Sindacato
22 Novembre 2014
Sicurezza, l’Ugl incontra il Questore: “Controllo del territorio con le guardie giurate”
Per fronteggiare i fenomeni di criminalità, l’idea dell’Ugl è quella di “attivare guardie giurate a bordo degli autobus, nei luoghi pubblici (scuole, parchi , quartieri, aree gioco e ballo) a presidio del territorio e a contrasto della criminalità”
Redazione
Un servizio di controllo del territorio con le guardie giurate. Filippo Lo Giudice, segretario provinciale Sicurezza civile del sindacato Ugl di Forlì-Cesena e Rimini, che nelle scorse settimane aveva incontrato il Prefetto di Forlì-Cesena Erminia Rosa Cesari e il vicesindaco e l’assessore del Comune di Forlì Zanetti e Montaguti, lunedì presenterà anche al Questore di Forlì Salvatore Sanna il progetto per un di coordinamento fra forze dell’ordine pubbliche e private.
Per fronteggiare i fenomeni di criminalità, l’idea dell’Ugl è quella di “attivare guardie giurate a bordo degli autobus, nei luoghi pubblici (scuole, parchi , quartieri, aree gioco e ballo) a presidio del territorio e a contrasto della criminalità”. La Provincia di Forlì-Cesena è quinta in Italia per il numero di furti in casa con un aumento del 24,2% rispetto all’anno precedente e 655 casi per 100mila abitanti, preceduta soltanto da un’altra città regionale Ravenna al 4° posto nazionale con 696 casi ogni 100mila abitanti.
Calcolando le quattro principali categorie dei cosiddetti reati cosiddetti predatori, cioè furti, rapine, borseggi e truffe la provincia di Forlì-Cesena è 32° fra le 106 province italiane incluse nel monitoraggio annuale che il quotidiano economico “Il Sole 24 Ore” ha dedicato il 17 novembre scorso alle denunce presentate agli organismi di sicurezza nel 2013 e trasmessi in banca dati al ministero dell’Interno.
“Inoltre, la provincia di Forlì-Cesena si fregia di un altro primato negativo , quello dell’aumento ad un ritmo superiore a quello nazionale di furti e razzie in appartamento – ricorda Lo Giudice -. L’incremento è del 232% in otto anni (dal 2004 al 2012) stando ai dati elaborati nel progetto di ricerca del centro Transcrime dell’Università Cattolica di Milano e dell’Università di Trento per conto del ministero dell’Interno”.