Cronaca
10 novembre 2015
Cade dalla bici, travolto durante i soccorsi
Un anziano non si è accorto del giovane a terra e di chi lo stava aiutando: ha tirato dritto e il ferito non ha avuto scampo
di Nicola Cesaro
OSPEDALETTO EUGANEO. Non si è accorto dell’uomo che si sbracciava in mezzo alla strada per cercare di fermarlo, né della bicicletta abbandonata sull’asfalto e soprattutto non si è accorto del ferito steso sulla carreggiata con il soccorritore chino accanto a lui. Quasi fosse con la testa altrove, ignaro di tutto, con la sua Ford Fusion ha continuato imperterrito a pigiare sull’acceleratore travolgendo in pieno e uccidendo quel giovane, che avrebbe potuto salvarsi.
R.S., 82 anni di Faedo di Cinto Euganeo, è ora indagato per omicidio colposo. Domenica sera, alle 23.30, la sua folle corsa è costata la vita a Mohamed Ramez Ben Habibi Assoudi, tunisino di 29 anni con cittadinanza italiana. Quanto accaduto in via Roma Ovest, in pieno centro di Ospedaletto Euganeo, ha quasi dell’incredibile. Ramez, uscito di casa per fare una ricarica al cellulare, era in sella alla sua mountain bike ed aveva passato l’ultima ora con un amico. Nel tornare a casa, il giovane è rimasto vittima di una caduta in bicicletta. Forse per colpa di qualche bicchiere di troppo, o forse semplicemente per quel suo braccio malandato, come ipotizzano i familiari. Fatto sta che il ventinovenne è stato soccorso da una guardia giurata in servizio, diretta a Montagnana, che, vedendo il ciclista riverso a terra, si è fermata a prestare soccorso. Ramez era cosciente, al vigilante che gli aveva chiesto se avesse bisogno dell’ambulanza, aveva risposto farfugliando. Anche un automobilista di passaggio si è fermato a soccorrere il giovane (più o meno all’altezza della filiale di Banca Sviluppo), occupandosi in particolare di segnalare l’incidente alle auto in transito. Ad un certo punto, da Montagnana è spuntata la Ford Fusion condotta dall’anziano di Faedo.
Il secondo soccorritore ha tentato in tutti i modi di fermare la corsa di quella vettura, che procedeva proprio sulla corsia in cui si trovava il ferito a terra. Ma l’automobilista, come fosse cieco, ha continuato dritto. Per evitare di essere travolti, sia il soccorritore che la guardia giurata che stava prestando le prime cure al ferito, hanno dovuto fare un balzo indietro. Il vigilante ha tentato anche di spostare il corpo di Ramez dall’asfalto, ma non c’era più tempo. La Fusion ha travolto il tunisino, colpendolo in particolare alla testa. L’anziano si è fermato a una cinquantina di metri di distanza.
In pochi minuti sul posto sono arrivati carabinieri di Ponso e i sanitari del 118, allertati dalla guardia giurata. Ramez era ancora vivo, anche se le sue condizioni erano evidentemente disperate. Il ventinovenne è quindi morto durante il trasporto a Schiavonia.
I carabinieri, su indicazioni della Procura di Rovigo, hanno provveduto a mettere sotto sequestro la Ford e ad interrogare l’anziano, che è stato trasportato a casa da uno dei testimoni dell’incidente. Mohamed Ramez Ben Habibi Assoudi viveva a Saletto, in via Nonea Ovest, assieme a madre, fratelli e sorelle. Era in Italia da molti anni ed aveva ormai la cittadinanza italiana.
Al momento Ramez era disoccupato. Veniva da una settimana piuttosto difficile: solo qualche giorno fa era stato protagonista di un alterco in un bar del paese, nel quale si era macchiato di alcuni danneggiamenti e un’aggressione.