Algerino ubriaco picchia agenti e vigilante

MattinoPadova

Cronaca

06 febbraio 2015

Algerino ubriaco picchia agenti e vigilante

Parapiglia al pronto soccorso, l’allarme dei sindacati: «Il personale ha paura nelle ore notturne»

Ha picchiato una guardia giurata e due agenti del posto di polizia dell’ospedale. Completamente ubriaco, è stato raccattato per strada e portato in pronto soccorso. Lì ha dato libero sfogo a tutti i suoi istinti violenti, prima dando fastidio ai pazienti e poi scagliandosi contro poliziotti e vigilanti. Mohamed Scalota, 37 anni, algerino, è stato arrestato al termine di una violenta colluttazione. È già il secondo arresto nel giro di due settimane. In pronto soccorso medici e infermieri hanno paura. «Il personale è preoccupato per questa escalation di violenza», evidenzia Luigino Zuin, segretario provinciale della Uil.

Il parapiglia

È accaduto tutto verso le 18, quando in pronto soccorso è giunto il trentasettenne tunisino. È arrivato in ospedale in ambulanza, il ricovero si è reso necessario per un malore derivante dall’intossicazione alcolica. Dopo aver trascorso qualche minuto in una lettiga dell’area verde, il nordafricano si è alzato e ha scatenato il finimondo. Se l’è presa con il personale in servizio, poi con gli altri pazienti. La vigilante di un’istituto privato si è presa un calcio sulla schiena. Un poliziotto del posto di polizia, invece, è stato colpito ad un fianco e con una serie di calci alle gambe (prognosi di sette giorni). Solo quando i poliziotti si sono trovati in due sono riusciti a immobilizzarlo e a stringergli le manette ai polsi. Mohamed Scalota, violento recidivo, 16 nomi diversi indicati in bancadati, è stato condotto in Questura nelle celle di sicurezza. Ieri al processo per direttissima è stato condannato a nove mesi di carcere.

L’allarme

Per la seconda volta in due settimane un paziente fuori controllo ha dato di matto, aggredendo persino i poliziotti in servizio. Ora medici e infermieri sono preoccupati e vivono con ansia le ore di servizio serali e notturne. «Il personale è molto preoccupato» conferma Luigino Zuin, segretario provinciale della Uil. «Sono sempre maggiori i casi di aggressioni in pronto soccorso. Il fatto che da qualche tempo abbiano deciso di chiudere il posto di polizia all’una di notte non ci aiuta. Quelle sono le ore peggiori e lì arriva di tutto. Se non si fermano neppure di fronte ad un poliziotto, figuriamoci cosa può succedere con un infermiere. Ho lavorato per ben dieci anni in pronto soccorso e in alcuni momenti c’è bisogno di un intervento celere della forza pubblica, proprio come è successo l’altro ieri». (e.fer.)

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