Cronaca
(19 febbraio 2011)
Bilancia scrive dal carcere
“Risarcirò le famiglie delle vittime”
Tra il dicembre e il gennaio scorso, il serial killer ha inviato due lettere all’avvocato della coppia uccisa a Caricamento per informarlo che è pronto a versare un primo acconto del risarcimento. Chiede che sia informato delle sue intenzioni anche il giudice
“Egregio avvocato sento che è arrivato per me il momento di scrivere una lettera ai parenti delle vittime. A breve sarò anche in condizione di versare loro un primo acconto del risarcimento totale”. Donato Bilancia scrive all’avvocato Alessandro Vaccaro che ha assistito le famiglie di Maurizio Parenti e Carla Scotto, la coppia di sposini uccisi dal serial killer nella loro abitazione di piazza Cavour il 27 ottobre del ’97. La lettera porta la data del 19 dicembre 2010.
Dopo un lungo silenzio, Donato Bilancia riappare sulla scena dal carcere di Padova dove è detenuto per 13 ergastoli. Dieci righe scritte in un italiano corretto e con una calligrafia fluente per cercare un contatto con il legale dopo la fitta corrispondenza che l’omicida aveva intrattenuto con il pm Enrico Zucca per convincerlo che un misterioso quanto improbabile complice aveva sparato insieme a lui.
Dieci righe non solo per chiedere improbabili scuse, ma soprattutto per ventilare un clamoroso risarcimento alle vittime. Lettera seguita da un’altra missiva, sempre all’avvocato Vaccaro, datata 25 gennaio. Stavolta, nella raccomandata con ricevuta di ritorno lunga 23 righe, nel ribadire la ricerca di un contatto con le famiglie delle sue 17 vittime, Bilancia prega il legale di consegnare “entrambe le lettere al magistrato”. Conclude salutando “molto distintamente”.
Tentativi estremi di recuperare visibilità parlando di inverosimili risarcimenti lui che, dal 16 ottobre 1997 al 21 aprile 1998, uccise 17 persone tra Liguria e Piemonte: conoscenti, gente comune, prostitute, guardie giurate, con spietata lucidità.