Futuro diverso per i 9 vigilantes

PREFETTURA-SINDACATO

SABATO 26 SETTEMBRE 2009

Futuro diverso per i 9 vigilantes

logo.jpgSinergia tra la prefettura e l’organizzazione sindacale Savip per la positiva conclusione della vicenda dei nove dipendenti della società di vigilanza privata «La Vigile». Come si ricorderà, la prefettura, con decreto del 25 agosto, ha revocato la licenza alla società per ragioni amministrative con particolare riferimento agli obblighi sulla retribuzione dei dipendenti e alle «carenze gestionali e organizzative».

La società ha poi presentato il ricorso ritenendo illegittimo il provvedimento. L’azione prefettizia, a seguito del decreto, con l’obiettivo della tutela dei lavoratori e del rispetto delle normative, unitamente agli interventi del sindacato, rappresentato in provincia dalla guardia giurata Raffaella Ficara, sembrerebbe stia determinando una felice conclusione. Un’altra società del settore, infatti, è interessata all’assunzione dei 9 dipendenti de «La Vigile», rispettando le mansioni, i gradi e le anzianità pregresse, a fronte del subentro nei contratti sottoscritti dalla società uscente.

«La Air Security service – commenta l’avvocato Lorena Spada, legale del sindacato Savip -, ha preso a cuore la vicenda dei lavoratori. Siamo quindi riuscite ad ottenere formale promessa di assunzione nel momento in cui tale società subentrasse nei contratti.

Il risultato che si spera arrivi presto, tuttavia, può essere ottenuto solo con l’intervento del signor Antonino Farina (intestatario della licenza per l’esercizio de «La Vigile», ndr.) il quale ha dichiarato, in attesa dell’esito del ricorso avverso il decreto prefettizio, che è sua ferma intenzione garantire l’adeguato ricollocamento dei suoi ex dipendenti.

Si tratta di lavoratori al momento incolpevolmente sospesi dal lavoro e, conseguentemente, privati degli stipendi per il mantenimento di loro stessi e delle famiglie».

GIORGIO ITALIA

Futuro diverso per i 9 vigilantesultima modifica: 2009-09-27T11:30:00+02:00da sagittario290

Asportano un apparecchio bancomat ma lasciano 60mila euro in strada

Edizione CASERTA

17/09/2009

Asportano un apparecchio bancomat ma lasciano 60mila euro in strada

HE10_3600.jpgSTELLA VIGLIOTTI Erano già riusciti a impossessarsi di 60mila euro. Avevano appena bruciato con la fiamma ossidrica il bancomat del Monte dei Paschi di Siena di via Roma, a Maddaloni. Erano persino riusciti ad arrivare fino in piazza Fontana con i bussolotti metallici contenenti le banconote ma è lì che hanno dovuto abbandonare la refurtiva e gli attrezzi del mestiere, poi rinvenuti dagli inquirenti e sottoposti agli esami della scientifica. A far sfumare il clamoroso furto all’istituto di credito maddalonese i controlli notturni delle forze dell’ordine. I servizi di pattugliamento di carabinieri e polizia hanno disturbato i malviventi, che hanno preferito dileguarsi a mani vuote piuttosto che essere intercettati dalle forze dell’ordine, che attraverso le GUARDIE GIURATE dell’istituto di vigilanza Terra di Lavoro avrebbero di lì a poco scoperto l’avvenuto furto. È accaduto intorno alle 3 dell’altra notte. In due si sono introdotti all’interno della cabina dell’istituto di credito, dove è situato, lontano da occhi e orecchie indiscrete, lo sportello automatico. Il sistema d’allarme non è scattato e così i malviventi in tutta tranquillità sono riusciti a fondere il bancomat con la fiamma ossidrica e accedere alle cassette metalliche contenenti le banconote. Assicuratisi i bussolotti hanno lasciato l’istituto di credito, dirigendosi verso la vicina piazza Ferraro, dove nel giro di pochi minuti erano transitate le pattuglie di polizia, carabinieri e dei vigilantes. Troppi controlli, per questo i criminali sono scappati a mani vuote, forse a bordo di un’auto guidata da un complice. Sequestrate le immagini riprese dalle telecamere.

Asportano un apparecchio bancomat ma lasciano 60mila euro in stradaultima modifica: 2009-09-18T11:30:00+02:00da sagittario290

Dopo l’incursione di un disoccupato più vigili al Comune

Edizione CASERTA

05/09/2009

IL CASO

Dopo l’incursione di un disoccupato più vigili al Comune

HE10_2624.jpgSERGIO BENEDUCE Scattano i primi provvedimenti dopo l’episodio accaduto due giorni fa al Comune di Caserta, dove un agente della polizia municipale, nel tentativo di bloccare un disoccupato che è andato in escandescenze per non essere stato ricevuto dal sindaco, ha riportato una contusione alla spalla (la prognosi è di sette giorni). Dopo l’assemblea tenutasi subito dopo l’accaduto, ieri mattina i rappresentanti sindacali dei dipendenti comunali, assieme ad alcuni rappresentanti dei vigili, hanno incontrato il direttore generale del Comune Donatella Andrisani. Sembra che da questo vertice siano giunte indicazioni piuttosto importanti. Nell’immediato, forse già da lunedì, sarà triplicato il numero dei vigili urbani all’interno della casa comunale. Tre agenti saranno in servizio al primo piano, nei pressi della cosiddetta zona assistenza, e altrettanti verranno impiegati al secondo piano, in prossimità dell’ufficio del sindaco. I sindacati hanno chiesto che questo provvedimento sia adottato in attesa di affidare a una ditta di vigilanza privata il controllo di palazzo Castropignano e in special modo dell’ingresso. È chiaro, infatti, che non si può immaginare una presenza costante di un cospicuo numero di agenti della polizia municipale all’interno del Comune, data la carenza di organico del corpo, né si può chiedere loro di regolare l’afflusso all’interno dell’edificio. Anche i VIGILANTES, che comunque rappresentano una spesa per le disastrate casse comunali, potrebbero essere una soluzione provvisoria. Sembra, infatti, che sia già pronto un progetto che prevede la sostituzione degli attuali tornelli con porte girevoli sul modello di quelle presenti nelle banche. Si tratterebbe di un sistema senza dubbio efficace anche per l’individuazione di eventuali oggetti metallici o pericolosi trasportati dalle persone. Intanto, sempre sul fronte della polizia municipale, torna di attualità la possibilità di uno sciopero. Sembra molto probabile che i caschi bianchi decidano di astenersi dal lavoro contestualmente alla riapertura delle scuole. In tal caso l’iniziativa susciterebbe indubbiamente clamore, provocando delle conseguenze notevoli dal punto di vista della viabilità. Alla base della protesta la richiesta di riorganizzare il corpo, partendo dalla nomina di un comandante che non sia pro tempore ma che abbia pieni poteri. Inoltre, gli agenti chiedono che venga ampliato l’attuale organico e che siano riconosciuti gli straordinari.

Dopo l’incursione di un disoccupato più vigili al Comuneultima modifica: 2009-09-06T10:45:00+02:00da sagittario290

Rapinatori inseguiti e presi dai passanti

Venerdì 4 Settembre 2009,

Ed: PADOVA
Pagina: 3

Il commerciante ferito: «Meno male che non ero dietro il bancone, altrimenti avrei sparato». I banditi sono serbi

Rapinatori inseguiti e presi dai passanti

In tre assaltano la gioielleria Mazzon in largo Europa, due persone li braccano in auto

1320.jpgUn pomeriggio da incubo sul fronte della sicurezza. In largo Europa a Padova un gioielliere, Alfredo Mazzon, è stato aggredito, preso a pugni e calci e rapinato da tre serbi con il volto travisato, che sono poi fuggiti: ma due avventori di un bar hanno intuito cos’era successo e si sono lanciati all’inseguimento costringendo i malviventi a dividersi per tentare di scappare a piedi. Ma in via Beato Pellegrino sono riusciti a bloccarne uno, e hanno fornito indicazioni alla polizia per catturarne un altro. Il terzo complice è ora braccato, ricercato nei campi nomadi del vicentino.   

Quasi contemporaneamente, a Camposampiero due rapinatori italiani hanno assaltato una tabaccheria, ma anche in questo caso dopo un lungo inseguimento sono stati bloccati dai carabinieri.

Pistola spianata di nuovo in centro a Padova, quando all’ora di cena una donna è stata affrontata da un bandito che le ha puntato contro l’arma, probabilmente giocattolo, pur di farsi consegnare la borsetta. La vittima ha reagito ed è stata gettata a terra subendo alcune escoriazioni.

PAGINA III

Pestato a sangue e rapinato dei monili esposti in negozio.

1308.jpgIn pieno centro, davanti ad una affollata pasticceria. Da un manipolo di “ladroni”, perchè non c’è altro modo di definire i tre serbi che ieri pomeriggio, poco dopo le quattro – proprio mentre in Procura si teneva un incontro con le forze dell’ordine sul pacchetto-sicurezza – hanno assaltato la gioielleria di Alfredo Mazzon, settantenne, in Largo Europa. Niente armi: sono bastati i pugni. Gli hanno fracassato il naso, tramortendolo. Ma due di loro non hanno fatto molta strada. Inseguiti da un commerciante e un vigilante della “Padova Controlli” che stavano prendendo un caffè da “Baessato” e accerchiati da una “volante” della polizia, sono stati acciuffati. Il terzo complice ha le ore contate: gli investigatori della Squadra Mobile gli stanno dando la caccia nel Vicentino.

Gli arrestati sono Zoran Tadic, trentaseienne, e Nevzad Arifovic, trentenne, entrambi con precedenti per reati contro il patrimonio. Il primo risulta presente in Italia fin dal 2005, mentre il secondo da ancora più tempo, e precisamente dal 2002. Sulle loro spalle giacciono ineseguiti più ordini di espulsione.

Un colpo mordi e fuggi, tipicamente predatorio. Hanno visto il negozietto seminascosto dall’impalcatura che ormai da tre anni avvolge palazzo Beldomandi, hanno notato l’anziano commerciante da solo. Una rapina facile, hanno pensato. Un paio di baffi posticci, un cappellino calato sugli occhi, un complice lasciato sotto il portico a fare da “palo”.

Sono entrati come schegge. Non hanno lasciato al gioielliere il tempo di reagire. Lo hanno buttato per terra, quindi gli hanno scaricato una gragnuola di pugni sulla faccia. Sopraffatto dal dolore, Alfredo Mazzon è rimasto intontito sul pavimento, con fiotti di sangue che colavano dal naso. Stavano svuotando le vetrine, infilando i monili in un borsone, quando si è affacciato al negozio un amico dell’orefice. I banditi hanno abbandonato parte del bottino e sono fuggiti. Mentre attraversavano in diagonale Largo Europa, passando accanto alla fontana, si sono liberati del travisamento. È a questo punto che hanno attirato l’attenzione del vigilante e del commerciante seduti ai tavolini della pasticceria. Sono stati visti imboccare Riviera Mugnai, scendere le scalette e lanciare nel canale barbe, baffi e berretti (dove più tardi saranno recuperati dai vigili del fuoco).

Alle urla di aiuto si sono accorti di essere inseguiti. Hanno tagliato la corda a piedi, abbandonando nel parcheggio la Mercedes intestata ad una cittadina serba domiciliata in un campo nomadi nel Vicentino. Si sono divisi. Hanno preso tre strade diverse. Ma per Tadic e Arifovic la fuga è finita dopo poche centinaia di metri. Uno è stato bloccato in via Beato Pellegrino dalla coppia di inseguitori a bordo della Smart della “Padova Controlli”, l’altro è stato catturato dagli agenti di una “volante” in via Cristofori. Il terzo per il momento l’ha scampata.

I monili razziati sono stati per intero recuperati. E anche un migliaio di euro trovato in tasca agli arrestati. In Questura i due serbi non sono stati molto loquaci. Hanno solo detto di essere appoggiati ad un agriturismo nel Bresciano. Al resto penserà il pubblico ministero Sergio Dini.
     

Gabriele Coltro
Cesare Arcolini

Rapinatori inseguiti e presi dai passantiultima modifica: 2009-09-05T11:15:00+02:00da sagittario290