Vandali alla scuola Parolini, danni per 10mila euro

Giovedì 28 Luglio 2011,

Ed: VICENZA
Pagina: 3

Vandali alla scuola Parolini, danni per 10mila euro

Ignoti sono penetrati all’istituto agrario di Bassano: sfondate porte e finestre, spaccato un apparecchio di laboratorio, svuotati i distributori automatici

Johnny Lazzarotto

3742.jpgHanno sfondato il vetro di una finestra e una volta dentro, indisturbati, hanno dato il via ad un vero e proprio raid vandalico, causando danni da oltre diecimila euro. Il tutto è accaduto nella notte tra lunedì e martedì, all’istituto agrario “A. Parolini” di via San Bortolo di Bassano, al confine con il territorio comunale di Pove del Grappa. 

Ignoti, dopo aver atteso il passaggio dell’auto della vigilanza privata, hanno saltato le recinzioni installate all’interno del complesso e hanno sfondato una finestra al piano terra della zona riservata alle aule. Una volta entrati, i vandali hanno divelto due porte di altrettante aule; non contenti, hanno distrutto altre quattro accessi nella vicina palazzina, hanno spaccato e svuotato due distributori automatici di snack e bibite e, ancora, si sono accaniti su un mobile climatizzato e adibito alla conservazione di materiale biologico da laboratorio. 

Il tutto con ulteriori danni agli impianti elettrici e ai muri interni. 

Ad accorgersi del raid è stato il personale ausiliario che, giunto a scuola martedì mattina, ha allertato immediatamente il preside Francesco Frigo: «Sono amareggiato da quanto accaduto – sottolinea il dirigente – anche perché l’ammontare dei guasti, ben oltre i diecimila euro. Spiace perché in tempi come questi fatti del genere danneggiano principalmente gli studenti. Sono cinque anni che lavoro in questa scuola e non era mai capitata una cosa del genere; non abbiamo nessun sospetto su chi possa essere stato anche se non credo possa trattarsi di nostri ex-allievi. Chi è entrato qui voleva creare danni e devo dire che purtroppo c’è riuscito». Un aspetto strano è che normalmente uno degli obiettivi di questi raid è asportare dei computer, cosa che in questo caso non è avvenuta.

Sul posto per i rilievi sono intervenuti i Carabinieri e gli uomini della Squadra scientifica, a caccia di elementi utili per le indagini.

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Notte di furti, due arresti

Martedì 19 Luglio 2011,

Ed: PORDENONE
Pagina:

Il raid a Portogruaro, bloccati dalla Polizia stradale e dai carabinieri a Sacile

Notte di furti, due arresti

Fratelli romeni in cella dopo aver rubato gasolio, rame e pneumatici

2170.jpgGasolio, rame, pneumatici e attrezzi da lavoro. Era talmente carica la Fiat Ulysse con targa francese che ieri notte percorreva l’A28 verso Conegliano, che la Polstrada di Pordenone non ha avuto difficoltà a bloccarne la corsa. Nonostante le palette, i lampeggianti e la sirena, una seconda auto, una Fiat Punto, ha proseguito la marcia. A bordo c’era Daniel Victor Nicolcea, 24 anni, di Francenigo. Mentre il fratello Darius Vasile Nicolcea, 26 anni, anche lui residente a Francenigo, veniva arrestato dai poliziotti per furto aggravato, un equipaggio del Radiomobile di Sacile, chiamato in ausilio, è andato a prendere Daniel Victor direttamente a Francenigo. Il motore della sua macchina era ancora caldo, le sue mani sporche di grasso e olio. Era da solo. I complici si erano già allontanati. 

I due fratelli sono stati portati nel carcere di Venezia. Il furto, infatti, è stato commesso a Portogruaro, quindi è di competenza della Procura veneta. La banda ha preso di mira la Rado Sas di Zoccolan in via Prati Guori, dove si trova il deposito del soccorso stradale dell’Aci. E poi la Site di via Cordovado a Gruaro. Sul Fiat Ulysse avevano caricato 8 taniche da 25 litri piene di gasolio sottratto dalle auto in custodia giudiziale, tre pneumatici usati, 400 chilogrammi tra conduttori di rame e cavi elettrici contenenti rame, nonchè attrezzi da lavoro come flessibili e tranciatrici. 

L’arresto risale alle 4 del mattino. Una quindicina di minuti prima una guardia giurata dell’Axitea di Mestre aveva dato l’allarme alla sala operativa perchè aveva notato dei movimenti sospetti e delle persone durante il suo giro di controllo. Quando ha visto i due automezzi imboccare l’A28, ha fornito ulteriori indicazioni. A quel punto è stato contatto il 113 di Pordenone. La pattuglia della Polstrada si è preparata al posto di blocco in autostrada, contemporaneamente ha chiesto la collaborazione dei carabinieri del Radiomobile di Sacile. Darius Vasile Nicolcea si è fermato subito. Impossibile, con l’Ulysse così carico, tentare una fuga. Il fratello invece ha osato, ma 40 minuti dopo i carabinieri lo consegnavano agli agenti della Stradale.

Al ventiseienne, oltre al furto aggravato, sono stati contestati la guida senza patente (mai conseguita) e l’uso di atto falso, in quanto circolava con un’assicurazione fasulla.

Le indagini non sono chiuse. Si cercano eventuali complici, ma anche collegamenti con una serie di colpi simili avvenuti negli ultimi mesi in zona. Gasolio e rame sono facilmente commercializzabili e vi è stata una recrudescenza di furti.

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Notte di furti, due arrestiultima modifica: 2011-07-20T10:45:00+02:00da sagittario290

Due ladri fermati nel cantiere della Bonatti

Edizione AVELLINO

16/07/2011

Blitz notturno di Cosmopol e carabinieri

Due ladri fermati nel cantiere della Bonatti

Alessandra Montalbetti

HE10_1385.jpgGrazie all’occhio attento di un agente della Cosmopol, in giro di perlustrazione, è stato sventato un furto. Nel mirino dei ladri è finito il cantiere, recentemente aperto, sulla Bonatti per la messa in sicurezza dell’arteria di collegamento. Il colpo era stato organizzato con precisione, ma gli autori avevano tralasciato un solo dettaglio: i controlli notturni dei vari istituti privati di vigilanza e sicurezza. E’ accaduto nel cantiere di via Don Giovanni Festa, nei pressi della Città Ospedaliera. L’agente, alla vista dei due ladri che avevano già caricato sul Ducato un numero cospicuo di parti in ferro presenti nel cantiere, non ha esitato ad intervenire. Subito dopo sono arrivati anche i carabinieri della stazione di Avellino che hanno dato supporto al VIGILANTES per bloccare i due malintenzionati e che hanno provveduto a denunciare i responsabili. Dai controlli è emerso che gli uomini in azione sono due pregiudicati dell’hinterland napoletano, in trasferta ad Avellino. I due, un trentasettenne e quarantaseienne entrambi di Ercolano, puntavano a ricavare una somma di denaro dalla vendita dei pezzi in metallo trafugati dal cantiere. Ma i loro piani sono stati rovinati dagli uomini in divisa. Inoltre i militari, una volta bloccati i due, hanno anche scaricato dal loro mezzo oltre ottanta barre in ferro, utili per la realizzazione del guard rail nei pressi della Città ospedaliera, già caricate sul furgoncino Ducato sul quale viaggiavano i due ladri. Tutto il materiale è stato riconsegnato all’amministratore della società edile che sta eseguendo i lavori di messa in sicurezza della Bonatti. Da un rapido calcolo fatto moltiplicando il peso delle barre in ferro sottratte con il prezzo di mercato del tipo lega, è presumibile che i due ladri potessero guadagnare oltre 200 euro dalla vendita di quei pezzi di guard-rail già caricati sul loro furgone. Ma se non fossero intervenuti gli uomini in divisa, chissà quanti agli altri pezzi sarebbero riusciti a sottrarre alla ditta, creandole un danno economico non indifferente, oltre che a rallentare i lavori e i tempi di consegna.

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Due ladri fermati nel cantiere della Bonattiultima modifica: 2011-07-17T11:15:00+02:00da sagittario290

La Città del verde nasce dal Vomero Il via a fine luglio

Edizione CITY

15/07/2011

L’iniziativa La campagna del Mattino

La Città del verde nasce dal Vomero Il via a fine luglio

AnnaMaria Asprone

HE10_720.jpgDalle parole ai fatti. Mentre continuano ad arrivare le adesioni all’iniziativa del Mattino «Adotta un’isola verde» già si comincia a pensare alla fase operativa, di certo quella più esaltante e costruttiva. «Non speravamo in un consenso così ampio ed in tempi così rapidi – spiega il vicesindaco Tommaso Sodano – Ora quindi vogliamo subito dare concretezza a tutto questo entusiasmo popolare. Per questo motivo, entro la fine del mese di luglio, convocheremo presso la sede comunale tutti quelli che – associazioni, municipalità, fondazioni, volontari e semplici cittadini – hanno espresso pubblicamente la loro volontà di aderire all’iniziativa lanciata dal Mattino e subito sposata anche dall’Amministrazione comunale. Nel corso di questo incontro al Comune, aperto alla città, si deciderà la data di inizio degli interventi». Quello che per ora sembra certo è che si inizierà dal Vomero. «Resta solo da definire – aggiunge Sodano – quale sarà la prima isola adottata, se si tratterà dei giardini davanti allo stadio Collana o quelli di via Ruoppolo. Questa decisione la prenderemo – conclude Sodano – d’intesa con la Municipalità del Vomero, tra le prime ad aderire al progetto». Ed in tema di adesioni c’è da registrare la disponibilità a partecipare del Corsorzio Antico Borgo Orefici che. come ha chiarito nella nota di adesione, il suo presidente Roberto de Laurentiis «già da 11 anni ha adottato l’intero quartiere del Borgo Orefici, servendosi di una Società di Servizi per lo spazzamento quotidiano dell’intera area a supporto degli operatori dell’Asia. In contemporanea – prosegue de Laurentiis – dopo la riqualificazione urbana, il Consorzio ha adottato tutte le piante del perimetro provvedendo a quanto serve per il loro mantenimento. Una realtà che è sotto gli occhi di tutti. La nostra priorità, comunque – conclude il presidente del Borgo – resta sempre la sicurezza, che è alla base di ogni iniziativa pubblica e che abbiamo affidato ad un istituto di VIGILANZA PRIVATA che è sempre in contatto diretto con le forze dell’ordine». Giorno dopo giorno, quindi, prende quota e forza l’iniziativa «Adotta un’isola verde» lanciata dal Mattino. Oltre alla gran parte delle Municipalità cittadine anche molte associazioni di cittadini e categorie produttive, gruppi spontanei di giovani studenti, volontari e Fondazioni hanno risposto all’appello con una dichiarazione tutt’altro che formale di disponibilità ad assumere impegni concreti per imprimere una svolta nella manutenzione del verde pubblico cittadino. I primi ad iscriversi al virtuale, ma anche molto concreto «club dei volenterosi» della società civile napoletana è stato un gruppo di cinquanta studenti «I friarielli ribelli», che si sono candidati a fare i giardinieri nelle oasi degradate delle periferie. Incondizionata la discesa in campo anche delle organizzazioni di categoria dei commercianti. Un città vivibile e attraente dal punto di vista del contesto ambientale rappresenta anche un fattore rilevante di richiamo per gli stessi residenti ma soprattutto per turisti e visitatori. Schierati a sostegno dell’iniziativa lanciata dal Mattino anche la Fondazione Napoli 99 e la Fondazione Comunità del Centro storico, che ha subito individuato in Largo Barracchelle un sito sul quale intervenire per rivitalizzarlo attrezzandolo a piazzetta multifunzionale. Entusiastica partecipazione anche di Maurizio de Giovanni, scrittore e padre del commissario Ricciardi e cantore delle gesta azzurre e del sindaco di Portici Vincenzo Cuomo. E poi ancora: l’Ordine degli Agronomi (con una proposta di recupero micro-verde di viale Augusto, viale Gramsci e Albergo dei Poveri); il professor Michele Cennamo del Centro Interdipartimentale LUPT della Federico II (Giardini pensili), la sezione napoletana dell’Istituto INBAR (progetto “Green Trip” elaborato dall’architetta Giulia Bonelli: Giardini aerei nei Quartieri) e tanta, tantissima, ma sicuramente deteminante per la riuscita del progetto, gente comune.

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Due anni al vandalo-aggressore

Giovedì 14 Luglio 2011,

Ed: TREVISO
Pagina: 13

Due anni al vandalo-aggressore

3115.jpgÈ costata davvero cara ad Abdelilah Daghri, 22enne marocchino residente a Riese Pio X, la notte di follia passata assieme a un suo connazionale, la cui posizione è stata però stralciata e verrà giudicata in aula nei prossimi giorni. Processato per direttissima per furto aggravato in concorso, lesioni, resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale ha infatti patteggiato una pena di due anni e dieci giorni di reclusione, e rimane rinchiuso nel carcere di Santa Bona non avendo ottenuto la sospensione condizionale a fronte dell’entità della condanna lievitata a causa dei precedenti penali che aveva alle spalle e alla recidiva specifica reiterata nonostante la sua giovane età. I fatti risalgono al 22 giugno scorso quando il giovane, in compagnia del 24enne di Piombino Dese Mehdi Talgouz, in preda ai fumi dell’alcol aveva seminato il panico a Castelfranco Veneto. I due avevano fermato un’automobilista di passaggio, una 22enne di Vedelago, trascinandola fuori dall’abitacolo e danneggiando la vettura prima di darsi alla fuga. Poi, non contenti, si erano diretti verso l’istituto superiore «Nightingale» di via Verdi mandando in frantumi una finestra ed entrando nei locali con l’intento di fare razzia del materiale didattico delle aule. Le loro azioni però non erano passate inosservate e i carabinieri, allertati da una guardia giurata, li avevano beccati nel giro di qualche minuto proprio all’interno dell’istituto. Per tentare di scampare alla cattura si erano pure scagliati contro gli agenti colpendoli con calci, pugni e testate tanto da mandare un carabiniere all’ospedale assieme alla guardia giurata con una prognosi di tre giorni. I due ragazzi finirono in manette e l’episodio, nel giro di appena 24 ore, divenne un vero e proprio caso. A scendere in campo fu per primo il deputato leghista e sindaco di Castelfranco Luciano Dussin (foto al centro) che ha presentato un’interrogazione al ministro dell’Interno. «È giusto che i due delinquenti continuino ad avere il permesso di soggiorno? Si tratta di facinorosi che sono in carcere per una serie impressionante di accuse, già noti alle forze dell’ordine per vari precedenti e molto pericolosi. Va verificato se sussistano i requisiti per lasciar loro il permesso di soggiorno». 

Intanto è arrivata la condanna. E Dussin è deciso a non mollare.

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Due anni al vandalo-aggressoreultima modifica: 2011-07-15T11:00:00+02:00da sagittario290

Banditi beffati dall’Opera

Mercoledì 13 Luglio 2011,

Ed: TREVISO
Pagina: 23

IL BLITZ La guardia giurata che sorveglia il palco del festival assiste alla scena e dà l’allarme

Banditi beffati dall’Opera

Costretti alla fuga subito dopo la spaccata all’Ottica Capello in piazza Grande

Annalisa Fregonese

3228.jpgIl sorvegliante dell’Opera in piazza mette in fuga i ladri. È andata davvero male alla banda che, alle tre di martedì mattina ha tentato la spaccata all’Ottica Capello, prestigioso negozio con le vetrine su Piazza Grande. I malviventi sono entrati da piazza Castello, passando per via Dall’Ongaro, percorso sgombro di ostacoli dopo il rifacimento della piazza. A bordo di una vecchia Fiat Uno, andando in retromarcia a tutta velocità, si sono lanciati verso la vetrina, dove il vetro antisfondamento ha resistito. Provvisti di scatoloni dove collocare gli occhiali da arraffare hanno poi tentato di accedervi. Ma non avevano fatto i conti con l’imponderabile: cioè una guardia giurata che da tanti anni ormai sorveglia, quand’è allestito, il palco e le strutture di scena del festival dell’Opera in piazza. Il vigilante, accortosi subito di ciò che stava accadendo, ha prontamente dato l’allarme. Sul posto, a sirene spiegate, sono giunte tre pattuglie dei carabinieri. I ladri, vista la mala parata sono scappati verso piazzale Europa dove, dopo essere saliti su un’altra auto, si sono dileguati. Senza esser riusciti a rubare neppure un paio di occhiali. «Da tanti anni – spiega Miro Solman Busolin, direttore artistico dell’Opera in piazza – abbiamo fra i nostri sponsor la Vigilanza Carniel. La quale ci sostiene fornendoci un servizio prezioso, quello della sorveglianza al palco. Siamo molto grati alla ditta Carniel. Che con il suo servizio è utile non solo a noi, ma in questo caso a tutta piazza Grande». L’allarme è scattato verso le 3 della notte fra lunedì e martedì. La banda aveva scelto con cura il momento, dato che si tratta di della notte più tranquilla della settimana. Il Fashion Cafè ha chiuso alle 2.30, a quell’ora tutto era tranquillo. «È andata bene – ci dicono Daniele e Melania dell’Ottica Capello – c’è la spesa della vetrata da sostituire, l’incombenza di farlo, ma non è stato toccato nulla. Nel maggio del 2010, con la stessa tecnica, ci avevano rubato parecchi occhiali (valore di circa 60mila euro), ma erano stati costretti ad abbandonarli dopo un inseguimento dei carabinieri. Ciò che ci dispiace è che non sappiamo come difenderci. Abbiamo chiesto di poter mettere delle fioriere, ci hanno detto di no. Dopo i lavori di Piazza Castello, ora l’accesso a Piazza Grande è diretto. I ladri, chi li ferma più? Paghiamo un sacco di tasse, diamo lavoro eppure nessuno ci tutela». La preoccupazione fra i negozianti del centro è alle stelle.

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Banditi beffati dall’Operaultima modifica: 2011-07-14T11:45:00+02:00da sagittario290

Vigilanza nelle aree archeologiche, pronta la task force

Edizione AVELLINO

10/07/2011

Vigilanza nelle aree archeologiche, pronta la task force

Bianca Bianco

HE10_1562.jpgAvella. Inizia il 15 luglio il servizio di vigilanza e sorveglianza in alcune zone della cittadina archeologica. Una ditta privata che ha ottenuto una convenzione con il Comune avrà infatti il compito di predisporre le attività si controllo notturne nelle aree a rischio. Nel mirino non solo l’ordine pubblico e la sicurezza, ma anche gli sversamenti abusivi. I VIGILANTES avranno il compito di monitorare dalle 23 alle 5 del mattino precise zone del paese: piazza Municipio, piazza Convento, il Palazzo ducale, il Fusaro, il quartiere delle Cooperative e le scuole. La particolarità dell’appalto è nel fatto che l’itinerario seguito è anche pedonale: vigilanza di quartiere, in pratica, con un occhio particolare ai luoghi di interesse pubblico come il palazzo Alvarez de Toledo, dove la prossima settimana verranno definitivamente trasferiti alcuni uffici della casa comunale. Trasferimento che ha ricevuto il placet della soprintendenza ai beni archeologici, visto che si tratta di un bene di interesse storico. «In questo modo – sottolinea il sindaco Biancardi – speriamo di porre fine definitivamente a quelle condotte vandaliche lamentate dai cittadini». Condotte che hanno spinto l’amministrazione già a varare due ordinanze, una che vieta la vendita di bottiglie di vetro dalle 23, e la seconda che vieta la somministrazione di bevande alcoliche, ancora dalle 23 in poi. Ma mentre il piano sicurezza viene varato, non si spengono le polemiche sull’abbassamento della Tarsu dopo l’invettiva del capogruppo di minoranza Vincenza Luciano. Sul punto, lo stesso Biancardi precisa: «Revocando la delibera sulla Tarsu abbiamo eliminato l’aumento dall’88 al 100 per cento fissato dal commissario prefettizio, portando l’aumento all’8 per cento. A ciò siamo giunti riverificando la presunzione dei costi in bilancio dal 2008 al 2010, riuscendo ad annullare gli aumenti, portandoli ad un massimo dell’8 per cento. L’aumento del 5 per cento sull’energia elettrica, deliberato di recente, previsto dal decreto mille proroghe, non è una addizionale. Questa precisazione è doverosa». Si capirà nei prossimi giorni se la polemica è destinata a rientrare.

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Una coppia va a farsi processare con due coltelli in borsa…

Giovedì 7 Luglio 2011,

Ed: PADOVA
Pagina: 5

CURIOSITA’

Una coppia va a farsi processare con due coltelli in borsa e finisce nei guai

tribunale_padova--190x130.jpg(L.L.) Le luci del metal detector dell’ingresso di Palazzo di Giustizia si sono accese ieri mattina alle 11. Automaticamente sono state bloccate le porte e lì, nella stanza vetrata controllata da guardie giurate è rimasta incastrata una coppia. La donna, una quarantenne, doveva recarsi in Tribunale per essere processata per violazione del foglio di via. Ebbene, i computer hanno rivelato che nella sua borsa c’erano confezioni di metadone e due coltelli. 

La coppia è finita nei guai. Gli uomini della Squadra di polizia giudiziaria hanno perquisito l’uomo e la donna e il rapporto è finito sul tavolo del pubblico ministero Paolo Luca. 

Si tratta di due tossicodipendenti. Prima di arrivare in Tribunale la coppia si era recata al Sert. E questo giustifica la presenza delle boccettine di metadone. Ma i coltelli, come mai la donna aveva due coltelli in borsa. Uno dei coltelli era lungo venticinque centimetri.

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Una coppia va a farsi processare con due coltelli in borsa…ultima modifica: 2011-07-08T11:45:00+02:00da sagittario290