Mamma disperata

29 maggio 2008

La posta dei lettori

Mamma disperata

Buon giorno mi chiamo Nadia ho trenta anni, lavoro in un super mercato come cassiera dodici ore il giorno. Sono diventata mamma da poco, mio figlio ha nove mesi. Sono in aspettativa, da uno stipendio di mille euro, ora ne prendo il trenta per cento, circa trecentocinquanta euro. 

Sono sposata mio marito lavora come guardia giurata e grazie a qualche ora di straordinario riesce a guadagnare milleduecento euro. Abitiamo in affitto paghiamo ottocento euro, abbiamo provato a trovare un affitto, più basso, ma di meno non c’era nulla. Abbiamo dovuto chiedere un prestito personale per affrontare le prime spese che hanno i giovani che vanno a costruirsi una famiglia. La rata complessiva e di cinquecento settantatre euro ho uno scoperto in banca di duemila euro. Ho fatto domanda all’asilo comunale perché il privato è troppo costoso ma come reddito e come coppia che lavora mio figlio e sto scartato perché ha venticinque punti e duecentociquantacinque bambini davanti, la rata dell’asilo privato, mi sono informata è aperto sino alle diciassette e trenta, è di cinquecento euro mensili, non me l’ho posso permettere.

Mia suocera non sta bene, i miei genitori non mi possono aiutare perché mia madre è non vedente mio padre ha un pesmeker, quindi detto ciò mio padre deve badare alla sua salute e quella di mia madre. Tra poco il periodo di aspettativa sarà finito ho provato a cerare un lavoro part-time, ma la prima cosa che mi chiedono ha figli? Rispondo di sì, mi dicono le faremo sapere o mi sbattono la porta in faccia.

Tra poco l’aspettativa finirà ed io dovrò licenziarmi ammesso che riuscirò a prendere la disoccupazione, come pagherò le spese, la legge “Biagi”, perciò lui ha donato la vita a che serve? Se non è applicata, possibile che nel duemilaotto si debba lavorare dodici ore, perché se ho un figlio debba essere trattata cosi e non ho la possibilità di cambiare di migliorare la mia posizione sono una donna oltre che mamma ho diritto a lavorare come dice la costituzione italiana la Repubblica è fondata sul lavoro la famiglia e un’istituzione importante per lo stato italiano c’è stato la family-day perché devo stare male nel paese dove sono nata, sto entrando in depressione non ho più voglia di uscire mi sento una fallita che futuro doro a mio figlio se tra un po’ non avrò più i soldi per comprare il latte.
 
Possibile che nessuno possa ascoltarmi, cos’è la mia situazione cosi non dà notizia, ma se la disperazione per essere ignorata mi porta a un gesto estremo allora sì.Per essere ascoltata devo arrivare a questo AIUTO SONO DISPERATA

Nadia Coletti

Mamma disperataultima modifica: 2008-05-30T12:05:00+02:00da sagittario290