Funerali blindati per Brucci

Edizione CIRC_NORD

04/01/2008

Funerali blindati per Brucci

PINO TAORMINA Pozzuoli. Fiamme nelle scuderie del Centro di riabilitazione Serapide, a rione Toiano. Gli inquirenti della polizia puntano sulla pista del dolo e del racket per l’incendio che ha distrutto parte della struttura del centro riabilitativo. Non è esclusa, però, neppure l’ipotesi del rogo causato dal cattivo funzionamento del gruppo elettrogeno. «Noi non abbiamo ricevuto nessuna minaccia» spiegano dalla società. Intossicati due dei cinque cavalli impiegati quotidianamente nell’ippoterapia dei giovani disabili. La scuderia del complesso di riabilitazione della società di proprietà alla famiglia Lubrano è andata a fuoco verso le 2,30 della notte tra mercoledì e giovedì: probabilmente a scatenare il rogo nella struttura in legno e lamiera è stata una miccia gettata dalla strada, al di là della ringhiera che delimita la sede del centro riabilitativo. Hanno rischiato di morire carbonizzati nel rogo dei box i cavalli compagni di gioco dei piccoli portatori di handicap che traggono beneficio dalle virtù dell’ippoterapia, animali con cui trascorrere le giornate, amici di cui prendersi cura. Ma anche, spesso, la loro unica medicina per superare le barriere. «È ancora presto per poter parlare di intimidazione camorristica», avvertono prudenti gli inquirenti della polizia scientifica che hanno eseguito i rilievi nella struttura nel cuore della notte. A lanciare l’allarme tempestivamente e consentire che le fiamme venissero domate senza provocare la morte dei cavalli, la GUARDIA GIURATA che si stava recando a prendere servizio nella struttura: ha visto le fiamme alzarsi alte nel cielo della fredda notte e ha chiamato i vigili del fuoco. Sono dovute intervenire sei autobotti per riuscire a domare il fuoco: i pompieri, per prima cosa, hanno messo in salvo i cavalli terrorizzati e intrappolati nei loro box prima che le fiamme li avvolgessero completamente. Gli investigatori del locale commissariato di polizia seguono dunque la pista dell’estorsione o dell’avvertimento, anche se non si esclude l’ipotesi di un corto circuito dovuto a un sovraccarico del gruppo elettrogeno. Saranno le perizie a rispondere agli inquietanti interrogativi sulla vicenda. Se dovesse essere confermata l’ipotesi dell’attentato estorsivo per il pizzo, la città – il cui Consiglio comunale è dal dicembre del 2005 sciolto per infiltrazioni camorristiche – ritornerebbe nella paura dopo mesi di «silenzio» dei clan. L’incendio è divampato nella sede del Serapide ubicato nel quartiere di rione Toiano, quello delle «case dei puffi» e dei «carri armati», i palazzoni che sono nati, a metà anni Settanta come un monumento al cattivo gusto e poi lo sono diventati anche al degrado. Il regno dei boss Domenico Sebastiano e Raffaele Bellofiore, trucidati in un agguato nel giugno del 1996 proprio a pochi passi da qui, in un raid mortale in cui venne ferito anche un dodicenne. Se arriverà la conferma dell’ombra del racket, non sarebbe la prima volta per il Centro Serapide. Già nel dicembre del 2001, infatti, il clan degli «amici di Pozzuoli» – quello che poi venne decapitato nel maxiblitz al mercato ittico e che portò all’arresto di 36 persone – prese nel mirino la società di riabilitazione. La banda chiedeva il pizzo su un appalto appena aggiudicato dalla Asl Napoli 2: la richiesta, però, avvenne sotto gli occhi dei carabinieri che erano all’interno del Centro per una serie di controlli di carattere amministrativo. In cinque, successivamente sono stati riconosciuti colpevoli della tentata estorsione e condannati a pene che variano dai cinque ai tre anni.

Funerali blindati per Brucciultima modifica: 2008-01-05T11:25:00+01:00da sagittario290