Scavi di Pompei, dietrofront sui vigilantes

04 settembre 2008

Beni culturali nella bufera

Scavi di Pompei, dietrofront sui vigilantes
Profili-Guzzo: lavoreremo insieme per il sito

«Lavoreremo a quattro mani nel comune interesse degli Scavi di Pompei». Scoppia la pace dopo un incontro durato un’ora e mezza 

712588813.jpgNAPOLI – Il dottor Bondi sembra aver trovato la cura giusta per Pompei. Dopo la strigliata dell’altra sera («basta, certe cose non devono più ripetersi») per il blocco degli Scavi con turisti che collassavano sotto il sole, ieri parole concilianti sussurrate al commissario Profili. Più o meno: «Tu e Guzzo cercate di andare d’accordo, evitiamo scontri. Troviamo una via di trattativa con i sindacati ». Detto, fatto. Ieri le nuvole che si erano addensate minacciose su uno dei siti archeologici più famosi e visitati del mondo si sono dissolte improvvisamente. L’azzurro è tornato nel cielo e la concordia nei rapporti tra i massimi vertici del sito. «Lavoreremo a quattro mani nel comune interesse degli Scavi di Pompei», è stata la frase clou al termine dell’incontro, durato un’ora e mezza, tra il commissario Renato Profili e il soprintendente Pietro Giovanni Guzzo. Entrambi hanno poi confessato di «aver superato molte incomprensioni che si erano manifestate durante questo periodo». L’altro dato importante della giornata è che la trattativa con i sindacati va, dopo l’annuncio che non verranno utilizzati vigilantes privati per le stradine degli scavi. Condizione unica e imprescindibile posta dai rappresentanti dei lavoratori che lunedì avevano gettato nel caos, con la loro protesta, il sito archeologico. Un anticipo di guerra sindacale alla quale il ministro Bondi ha preferito la politica della mano tesa e non quella del pugno.

1528368806.jpgI risultati sono che l’incontro con il sindacato previsto per oggi è stato rinviato al 10 settembre (ore 15), e che saranno aperte subito sette Domus che diventeranno undici entro il 10 settembre. Tra loro anche la domus Suburbana. Una riapertura resa possibile grazie al fatto che il sindacato ha reso disponibili 22 unità operative. E così, tra le stradine degli Scavi di Pompei si respira un’atmosfera ben più tranquilla rispetto a qualche giorno fa. Qualcuno dice che ad aver vinto sono i sindacati, qualcun altro dice che va tutto bene, basta che gli Scavi funzionino con regolarità. I sindacati sono euforici. Del resto erano stati chiari: dietro front sulla vigilanza privata o niente trattative. E la minaccia faceva paura visto che solo pochi giorni fa proprio una protesta dei sindacati, della Cisl, contro la decisione di privatizzare il servizio di vigilanza, aveva tenuto in fila per ore, e fuori dai cancelli degli Scavi, ben 1000 turisti. Dunque per ora il Commissariato calma gli animi e dice: sul servizio di vigilanza privata agli ingressi degli scavi si soprassiede. 

1863373806.jpgTanto basta per «fermare le polemiche » dice la Uilbac e riaprire il dialogo. E tanto basta anche per le altre sigle sindacali che, in merito, erano state altrettanto chiare. «Le organizzazioni sindacali Cgil, Uil, Flp ed Unsa di Pompei avevano fatto sapere al prefetto Profili che non si sarebbero sedute al tavolo di trattative fissato per il giorno 4 settembre se prima non veniva ritirato il bando per l’affidamento della vigilanza ai privati – spiegano le sigle in una nota La risposta non si è fatta attendere e pertanto la riunione sindacale è stata aggiornata al 10 settembre ». E così è più che mai intesa anche tra il commissario straordinario per gli Scavi di Pompei, Renato Profili, e il soprintendente Pietro Giovanni Guzzo. Anche qui tutto nasce dal congelamento della questione vigilanza, con l’accordo sottoscritto dal soprintendente Guzzo e dai sindacati e da un annuncio di Profili. Il caso esplose a metà agosto, quando, nell’ambito della trattativa relativa alla riorganizzazione del lavoro, in seguito all’unione tra la Soprintendenza di Napoli e quella di Pompei, si aprì una trattativa specifica per la vigilanza.

All’interno della riorganizzazione si era reso disponibile un maggiore numero di persone che svolgesse servizio di vigilanza e che furono indirizzate a Pompei: custodi che avrebbero consentito la riapertura di 19 domus. Poi è arrivato l’annuncio di Profili di ricorrere ad una vigilanza privata. Da qui è scattato l’allarme dei sindacati, anche se il commissariato aveva precisato che il ricorso alla vigilanza privata sarebbe stato messo in atto solo per gli ingressi agli scavi. È proprio il fatto che il sindacato ha reso disponibili 22 unità operative che si sono potute riaprire sette Domus, che diventeranno undici entro il 10 settembre. Una disponibilità che ha fatto scattare lo stop, per ora, al ricorso della vigilanza privata. Il punto della situazione, su quanto fatto e si farà, ci sarà il 18 settembre quando Guzzo e Profili, insieme, terranno una conferenza stampa. E forse arriverà anche il premier Berlusconi.

Espedito Vitolo

Scavi di Pompei, dietrofront sui vigilantesultima modifica: 2008-09-05T11:07:04+02:00da sagittario290