di sparire nel nulla. Neppure un autobus carico di studenti ferma il commando: un complice, forse il palo della banda, provvede a tenerlo a debita distanza, il tempo necessario per mettere a segno l’operazione. DAL NOSTRO INVIATO SIMONE LOI

287884.jpgL’ASSALTO Pochi minuti prima delle otto 8 il furgone blindato della Metropol Sarda imbocca il piccolo rettilineo all’uscita del paese. Ha appena consegnato denaro contante alla filiale del Banco di Sardegna. È un salvadanaio mobile zeppo di banconote e i banditi sono ben informati. A cento metri dal cimitero un grosso camion frigo di traverso sulla carreggiata gli sbarra la strada. Il blindato decellera, frena quasi fino a fermarsi. È questione di un attimo. Un fuoristrada Discovery gli piomba addosso, l’urto è tremendo, piega la barra posteriore di protezione del blindato, lo costringe a fermarsi: in trappola.

In quel momento, a centocinquanta metri di distanza, tra le ultime case del paese, un pulman carico di studenti trova sulla sua strada un bandito armato e mascherato. È uno dei componenti della banda. L’autista frena di schianto, blocca il mezzo. Trascorrono lunghissimi secondi di paura. Dopo qualche minuto di attesa il mezzo inverte la rotta e sceglie un percorso alternativo. Attendere prego, rapina in corso.

Intanto dal fuoristrada scendono tre uomini, vestiti di nero, con un cappuccio calato sul viso. Sono armati di fucile e hanno una grossa tanica di benzina. Uno dei banditi cosparge l’abitacolo di liquido infiammabile, la benzina si fa strada verso l’interno del guscio d’acciaio. Uno dei tre uomini abbatte il piccolo vetro sulla fiancata del furgone a colpi di piccone. Altra benzina finisce dentro nella pancia d’acciaio. Dentro ci sono tre guardie, ormai inermi. Capiscono che la partita è persa, hanno vinto i ladri: basterebbe una fiammella per bruciare vivi come topi, non c’è più nulla da fare. Sottotiro le guardie scendono dal furgone, i banditi costringono il caposcorta ad aprire il blindato, prelevano tre valigette di sicurezza. Dentro ci sono contanti per 400 mila euro destinati ad altre filiali del Banco di Sardegna. Le guardie vengono disarmate bendate e legate. Messe le mani sulla torta, gli uomini del commando pensano anche al caffè : portano via due pistole calibro 9 x 21 e un fucile a pompa. Non trascurano di portarsi dietro la tanica, potrebbe sempre servire. Le guardie, alla mercè del gruppo, possono solo sentire il rumore di due auto che si allontanano a tutta velocità. Sono passati appena pochi minuti dall’inizio dell’assalto. Non è stato sparato un colpo, nessuno si è fatto male. Secondo la ricostruzione degli inquirenti coordinati dal colonnello dei carabinieri Simone Sorrentino, il commando era composto di sette, otto persone. Tre hanno compiuto materialmente l’assalto, uno ha bloccato l’autobus, due gli autisti pronti per la fuga, due le vedette.

CACCIA ALL’UOMO Il piano antirapina è scattato in pochi muniti, con un imponente schieramento di carabinieri e polizia. Due elicotteri a sorvegliare la zona, posti di blocco sulla Nuoro-Lanusei all’altezza di passo Caravai e all’uscita di Villanova, un reparto dei Cacciatori di Sardegna arrivato da Abbasanta setaccia le campagne ai piedi del Gennargentu. Si scopre intanto che il fuoristrada Discovery è stato rubato a Dorgali qualche giorno fa, mentre il camion frigo (ovviamente rubato) soggiornava da qualche tempo in un terreno vicino alla Statale, pronto all’uso. Le banconote all’interno delle valigette sono protette da un dispositivo antirapina che le renderebbe inutilizzabili. Macchiate in modo indelebile, carta straccia. Ma forse i banditi ritengono la questione secondaria.

INNOVAZIONE Una rapina sul velluto, con una tecnica in bilico tra tradizione e innovazione. I banditi hanno sostituito il crepitìo dei kalashnikov con il fetore della benzina. Un modus operandi del tutto inedito, prodotto della criminalità made in Ogliastra. In passato tecniche innovative (come la dinamite per scardinare un furgone) erano state sperimentate ai piedi del Gennargentu per poi essere esportate nella Penisola.

L’assalto-choc dei sette uomini d’oroultima modifica: 2010-06-03T12:00:00+02:00da sagittario290