

Da “GIORNO/RESTO/NAZIONE” di giovedì 20 ottobre 2011
CORTEI, OGGI SCATTA IL GIRO DI VITE MA SULLA FIDEHJUSSIONE E’ BUFERA
Cortei, oggi scatta il giro di vite Ma sulla fidejussione è bufera L`opposizione: pagare e follia. I prefetti toscani: usiamo i vigilantes Da sinistra e dai sindacati arriva un coro di no alle proposte avanzate dal ministro dell`Interno Roberto Maroni.
Oggi deciderà il consiglio dei ministri Bruno Ruggiero ROMA «DOBBIAMO parlarne in Consiglio dei ministri». Così il premier Berlusconi rispondeva laconicamente ai giornalisti che ieri gli chiedevano notizie sulle proposte in materia di sicurezza, abbozzate martedì dal ministro dell`Interno Maroni riferendo al Senato sugli scontri di sabato scorso a Roma innescati dai soliti black bloc. Oggi, nella riunione del governo, le anticipazioni dovrebbero concretizzarsi in misure. E intanto, dal centro e dalla periferia, fioccano i distinguo della politica, le richieste degli apparati e le proteste degli organizzatori di manifestazioni sempre più a rischio-divieto.
In particolare, al sindaco della capitale, Gianni Alemanno, che definisce «interessanti» le proposte di Maroni e rivendica la «moratoria» delle manifestazioni nel cuore di Roma, replica il segretario della Fiom, Maurizio Landini, sotto pressione per lo stop imposto dalla Questura al corteo nazionale previsto per domani.
«Rinunciamo al corteo, è un atto di grande responsabilità», premette il leader delle tute blu. Dopodiché l`accordo è stato trovato per un sit-in in piazza del Popolo.
PER L`EX PRESIDENTE della Camera Luciano Violante, uno che se ne intende di sicurezza e dintorni, «come negli anni`70, serve l`intelligenza non la repressione fine a se stessa». Quindi no ai fermi preventivi, «che sono misure incostituzionali».
Invece, aggiunge l`ex giudice torinese, «possono certamente applicarsi anche a questi casi le misure già previste per gli stadi, come il Daspo e l`arresto in flagranza differita, con i dovuti aggiustamenti».
Quanto alle cosiddette garanzie patrimoniali per organizzare un corteo, cioé le fidejussioni a copertura degli eventuali danni, Violante osserva critico che «porterebbero disoccupati e studenti a non poter più esercitare un diritto». Una stroncatura condivisa dal leader dell`Idv Antonio Di Pietro, che pure è un sostenitore del giro di vite.
Per la leader della Cgil, Susanna Camusso, «la fidejussione diventa il principio per cui nessun soggetto può più manifestare, una modalità impeditiva che fomenta problemi e non dà soluzioni».
E DI RIFLESSI patrimoniali dell`emergenza ordine pubblico, in fondo, si sono occupati anche i prefetti della Toscana, riuniti ieri a Pistoia per un vertice su temi regionali di interesse generale. «Alla luce dei recenti fatti di Roma – hanno spiegato brevemente in una pausa dei lavori – si è quindi parlato del progetto `mille occhi sulla città`, che vedrebbe il coinvolgimento degli istituti privati di vigilanza, ad affiancare l`opera delle forze dell`ordine». Vigilantes in funzione antisaccheggio o riedizione delle ronde? Tutto da precisare e da ponderare, se non altro alla luce del rapporto costibenefici.
IL PRESIDENTE dei Senato, Renato Schifani: «Non ci si può dividere sulle misure che contrastano questi fenomeni. Collaborino tutti i partiti» Domani sit-in delle tute blu Alemanno concede piazza del Popolo alla Fiom Spagna Danni a carico degli organizzatori I DETTAGLI della manifestazione, in Spagna, devono essere comunicati alla polizia in anticipo. Durante i cortei gli agenti possono disperdere i manifestanti se il percorso non è quello previsto o se vengono indossati nel corteo divise paramilitari.
In caso di danni a cose o persone la legge spagnola obbliga gli organizzatori a risarcire le vittime, a meno che questi non dimostrino di aver fatto tutto il possibile per impedirlo. Non è previsto comunque alcun obbligo di fidejussione preventiva per coprire le spese degli eventuali danni.
Germania Coprirsi il volto vietato da una legge del 1985 IL DIRITTO di dimostrare è sancito dall`articolo 8 della Costituzione, naturalmente, senza ricorso alla violenza. Chi ferisce un poliziotto rischia fino a 5 anni di carcere. Ma è lecito, ad esempio, sedersi su una linea ferroviaria per bloccare il passaggio di un treno carico di scorie radioattive.
O si può impedire con sit-in la costruzione della nuova stazione di Stoccarda. In questo caso si è però giunti a scontri, su cui indaga la magistratura.
La libertà di manifestare è garantita anche ai movimenti neonazisti. Dal 1985, è stato vietato di partecipare a una dimostrazione con il volto mascherato o con un casco da motociclista.
Alle forze di polizia non è consentito di bloccare una manifestazione senza lasciare una via di ritirata ai dimostranti.
Francia Pregiudicati, arresto preventivo LA POLIZIA può disperdere con la forza qualsiasi riunione di persone in strada, suscettibile di turbare l`ordine pubblico. Chi oppone resistenza rischia una pena da 6 mesi a un anno di carcere; la pena sale a 3 anni se il trasgressore è armato, e a 7 se si tratta di più persone armate. L`oltraggio nei confronti delle forze di polizia è punito con 6 mesi di prigione.
La pena per i danni provocati è stabilita di volta in volta dal giudice. L`offesa all`inno e alla bandiera sono passibili di 7.500 euro di multa e di 6 mesi di carcere se il vilipendio è espresso da diverse persone riunite.
Una legge del giugno 2009 consente di punire con l`arresto immediato e una multa di 1.500 euro chiunque dissimuli il viso. Arresti preventivi di manifestanti che hanno già avuto problemi con la giustizia sono autorizzati alla vigilia di manifestazioni a rischio.
Inghilterra Per i teppisti schedature immediate ARRESTI immediati, schedature e carcere fino a 18 mesi. Sono alcuni degli strumenti della Met Police di Londra per regolare il confronto con gli elementi più caldi della protesta globale anti-capitalista. Dopo i riots estivi ora, per ogni manifestazione, un generoso numero di bobbies viene piazzato in allerta.
Alle prime avvisaglie di agitazione, si passa subito alla tattica chiamata `kettling`, ovvero il contenimento degli elementi più turbolenti, che può durare anche diverse ore. Poi si passa agli arresti in caso di violenza estrema, che vengono seguiti da processi immediati, dove gli incriminati vengono schedati. La schedatura permette soprattutto il controllo degli individui più pericolosi in manifestazioni future.
http://rassegna.governo.it/testo.asp?d=70173657