Pirateria: decreto scorte armate firmato

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Pubblicata il 13.07.2011

Pirateria: decreto scorte armate firmato

218.pngOggi, con soddisfazione dell’armamento italiano e del nostro Ministro della Difesa La Russa, il Governo italiano ha preso la strada della difesa attiva delle navi mercantili, del loro carico e speriamo dei lavoratori. Il lavoro del Governo è così finito, tutti felici comodi e sicuri nei loro palazzi.

Ci auguriamo che tutti da domani possiamo finalmente essere sicuri nel transitare tale zona, e che la felicità e soddisfazione armatoriale e del Governo rimanga tale. Probabilmente la scelta armatoriale ricadrà per lo più nell’utilizzare i mercenari del posto.

E’ questo che fermerà la pirateria? I governi europei hanno vinto la sfida? Ci auguriamo di si

DECRETO-LEGGE 12 luglio 2011, n. 107

Proroga degli interventi di cooperazione allo sviluppo e a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, nonche’ delle missioni internazionali delle forze armate e di polizia e disposizioni per l’attuazione delle Risoluzioni 1970 (2011) e 1973 (2011) adottate dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Misure urgenti antipirateria

Art. 5

Ulteriori misure di contrasto alla pirateria

1. Il Ministero della difesa, nell’ambito delle attivita’ internazionali di contrasto alla pirateria al fine di garantire la liberta’ di navigazione del naviglio commerciale nazionale, puo’ stipulare con l’armatoria privata italiana e con altri soggetti dotati di specifico potere di rappresentanza della citata categoria convenzioni per la protezione delle navi battenti bandiera italiana in transito negli spazi marittimi internazionali a rischio di pirateria individuati con decreto del Ministro della difesa, sentiti il Ministro degli affari esteri e il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, tenuto conto dei rapporti periodici dell’International Maritime Organization (IMO), mediante l’imbarco, a richiesta e con oneri a carico degli armatori, di Nuclei militari di protezione (NMP) della Marina, che puo’ avvalersi anche di personale delle altre Forze armate, e del relativo armamento previsto per l’espletamento del servizio.2. Il personale militare componente i nuclei di cui al comma 1 opera in conformita’ alle direttive e alle regole di ingaggio emanate dal Ministero della difesa. Al comandante di ciascun nucleo, al quale fa capo la responsabilita’ esclusiva dell’attivita’ di contrasto militare alla pirateria, e al personale da esso dipendente sono attribuite le funzioni, rispettivamente, di ufficiale e di agente di polizia giudiziaria riguardo ai reati di cui agli articoli 1135 e 1136 del codice della navigazione e a quelli ad essi connessi ai sensi dell’articolo 12 del codice di procedura penale. Al medesimo personale sono corrisposti, previa riassegnazione delle relative risorse versate all’entrata del bilancio dello Stato ai sensi del successivo comma 3, il compenso forfetario di impiego e le indennita’ previste per i militari imbarcati sulle unita’ della Marina negli spazi marittimi internazionali e si applicano le disposizioni di cui all’articolo 5, comma 1, del decreto-legge 30 dicembre 2008, n. 209, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 febbraio 2009, n. 12, e all’articolo 4, commi 1-sexsies e 1-septies, del decreto-legge 4 novembre 2009, n. 152, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 dicembre 2009, n. 197, sostituita alla necessita’ delle operazioni militari la necessita’ di proteggere il naviglio di cui al comma 1.

3. Gli armatori che fruiscono dei servizi di protezione di cui al comma 1 provvedono al ristoro dei corrispondenti oneri, comprensivi delle spese per il personale di cui al comma 2 e delle spese di funzionamento, come definiti nelle convenzioni di cui al comma 1, mediante versamenti all’entrata del bilancio dello Stato, integralmente riassegnati, entro sessanta giorni, ai pertinenti capitoli dello stato di previsione della spesa del Ministero della difesa, in deroga alle previsioni dell’articolo 2, commi 615, 616 e 617, della legge 24 dicembre 2007, n. 244.

4. Nei casi in cui non sono previsti i servizi di protezione di cui al comma 1, i servizi di vigilanza privata, disciplinati dagli articoli 133 e seguenti del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, di cui al regio decreto 18 giugno 1931, n. 773, e successive modificazioni, e dagli articoli 249 e seguenti del relativo regolamento di esecuzione, di cui al regio decreto 6 maggio 1940, n. 635, e successive modificazioni, possono essere svolti con l’impiego di particolari guardie giurate armate, a protezione delle merci e dei valori sulle navi mercantili e sulle navi da pesca battenti bandiera italiana negli spazi marittimi internazionali a rischio di pirateria.

5. Con decreto del Ministro dell’interno, di concerto con il Ministro della difesa e con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, da adottare entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, sono stabiliti le caratteristiche, le condizioni e i requisiti per il possesso, l’utilizzo, l’acquisizione e il trasporto delle armi e delle munizioni il cui porto e’ autorizzato per la prestazione dei servizi di protezione di cui al comma 4.

6. Si applicano le disposizioni di cui all’articolo 5, commi da 2 a 6, del decreto-legge n. 209 del 2008, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 12 del 2009, e successive modificazioni, riferite alle navi e alle aree in cui si svolgono i servizi di cui ai commi 1 e 4. 

http://www.sindacatomarittimi.eu/articoli.php?mode=search_ID&ID=622

Pirateria: Ministro La Russa, prima di parlare magari pensi

Pubblicata il 13.07.2011

219.pngForse il Ministro delle difesa La Russa, preso dall’entusiasmo della soddisfazione di aver appena armato le navi mercanitli italiane, si è lasciato a queste dichiarazioni:

“Siamo in grado di fare un intervento armato, ma ciò avverrà solo in caso di imminente pericolo vita delle persone sequestrate”. Lo ha detto – a proposito delle due navi italiane ancora in mano dei pirati al largo delle coste somale – il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, al termine della sua audizione alla Camera. La situazione è monitorata da vicino da una nave militare italiana, da cui sarebbe possibile intervenire, ma questa viene considerata solo l’ultima chance perché, ha detto La Russa, “non vogliamo mettere a rischio la vita delle persone con un’azione che ha sempre in se un ‘quid’ di imponderabilità”.

Ci auguriamo, che finita la grande gioia eviti queste dichiarazioni, mentre i pirati hanno nelle loro mani ostaggi italiani, LO RICHIEDE IL BUON SENSO, E LA RESPONSABILITA’ POLITICA E SE VOGLIAMO UMANA.

Forse la calura romana ha giocato un brutto scherzo al Ministro, che invece che rispettare il silenzio stampa che la Farnesina chiede in queste situazioni, non solo dopo aver firmato un decreto molto discutibile, ma rilascia una dichiarazione tale, con nostri connazionali ancora sotto sequestro, dimenticando che c’è anche altra nave di cui si sa pochissimo.

http://www.sindacatomarittimi.eu/articoli.php?mode=search_ID&ID=623

Pirateria: decreto scorte armate firmatoultima modifica: 2011-07-14T11:30:00+02:00da sagittario290