Cronaca
(18 luglio 2010)
Alcol, pesca e massaggiatori è iniziata l’estate dei divieti
Multe a chi passeggia a torso nudo, a chi beve birra per strada dopo le 23. A Lido di Camaiore i vigilantes di notte controllano che nessuno vada in spiaggia a sdraiarsi
di LAURA MONTANARI
Serve una mappa, non una bussola per orientarsi in mezzo alla selva dei divieti estivi. Dilagano. La vacanza al mare diventa un percorso a ostacoli, un fritto misto di ordinanze e regolamenti in nome del decoro o a protezione della quiete pubblica. Vietato passeggiare a torso nudo: a Viareggio sì, a Massa no. Vietato naturalmente anche al Forte dei Marmi dove però – ça va sans dire – la multa è tre volte più cara, 250 euro contro 80. A Lido di Camaiore i vigilantes di notte controllano che nessuno vada in spiaggia a sdraiarsi sulla sabbia tra un lettino piegato e un ombrellone chiuso, nemmeno per guardare le stelle. Questione di sicurezza, lo spaccio di droga è sempre in agguato.
Questione di decoro invece il regolamento che vieta di stendere i panni sulle facciate delle case del centro a Forte dei Marmi. Meglio poi tosare presto la siepe prima che allunghi le chiome anarchiche: se il vicino si lamenta e chiama i vigili urbani, scattano altre sanzioni. Passa da 50 a 250 euro la multa nella capitale della Versilia per chi porta a spasso il cane senza guinzaglio e museruola (80 euro a Viareggio e il doppio per i recidivi), per chi non pulisce la cacca di Fido o per chi allunga il mangime ai piccioni nelle zone vietate. E poi sanzioni per chi getta rifiuti o sporca il suolo pubblico, per chi non utilizza in modo corretto i cassonetti, per chi non differenzia i rifiuti. Nessuna pietà anche per chi innaffiando i fiori sul balcone, provoca stillicidio sulla pubblica via: non sia mai.
L’estate al mare in stile balneare è una babele di regole da rispettare e di comportamenti sotto controllo. Il fatto è che le norme cambiano da paese a paese, basta spostarsi di poche centinaia di metri lungo la costa. Camminare senza maglietta fuori dalla spiaggia per esempio è vietato in alcuni centri della Versilia e in altri no. Centri “torso nudo free” sono Marina di Massa o Marina di Pietrasanta. Spiega il sindaco Roberto Pucci: “Da noi non si usa e non ho sentito la necessità di disciplinare la cosa con un’ordinanza”. Inverso invece il discorso se si parla di prostituzione: a Massa sono previste multe salate da 50 a 500 euro per i clienti. “Il mercato del sesso si stava sempre più spostando verso il centro, siamo stati costretti a intervenire – prosegue il sindaco Pucci – e i risultati si vedono. La scorsa settimana sono state fatte anche più di dieci multe a sera”.
Tra le campagne estive, quella che non manca mai è la guerra all’abusivismo in spiaggia. Nel mirino le massaggiatrici cinesi e i nordafricani carichi di borse e orologi di marche taroccate. Quest’anno a Castiglione della Pescaia gli ambulanti indossano una maglietta gialla e sono 26 quelli regolarizzati dal Comune (la maggior parte senegalesi). Altrove nemmeno uno, tutti irregolari e tutti abusivi. La guerra al commercio delle griffe false si combatte con un giro di controlli e con le sanzioni per i clienti. Ma queste variano da poche decine di euro a quota tremila euro (al Forte). La capitale della Versilia ha appena inaugurato una crociata anti-alcol con il coprifuoco che scatta alle 23 davanti ai bar e alle discoteche del lungomare e già il sindaco di Pietrasanta annuncia: “Sto pensando a varare un provvedimento anti-rumore perché ho ricevuto molte proteste per i comportamenti delle persone che escono dalle discoteche e dai locali a notte fonda nella zona di Marina”. Tra i divieti più recenti, a Livorno c’è quello di pescare e mangiare i ricci: un provvedimento dettato da motivi precauzionali perché in alcuni esemplari prelevati dai tecnici dell’Asl alla Meloria sono stati trovati delle biotossine algali dps, da qui la necessità di tutelare la salute pubblica.