Sentenza Tar Lombardia: Univ preannuncia il ricorso al Consiglio…

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12.01.2012

Sentenza Tar Lombardia: Univ preannuncia il ricorso al Consiglio di Stato

phpThumb_generated_thumbnailjpg.jpgPier Giulio Petrone, Presidente Univ, esprime amarezza per la sentenza sull’impiego delle guardie giurate nei tribunali, e preannuncia il ricorso al Consiglio di Stato. Ecco le sue risposte.

Il TAR della Lombardia ha rigettato, il 30 dicembre scorso, il ricorso presentato dalle associazioni contro il Comune di Milano per l’annullamento del bando di gara avente ad oggetto l’affidamento di servizi di sicurezza del Palazzo di Giustizia e degli altri uffici giudiziari di Milano. Qual è la posizione della vostra associazione?
Purtroppo la lettura della sentenza non può che arrecare profonda amarezza per chi si batte per la salvaguardia e la dignità della vigilanza privata sempre più vilipesa e maltrattata anche da sentenze come questa. Le affermazioni del TAR Lombardia in ordine al controllo degli accessi, dove tra l’altro sono posizionate attrezzature finalizzate alla sicurezza, denota una palesa lettura approssimativa e distorta del concetto di sicurezza. Dobbiamo solo augurarci che il Consiglio di Stato se investito del secondo grado di giudizio assuma un atteggiamento più corretto ed in linea con il parere già epresso sul DM 269. I danni della giustizia amministrativa al settore della vigilanza hanno colpito sia dal punto di vista occupazionale che economico, ma sinceramente al di là del rammarico non riesco ad individuare modi e forme per impedire queste anomalie.

Ritiene che la sentenza possa mettere in discussione uno dei punti più importanti del decreto 269 del primo dicembre 2010?
L’unica nota positiva che si può trarre dalla sentenza è l’affermazione che il DM 269 non era in vigore alla data del Bando di gara; si potrebbe desumere che, se fosse stato operativo, l’orientamento dei giudici avrebbe potuto essere diverso. Ma è solo una interpretazione auspicabile non una verità assoluta. Anche il riferimento alla nota del Ministero ricalca lo stesso criterio è riferita al DM e quindi a posteriori rispetto alla gara. Resta l’errore di fondo compiuto dal TAR: il DM 269 è figlio del DPR 153/2008 che lo prevede espressamente quindi che lo stesso non fosse operativo non scalfisce che l’uso delle guardie giurate armate per la sicurezza del Palazzo di giustizia, almeno per una parte dei compiti definiti al punto 2.2 del capitolato, non può essere banalizzato a servizio di portierato.

a cura di Monica Bertolo

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