Melosiglio choc la tendopoli dei disperati

Edizione CITY

20/07/2010

La città, il degrado

Melosiglio choc la tendopoli dei disperati

Tullio De Simone

HE10_834.jpgL’oasi dei diseredati, un camping «fai da te», il regno di nessuno, emblema di degrado, miseria e abbandono. Si ripropone la storiaccia lunga dei giardinetti del Molosiglio, cominciata (e che prosegue ancora) con i parcheggiatori abusivi, e nella quale l’ex «vetrina» di via Acton ora come ora appare ancor più una larva di paradiso negato, nel quale si agita quotidianamente una fauna umana assai eterogenea, fatta di ogni specie e razza che ci si ostina a non voler vedere. In questo raro polmone di verde a due passi da piazza Plebiscito e divenuto un immondezzaio, sono avvolti dal sudiciume capitelli e colonne d’epoca romana, monumenti dedicati ai caduti di guerra, mentre la famosa Fontana delle Conchiglie (realizzata nel ’38 con pietra lavica e ornata da dodici conchiglie in altorilievo) è completamente oscurata da erbacce e soprattutto umiliata dalla presenza di masserizie ed escrementi umani, una fogna a cielo aperto. Qui, la vita scorre ogni giorno senza regole e senza freni. Sporcizia e incuria dappertutto: bottiglie, cartacce, siringhe tra le aiuole e gli storici viali di pini e acacie abbandonati. Barboni, sbandati, clochard, extracomunitari, senza fissa dimora, clandestini, diseredati, alcolizzati, malitenzionati, «addetti» alla prostituzione, insomma c’è di tutto e di più. Di giorno, e ancor peggio, di notte. Eppure questi giardinetti dovrebbero essere una bomboniera, considerate la loro bellezza e soprattutto l’ubicazione: da un lato v’è il muro divisorio con la darsena della Marina militare, a due passi v’è la sede della Lega Navale, il Circolo Canottieri, il molo Beverello del porto, la sede dell’università Parthenope, per non parlare del Comune e di piazza Municipio comunque vicinissimi. E questo dovrebbe essere un luogo d’attrazione per i turisti? Nel completo abbandono di questo parco l’unica giostrina in funzione fa fatica a catturare ancora l’attenzione dei più piccoli, le cui mamme, ovviamente, temono cattivi incontri. In zona esiste anche uno dei poliambulatori più attrezzati della città e frequentato da circa ottomila persone all’anno. Bisogna fare uno slalom tra cartacce, siringhe sporche, profilattici usati e quant’altro di assai poco gradevole, attraverso una pavimentazione sbriciolata, per giungere al porticciolo interno, un sentiero lungo il quale capita anche di vedere una barca incatenata a un lampione della luce, una sorta di ormeggio kitsch. È un’oasi verde negata alla cittadinanza, uno spazio sottratto alla fruizione pubblica (regolare e decente). I giardinetti del Molosiglio sono invece un pugno in pieno viso per chi vorrebbe scorgere qualche segno di civiltà e decoro. Tutt’altro. Vedi gente piuttosto che dorme e si spoglia (esiste una sorta di tendopoli) come fosse a casa sua (ci si denuda pure e si appendono gli abiti ai rami delle piante), si mangia e si beve (fin troppo, soprattutto litri di alcolici), e ci s’infila in più di una canadese piazzata a mò di campeggio per ogni altra esigenza, e di notte il viavai di anziani, voyeur, omosessuali e pervertiti, attori in un sottobosco della prostituzione che spesso mette in gioco anche minori. Insomma, uno spaccato d’inferno, al quale si dovrebbe una buona volta dire basta. I blitz effettuati dalla polizia municipale, di recente e in passato, hanno solo un effetto deterrente al momento, poi senza una soluzione di continuità dei controlli tutto torna maledettamente alla volgarissima e triste «normalità». Sarebbe il caso, a proposito del progetto di recupero di quest’area, sinora rimasto in alto mare, di valutare l’ipotesi di recintare i giardinetti con tanto di vigilanza, diurna e notturna. Se si pensa a quanto è cambiato, in positivo, in Villa comunale e nella Galleria Principe Umberto, la proposta appare sensata. Si eviterebbero il bivacco continuo, gli striptease azzardati e, soprattutto, con una pulizia programmata e profonda, l’espandersi di odori nauseabondi, soprattutto con il solleone. L’esperimento dei giardinetti del Parco Mascagni di via Ruoppolo al Vomero, con tanto di VIGILANTES, funziona. Perchè no anche al Molosiglio? Qui di domenica è meta per il picnic anche di uomini e donne dell’Est e di altri immigrati che l’affollano per tutta la giornata, trovando refrigerio all’ombra degli alberi, mentre di notte diventano un dormitorio. Si auspica una svolta definitiva, l’ultima parola al Comune.

Melosiglio choc la tendopoli dei disperatiultima modifica: 2010-07-21T11:15:00+02:00da sagittario290

Dalla Lituania per rubare

Domenica 18 Luglio 2010,

Ed: PORDENONE
Pagina: 5

Uno di loro con un coltello. Bloccati dal titolare del negozio sportivo

Dalla Lituania per rubare

Arrestati quattro giovani dopo i furti da Sportler e Famila

1997.jpgQuattro giovani di nazionalità lituana sono stati arrestati venerdì pomeriggio da agenti della Squadra Volante, mentre un quinto (minorenne) è stato denunciato, per furto aggravato in concorso e ricettazione. Hanno messo a segno due colpi ai danni del supermercato Famila in Volt De Querini, dove hanno portato via un borsone riempito di cosmetici, e del negozio Sportler in via Aquileia dal quale volevano rubare abbigliamento sportivo femminile Nike del valore di 500 euro. «I furti nel negozio sono in aumento e quasi sempre i ladri sono stranieri – racconta Michele Scaramuzza, responsabile di Sportler -. Per questo controlliamo tutti i clienti che entrano e se ne vediamo qualcuno di strano lo seguiamo. Intorno alle 15 di venerdì ho notato una monovolume Ulisse con targa lituana che parcheggiava davanti al negozio. Poi quando ho visto entrare quei cinque ragazzi ho capito che sarebbe stato meglio tenerli d’occhio – continua Scaramuzza -. Tre di loro hanno dovuto lasciare dei borsoni all’ingresso. Altri due, un ragazzo e una ragazza, hanno fatto un giro e riempito due borse di vestiti della Nike. Quando li ho fermati hanno tentato di buttarla via, ma era tardi. Nel frattempo gli altri tre sono fuggiti a bordo della monovolume». I borsoni erano schermati con fogli di alluminio per eludere l’antitaccheggio. A quel punto il responsabile di Sportler ha chiamato il 113 e, all’arrivo degli agenti, ha segnalato loro quella monovolume. Sono così scattate le ricerche e l’auto è stata intercettata lungo la Pontebbana. L’autista aveva un coltello custodito nel vano porta oggetti. Nel furgone gli agenti hanno trovato il borsone con i cosmetici, bottino del furto al Famila. «Hanno approfittato del cambio di turno dei vigilantes all’interno del supermercato alle 13.30 di venerdì – spiega Daniele Ceolin, direttore del Famila -. Uno di loro ha pagato alla cassa una bottiglietta d’acqua mentre l’altro ha scansato il cancelletto della cassa ed è uscito con un borsone pieno. La cassiera ha tentato di inseguirlo, ma lui si è tolto le ciabatte e se l’è data a gambe levate. Nel frattempo il complice che faceva finta di nulla è salito su un furgone e ha fatto salire anche l’amico». I quattro – Donatas e Darius Vaicys di 23 e 26 anni, Iveta Vaiciene di 22 anni e Dovydas Razminas di 24 – saranno processati per direttissima domani.

Dalla Lituania per rubareultima modifica: 2010-07-19T11:15:00+02:00da sagittario290

Ispezione al portavalori, guardie giurate infuriate

Domenica 11 Luglio 2010,

Ed: PADOVA
Pagina: 6

Ispezione al portavalori, guardie giurate infuriate

logo_CIVIS.jpg(C. Arc.) Il sindacato nazionale Guardie giurate sul piede di guerra. Sciopero in vista A sollevare un increscioso episodio capitato il mese scorso è il segretario generale, Marco Fusco. Secondo quanto si è appreso, lo scorso 26 giugno un furgone portavalori della «Civis Padova», mentre stava per consegnare denaro contante all’ufficio postale di Maserà è stato oggetto di un’ispezione da parte di un ispettore del personale della medesima azienda. Una operazione che si è protratta per trentacinque minuti. «È stata messa a rischio l’incolumità delle guardie, del denaro e soprattutto delle persone che si trovavano nelle immediate vicinanze delle poste – fanno sapere i sindacati – un episodio del genere non deve mai più capitare. Le ispezioni si fanno nei luoghi sicuri, lontano dalle insidie». Il furgone custodiva una cifra molto vicina al milione di euro. Sarebbe bastata la presenza di qualche maleintenzionato per mettere in pericolole persone. La richiesta di accertamenti sulla figura che ha promosso l’ingiustificata ispezione è stata inoltrata dai sindacati al prefetto e al questore di Padova.

Ispezione al portavalori, guardie giurate infuriateultima modifica: 2010-07-12T12:00:00+02:00da sagittario290

L’aereo non parte, rivolta dei passeggieri

Martedì 6 Luglio 2010,

Ed: VENEZIA
Pagina: 10

L’aereo non parte, rivolta dei passeggieri

La cancellazione di un volo EasyJet per Lione scatena un parapiglia con 60 passeggieri francesi inferociti

Marco Dori

850.jpgIl maltempo di domenica sera provoca la cancellazione di un volo EasyJet per Lione in partenza dal Marco Polo e per un gruppo di turisti francesi quello che sembrava uno spiacevole contrattempo si trasforma invece in un’odissea finita in rissa. Due passeggeri denunciati a piede libero per resistenza e violenza a pubblico ufficiale, una guardia giurata e due finanzieri contusi, sedie divelte e pavimentazione dell’aeroporto veneziano rovinato.

Nel mirino la compagnia aerea EasyJet, accusata dai passeggeri e dal direttore dell’aeroporto veneziano di non aver dato la necessaria assistenza e di essersi resa «irreperibile» nel momento del bisogno. Un’assenza che ha esasperato gli animi, causando una reazione a catena inaspettata e senza precedenti. 

Tutto è cominciato con il maltempo che ha flagellato il veneziano e che ha costretto un aereo della Easy Jet diretto al Marco Polo a scendere all’aeroporto di Verona. Su quell’aereo si sarebbero dovuti imbarcare 140 passeggeri diretti a Lione già in attesa all’interno del gate 1 del Marco Polo.   

L’aereo doveva decollare alle 18.30, ma ai passeggeri viene di volta in volta comunicato un nuovo ritardo, fino all’annuncio dell’annullamento, arrivato verso la mezzanotte. Tutte informazioni che i passeggeri hanno appreso dai cartelloni informativi. Nello scalo veneziano non c’era nessun rappresentante della compagnia che potesse fornir loro le dovute informazioni. Solo Save offre assistenza ai malcapitati, cercando di trovare soluzioni alternative e facendoli dormire nella sala conferenze. Alcuni acquistano dei nuovi biglietti per la Francia, ma 60 dei passeggeri del volo Easy Jet scelgono di restare per tutta la notte all’interno del terminal e di aspettare qualche notizia, che però non arriva.

Solo ieri mattina viene organizzato un trasferimento in autobus fino a Lione: 12 ore di viaggio via terra contro due di volo. Una coppia con una bambina non accetta. A questi passeggeri viene allora offerta una notte in albergo e un volo per oggi, martedì. Escono dalla zona imbarchi convinti di ritirare al desk i voucher promessi, ma non trovano niente a nome loro. A questo punto comincia il vero e proprio parapiglia. Secondo la ricostruzione della polizia, i due passeggeri hanno cercato di rientrare nel terminal forzando un blocco di sicurezza. A dar manforte ai due «compagni di sventura» sono intervenuti anche gli altri passeggeri, che hanno preso d’assedio l’ingresso di sicurezza, bloccando così le normali procedure d’imbarco. Con la tensione già alle stelle, la situazione è subito degenerata. I passeggeri inferociti hanno divelto e lanciato sedie, rovinando il parquet. La risposta del personale di sicurezza non si è fatta attendere e dalla zuffa sono usciti malconci due finanzieri e una guardia giurata. L’intervento degli agenti della Polaria ha portato alla denuncia a piede libero di due passeggeri. Ristabilita la calma, i due si sono riaggregati al gruppo, che ieri ha raggiunto Lione a bordo di un autobus.

L’aereo non parte, rivolta dei passeggieriultima modifica: 2010-07-07T11:15:00+02:00da sagittario290