Immondizia e cantieri, crolla l’effetto Reggia

Edizione CASERTA 

29/05/2008

Immondizia e cantieri, crolla l’effetto Reggia

MARIAMICHELA FORMISANO A vederla così, austera e gremita di visitatori nei giorni di festa, non si direbbe. Eppure la Reggia di Caserta continua a rappresentare la Cenerentola del circuito turistico campano. I dati registrati fino ad oggi, infatti, attestano una diminuzione di presenze di oltre il 30 per cento rispetto allo scorso anno, che pure si chiuse con un calo di visitatori del 6 per cento rispetto al 2006. Colpa della mondezza, commentano i dipendenti in servizio alla Reggia. Colpa dell’indifferenza, verrebbe da pensare, visto che in zone turistiche meglio strutturate e di consolidata esperienza nel settore, gli operatori hanno serrato i ranghi per far fronte unico contro l’emergenza, con risultati di tutto rispetto. Lungo la costiera amalfitana, a esempio, la spazzatura per strada non c’è, così come in prossimità della basilica di Pompei o degli scavi di Ercolano, almeno in prossimità degli ingressi. E poi sconti e promozioni, favoriti dagli aiuti economici stanziati dalla Regione Campania, hanno lanciato il salvagente alla città capoluogo con l’iniziativa «Easy Napoli», e gli esempi potrebbero continuare. Lo stesso assessore regionale al turismo Claudio Velardi, in visita nel capoluogo di Terra di Lavoro il mese scorso, segnalò la criticità del caso casertano considerando «necessario intervenire in maniera massiccia per salvaguardare il turismo che la Reggia, nonostante tutto, continua a calamitare». Esclusi i giorni tradizionali di «gita fuori porta», il prezzo d’ingresso bloccato da anni, che consente con soli 6 euro di visitare gli appartamenti reali, il parco, e il Giardino Inglese, sembra essere inefficace, nonostante il confronto con i prezzi imposti per visitare monumenti in ogni parte del mondo. Senza voler andare troppo lontano, basti considerare i 15 euro necessari per visitare la Torre di Pisa, o gli 11 per gli scavi d’Ercolano, e la differenza si commenta da sola. Intanto, mentre ci si preoccupa di contenere i costi per incoraggiare il turismo casertano, c’è chi continua a sgraffignare soldi dalle casse della Reggia e non solo. Sono i venditori ambulanti di souvenir, guide, libri, macchine fotografiche, cd e dvd spesso pirata, un esercito di abusivi il cui numero è visibilmente aumentato nell’ultimo anno. Indisturbati, svendono articoli presenti anche sugli scaffali del book shop di Palazzo reale, senza vedersi costretti a pagare royalties, Iva, e quant’altro spetta allo Stato. Facendo un po’ di conti, e considerando che nei giorni di ordinario flusso turistico gli ambulanti in azione sono circa una quarantina per arrivare al numero di circa 80 nei giorni di maggior flusso di gite scolastiche, la stima del danno erariale si aggirerebbe intorno a non meno di 500 mila euro all’anno. Quanti lavori di manutenzione, assunzioni di VIGILANTES in più, bus navetta aggiuntivi potrebbero esserci se si riuscisse a frenare questa emorragia di risorse? Ottimistico pensare che, con la conclusione dei lavori al piazzale Carlo III e l’installazione dei chioschi per le vendite, il problema si risolverà. Occorrerebbe, intanto, un maggior controllo da parte delle forze dell’ordine, a cui sembrerebbero essere giunte anche svariate denunce da parte di turisti aggrediti dalla veemenza degli ambulanti, o addirittura circuìti dalle zingare. Buona idea anche ripristinare le rampe che incanalavano gli accessi alla biglietteria immediatamente dopo il cancello centrale alla Reggia. L’idea fu della direttrice Vega De Martino, sostituita dopo pochi mesi dal sovrintendente Livio Ricciardi che annullò il provvedimento nonostante garantisse un efficace controllo sugli ingressi all’intero complesso vanvitelliano.

Immondizia e cantieri, crolla l’effetto Reggiaultima modifica: 2008-05-30T11:40:00+02:00da sagittario290