Cronaca
03 febbraio 2011
VIOLENZE DOMESTICHE
Perseguitava moglie e figli da tre anni,
in manette una guardia giurata 41enne
La polizia gli aveva tolto il porto d’armi. Lui aveva fatto perdere alla donna il lavoro e l’aveva investita con l’auto
CASERTA – Era arrivato persino a investire la moglie con l’auto, ma dopo anni di violenze è finito agli arresti Antonio Coturni, guardia giurata 41enne. L’uomo, originario di Formia e residente a Sessa Aurunca, è accusato di maltrattamenti in famiglia, lesioni aggravate e continuate, violazione di domicilio e violazione degli obblighi di assistenza familiare. Tutti reati commessi ai danni della moglie e dei tre figli minori in un arco di tempo che va dal marzo 2008 sino al dicembre dello scorso anno. Il provvedimento restrittivo arriva a conclusione di una delicata indagine coordinata dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere condotta dalla squadra Mobile di Caserta e dal commissariato di Sessa Aurunca che ha svelato una serie impressionante di angherie e soprusi di cui si era reso protagonista l’uomo.
L’SOS DELLA MOGLIE – A maggio 2010 il primo allarme lanciato dalla donna e raccolto in maniera informale dagli agenti: il marito la maltrattava e impediva ai suoi figli e a lei di far ritorno in casa. A distanza di alcuni mesi le ennesime botte, subìte e ribadite dopo le medicazioni ricevute in ospedale. Trauma cranico e commozione cerebrale che avevano convinto la donna a sporgere denuncia.
L’INDAGINE – Di qui le prime indagini dei poliziotti su vessazioni datate fin all’inizio del matrimonio. Circa 15 anni di violenze e maltrattamenti a seguito dei quali la donna viveva uno stato di profonda sofferenza e prostrazione, con i bambini costretti ad assistere alle minacce di morte, alle umiliazioni e alle percosse. La situazione era degenerata al punto che le vittime erano state costrette ad abbandonare casa e trasferirsi in un’abitazione messa a disposizione dei servizi sociali. Le persecuzioni però, non si erano interrotte: l’uomo perseguitava moglie e figli con l’obiettivo di costringerla a ritirare le denunce. Peraltro, la donna, che lavorava presso un bar, era stata licenziata dal titolare che non voleva più tollerare la presenza molesta e le scenate i Coturni.
IL PORTO D’ARMI – La polizia aveva già provveduto a far revocare il porto d’armi alla guardia giurata. Il 4 gennaio l’investimento della donna e le resistenze a pubblico ufficiale, per cui era stato arrestato una prima volta. Nella mattinata odierna le manette che hanno posto fine alla persecuzione.