Quartu: bombe molotov per “salutare” la partenza dei nomadi

27/03/2007

Quartu: bombe molotov per “salutare” la partenza dei nomadi

Tre bombe molotov nel giorno del rimpatrio. E’ l’addio riservato ai rumeni che da tempo, tra le proteste, occupavano abusivamente un terreno comunale.

di GIORGIA DAGA

L’addio gliel’hanno dato con tre bottiglie molotov gettate nel cuore della notte nell’improvvisato accampamento in via Mar di Bering, a Flumini. La comunità rumena, da giovedì scorso insediata in un terreno privato lungo la costa, ieri è tornata a casa, in Romania, grazie agli aiuti di Caritas e Provincia, ma prima ha dovuto fare i conti con una pesante intimidazione. Alcuni balordi, intorno alla mezzanotte di lunedì, hanno provato a spaventare le dodici famiglie che già dormivano nelle case occupate abusivamente all’interno del terreno, con tre bottiglie piene di benzina lanciate senza scrupolo in mezzo ad adulti e bambini. Solo il tempestivo intervento dei vigilantes del Comune e degli stessi rumeni, che hanno spento immediatamente le fiamme, ha evitato una tragedia.

Subito sono arrivati anche i carabinieri ma dei teppisti, che qualcuno ha visto fuggire a bordo di un ciclomotore, non è rimasta traccia.

IL RIMPATRIO. Un pesante atto intimidatorio a poche ore dalla partenza dei quaranta immigrati che avevano trovato alloggio a pochi passi da una delle spiagge più belle del litorale. Provincia e Caritas hanno racimolato i fondi per il loro ritorno in patria e nel pomeriggio di ieri i rumeni si sono imbarcati sulla nave per Civitavecchia. Da lì il viaggio è proseguito fino alla Romania.

L’OCCUPAZIONE. È l’epilogo di una vicenda che nei giorni scorsi ha creato il finimondo nella zona: residenti furiosi per la presenza dei nuovi vicini e proprietario del terreno che ha presentato denuncia ai carabinieri. Il Comune è stato costretto a bloccare strade e a presidiare la zona 24 ore su 24 con vigili e guardie giurate, per evitare la sistemazione dell’intera baraccopoli.

IL COMUNE. «Per fortuna, la vicenda si è conclusa senza la necessità di adottare provvedimenti estremi», sospira il vicesindaco Tonio Lai, che nei giorni scorsi aveva minacciato uno sgombero forzato in caso di allarme igienico ambientale. «Ora la cosa essenziale», aggiunge, «è evitare che succeda di nuovo in futuro. Il Comune non si tira certo indietro, quando si tratta di azioni di solidarietà, purché prima si prendano accordi precisi». Resta il brutto episodio delle molotov gettate nel cuore della notte. «Sicuramente sono stati i soliti balordi che girano qui intorno», aggiunge Lai, «ma credo che sia importante sottolineare la solidarietà dei residenti nella zona, che dopo un primo rifiuto totale hanno iniziato ad aiutare i profughi , portando loro delle provviste».

I VOLONTARI. I rumeni hanno concluso il loro breve soggiorno a Quartu ieri pomeriggio, a bordo dei pulmini della Caritas. Ad aspettarli, il lungo viaggio di ritorno e la miseria che avevano lasciato in patria. Alle quindici, nel campo di via Mar di Bering, non c’era più nessuno.

Quartu: bombe molotov per “salutare” la partenza dei nomadiultima modifica: 2007-03-28T19:31:00+02:00da sagittario290