Freddò due rapinatori in fuga: condannato a 11 anni e 4 mesi

Cronaca

14/07/2012

Freddò due rapinatori in fuga: condannato a 11 anni e 4 mesi

QUINZANO. Accolta la tesi del pm Claudio Pinto: quando Mauro Pelella sparò era consapevole del rischio di provocare vittime. «È un duplice omicidio volontario». Il giudice ritocca al rialzo la pena richiesta dalla pubblica accusa. Ma il vigilantes resta ai domiciliari

465537_71788_resize_253.jpgQuinzano. Per i giudici è stato un duplice omicidio volontario. Quando Mauro Pelella scaricò l’intero caricatore della sua pistola in direzione della banda di rapinatori in fuga era perfettamente consapevole di mettere a repentaglio la vita di altre persone.

LA TESI DELLA PUBBLICA accusa ha trovato pieno accoglimento nella sentenza che ieri mattina ha condannato in primo grado a 11 anni e quattro mesi di reclusione la guardia giurata di Capriano. Anzi, la pena decretata è leggermente superiore ai 10 anni e 8 mesi chiesti dal pubblico ministero Claudio Pinto.

Il vigilantes di 36 anni il 4 aprile del 2011 aveva ucciso una coppia di banditi che si stava allontanando dopo una rapina alla Cassa Rurale e Artigiana di Quinzano. In attesa dell’appello, Mauro Pelella resterà agli arresti domiciliari.

La guardia giurata, presente in aula al momento del verdetto, ha accolto la sentenza in silenzio. «L’impianto accusatorio ha retto – ha ammesso Patrizia Scalvi, avvocato difensore di Pelella -: la condanna è stata per duplice omicidio volontario e devo dire che per questa accusa la pena è stata proporzionata. La nostra versione dei fatti è però diversa – ha spiegato il legale del vigilantes -. Non siamo d’accordo con la ricostruzione dell’episodio effettuata dall’accusa. Siamo certi di aver dimostrato la validità della nostra versione e in appello la porteremo avanti. Abbiamo la perizia balistica che ci sostiene: il mio assistito ha avuto la percezione di essere accerchiato ed ha sparato per difendersi. Siamo certi di riuscire a provare in secondo grado che si è trattato di legittima difesa putativa».

DIAMETRALMENTE opposta la versione del pm, che ha evidentemente convinto il giudice Cesare Bonamartini. Quel tragico pomeriggio d’aprile è stato ricostruito in ogni fotogramma nel corso del processo celebrato con il rito abbreviato.

Insieme a un collega, Pelella era impegnato in un servizio di scorta a un furgone portavalori fermo in quel momento davanti a un istituto di credito diverso da quello preso di mira da quattro rapinatori.

QUANDO I BANDITI uscirono dalla banca appena razziata, il vigilantes impugno la sua Beretta esplodendo l’intero caricatore verso l’auto dei malviventi in fuga.

I proiettili freddarono Otello Astolfi, 62 anni di Ravenna, e Ivan Alpignano, 38enne di Castel Torinese. Uno dei complici, Dario Le Grottaglie, 30enne di Torino, venne arrestato più tardi alle porte di Pontevico dopo una rocambolesca fuga in bicicletta. Residente nel capoluogo piemontese anche Mario Saltarelli, 58 anni, il quarto componente del commando, è invece finito in cella dodici mesi dopo la rapina sanguinosa.

DOPO LA SENTENZA di ieri, per le parti civili il risarcimento sarà da stabilirsi in sede civile. Intanto il giudice ha fissato una provvisionale immediatamente esecutiva di 20 mila euro per tre familiari delle vittime e 7.500 euro per un quarto parente.

Federica Malvicini

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Freddò due rapinatori in fuga: condannato a 11 anni e 4 mesiultima modifica: 2012-07-15T11:30:00+02:00da sagittario290