Attualità – Castellamonte – 06/05/2008
Oggi in sciopero i dipendenti di Asa Vigilanza
A cura di Francesca Dighera
I lavoratori Asa incaricati del servizio di vigilanza sono oggi in sciopero a causa del gravissimo atteggiamento antisindacale perseguito dall’ azienda.
Scandalizzati che un ente con partecipazioni dei comuni e che utilizza soldi pubblici abbia comportamenti simili nei confronti dei propri dipendenti hanno deciso di presidiare l’azienda dalle 8 alle 12.30 di questa mattina e di organizzare un’operazione di volantinaggio per informare alcuni comuni appartenenti al consorzio Asa della situazione.
«Nel rispetto della legge 12 giugno 1990, n. 146, Sciopero nei servizi pubblici essenziali, interromperemo le attività lavorative con diverse giornate di sciopero, senza ulteriori preavvisi, questo sino a conclusione della vertenza, che dovrà avvenire da parte nostra per iscritto con documento di revoca dello stesso – ha spiegato il segretario territoriale della Fisascat Cisl Alessandro De Stefano -. Le motivazioni che ci hanno obbligati a questa decisone sono le seguenti: gravissimi comportamenti antisindacali, demansionamenti, inosservanza del Cir rispetto al premio di produzione (non pagato), tentativi pretestuosi di riduzione del personale, trasferimenti punitivi».
Domani, mercoledì 7, ci sarà inoltre l’udienza davanti al giudice per la prima denuncia formale da parte nostra relativa ai comportamenti antisindacali.
«Sono stato io stesso – prosegue De Stefano – uno dei primi sostenitori del progetto dell’Asa consorzio che voleva occuparsi dei servizi di Vigilanza Privata. Per realizzare il progetto hanno acquistato un istituto di vigilanza “La Vigilanza Notturna” istituto storico insediato a Ciriè che circa un anno fa decise di vendere. L’Asa acquistò la società di vigilanza notturna, ma non mantenne le promesse: demansionamento riservato al nostro primo delegato, da ispettore a piantone, trasferimento punitivo al nostro secondo delegato, pressioni al personale per costringerli a revocare l’iscrizione al nostro sindacato e a quelli non iscritti per convincerli a non aderirvi, tentativi maldestri per costituire sindacati di comodo, sospensione di personale iscritto perchè anziano e con qualche problema di salute, mancato pagamento dei premi di produzione, delle trasferte e dei rimborsi chilometrici. Una situazione non più sostenibile».