Liberalizzare valorizzando le specificità della vigilanza privata italiana: i temi del Convegno e del Rapporto Federsicurezza

30 maggio 2008

Liberalizzare valorizzando le specificità della vigilanza privata italiana: i temi del Convegno e del Rapporto Federsicurezza

Roma. Tutto esaurito al convegno organizzato da Federsicurezza il 28 maggio, presso la sede di Confcommercio in Piazza Belli, sul tema “Realtà e scenari della vigilanza privata nel contesto europeo – Rapporto Federsicurezza 2008 “. Un successo per certi versi prevedibile, data l’attualità dell’argomento, il particolare momento storico ed i diversi livelli tematici sui quali è stato affrontato il tema.

La giornata di lavori si è giocata sul filo conduttore della liberalizzazione quale elemento di spinta verso la ripresa economica, purchè si tratti di liberalizzazione gestita attraverso un chiaro riconoscimento delle specificità della vigilanza privata italiana, sia rispetto agli altri servizi più genericamente commerciali, sia rispetto allo scenario europeo. Solo enucleando dettagliatamente e valorizzando queste specificità si può infatti addivenire ad una riforma giusta e coerente con le reali esigenze di un settore che è giocoforza chiamato ad evolversi.
Senza naturalmente dimenticare le priorità, ricordate in apertura dal Presidente di Confcommercio Carlo Sangalli, che interessano l’intera economia italiana: riduzione della spesa pubblica, alleggerimento della pressione fiscale, liberalizzazioni effettive (“quelle ‘vere’ – ha precisato Sangalli – ossia servizi energetici, telefonici, bancari e assicurativi”). E riforme.
Nel settore vigilanza è stato infatti abrogato il riferimento normativo su cui si imperniava l’impianto tariffario, ma è ancora in itinere il progetto di Regolamento che dovrebbe portare garanzie su qualità e sicurezza dei servizi. Ergo, il settore versa in piena vacatio legis, con il rischio che si facciano avanti operatori senza scrupoli e che si inneschi quel meccanismo di schizofrenia giudiziaria che non di rado ha visto protagonista la vigilanza privata.
La prima domanda al decisore era quindi se il DL “salvainfrazioni” verrà o meno convertito, viste le recenti polemiche che ne stanno accompagnando l’iter, e che fine farà il progetto di riforma della sicurezza complementare elaborato nel corso della precedente legislatura.

L’On. Alfredo Mantovano, Sottosegretario al Ministero dell’Interno, ha rassicurato i presenti che la conversione del DL 8 aprile 08 n. 59 è allo stato “seriamente prevedibile”.
Quanto alla condivisione del progetto di Regolamento precedente, l’On. Mantovano, pur sottolineando l’importanza del parere favorevole reso dal Consiglio di Stato, ha tuttavia ricordato che occorre riservarsi un periodo di riflessione sulla bozza, “che non viene comunque intesa dall’attuale Governo nè come punto di arrivo nè come punto di partenza”. Inoltre – ha proseguito Mantovano – ci sono alcune priorità da calendarizzare (decreto sicurezza, gestione dell’immigrazione clandestina, ratifica del Trattato di Prün): una volta condotti a termine questi interventi d’urgenza, l’On. Mantovano ha assicurato che si riaprirà immediatamente il tavolo di confronto tecnico – e politico – sulla vigilanza privata italiana.
In relazione al Regolamento, il direttore dell’ufficio per l’amministrazione generale del dipartimento della pubblica sicurezza presso il Ministero dell’interno Pref. Giuseppe Linardi ha poi assicurato che l’incontro con la Commissione Europea del 28 aprile scorso è stato all’insegna della sostenibilità giuridica del progetto di riforma. Per adesso si sarebbe dunque fuori pericolo di incardinamento di una nuova procedura d’infrazione.

Marc Pissens , Presidente del COEss, ha del resto illustrato uno scenario europeo dove si dibatte su temi non dissimili da quelli del Belpaese: dagli appalti al massimo ribasso alla difficoltà a creare un sistema di concorrenza basato sulla qualità e non sul prezzo.
Un dato che non rassicura certamente la vigilanza privata italiana, dove ad una crescita della domanda (fatturato +5%) si accompagna però uno scenario ove quasi metà delle aziende presentano bilanci in rosso. Questo, in sintesi, il dato che emerge dal Rapporto Federsicurezza, prima e ad oggi unica mappatura del settore della vigilanza privata italiana illustrata da Antonello Villa. Tutta colpa dell’IRAP? Tutta colpa dei lacci e lacciuoli del TULPS? O c’è stata una diffusa miopia del settore, che non ha saputo adeguarsi al cambiamento già da tempo sfociato nell’ingresso di competitor nuovi, a partire dalle private equity?
Se è vero che in una logica di mercato “nazionale” della vigilanza, inteso come mercato unico europeo, l’Italia si distingue per alcune peculiarità (dalla forte incidenza dell’arma in funzione del maggiore spostamento sulla sussidiarietà ad un ridotto numero di gpg in rapporto alla popolazione), allora queste specificità sarebbero da salvaguardare con un bilanciamento tra abbandono del protezionismo e mantenimento di una forma di controllo e verifica.
Il tutto in un’ottica di valorizzazione delle competenze e della professionalità che (lo ha ricordato il prof. StefanoPoeta, Docentedi Organizzazione Aziendale presso l’Università di Perugia) può nascere soltanto dall’autopromozione virtuosa di un settore che, per quanto dimensionalmente “di nicchia”, riveste tuttavia un peso di grande rilievo sul tessuto sociale per la specialità delle funzioni che è chiamato a svolgere.

Ai lavori hanno partecipato, tra gli altri, il presidente di Federsicurezza Luigi Gabriele; Claudio Moro , Presidente Assvigilanza; Piergiulio Petrone , Presidente UNIV; Maurizio Scarpa, Segr. Gen FILCAMS CGIL; Pietro Giordano, Segr. Gen. FISASCAT – CISL; Giulio Cazzella, ora Prefetto di Siena, già direttore dell’ufficio per l’amministrazione generale del dipartimento della pubblica sicurezza; Ivano Roveda, Commissione Sicurezza UNI; Parmenio Stroppa, Segr. Gen. UILTUCS-UIL e Presidente dell’Ente Bilaterale; Giuseppe Gabriele, ricercatore Federsicurezza. Coordinava Ilaria Garaffoni, Capo Redattore del bimestrale Vigilanza e dintorni.
Maggiori approfondimenti sul prossimo numero di Vigilanza e dintorni.

Liberalizzare valorizzando le specificità della vigilanza privata italiana: i temi del Convegno e del Rapporto Federsicurezzaultima modifica: 2008-05-31T11:00:00+02:00da sagittario290