«Ho eseguito un ordine»

Domenica 25 Settembre 2011,

Ed: VENEZIA
Pagina: 16

BANDA SGOMINATA La moglie di Fracasso dal giudice

«Ho eseguito un ordine»

DSCF1828_1.jpgMOGLIANO – (Ro) Ha parlato, ricostruito, chiarito e spiegato, ieri nel corso dell’interrogatorio di garanzia, Iolanda Zerella, la moglie di Renzi Fracasso, il presunto capo della gang che aveva organizzato la rapina a un porta valori sfruttando la complicità di una guardia giurata. «Si sono andata a prendere quel sacchetto – ha spiegato la donna, assistita dall’avvocato Stefano Pietrobon – ma non sapevo esattamente cosa contenesse. Me lo hanno chiesto e non ho fatto domande. Non ero a conoscenza che dentro ci fossero due pistole quando l’ho sepolto in giardino». Quasi sicuramente la donna sapeva che nel sacchetto c’erano oggetti che avrebbero potuto comprometterla, avere una rilevanza penale, ma ha ugualmente eseguito l’ordine. Gli stessi inquirenti sono però quasi certi che Zerella non avesse avuto piena coscienza della gravità della propria condotta e di ciò che conteneva il sacchetto. Per questo si sarebbe fatta accompagnare dalla figlia che, indagata a piede libero, ieri ha rivisto la madre che, dopo la convalida dell’arresto, stava tornando in carcere. La giovane si è sciolta in un lungo disperato pianto liberatorio.     

Dopo l’interrogatorio il giudice Silvio Maras ha preso tempo. Entro lunedì dovrebbe sciogliere la riserva e decidere se accogliere o meno la richiesta di revoca della misura cautelare in carcere avanzata dall’avvocato Pietrobon. L’attenuazione della misura restrittiva potrebbe determinare la concessione degli arresti domiciliari. Resta invece un mezzo mistero il perché del blitz che ha portato alla perquisizione della casa e all’arresto di Jolanda Zerella. La zona era già stata perquisita e non vi era stata trovata traccia né delle pistole né degli orologi, frutto di una rapina. Perché i poliziotti, come il postino, hanno bussato ancora a quella porta. Da quanto è filtrato un componente della banda avrebbe iniziato a vuotare il sacco per ottenere uno sconto di pena.

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«Ho eseguito un ordine»ultima modifica: 2011-09-26T11:00:00+02:00da sagittario290

Furti nei negozi un altro arresto

Sabato 24 Settembre 2011,

Ed: PORDENONE
Pagina:

Furti nei negozi un altro arresto

Cristina Antonutti

2163.jpgUn altro polacco è stato arrestato in seguito a un tentativo di furto. È successo ieri mattina da Coin, in corso Vittorio Emanuele II, poco prima che in Tribunale cominciasse il processo contro i quattro polacchi arrestati l’altro pomeriggio dai carabinieri del Radiomobile per i furti nelle profumerie del centro. L’uomo, notato dalla guardia giurata che vigila all’interno dell’attività commerciale, ha cercato di fuggire. A sbarrargli la strada è stato un poliziotto della Squadra Mobile libero dal servizio. L’uomo è finito in carcere per rapina impropria, perchè nel tentativo di fuga ha usato violenza. Fa parte del gruppo arrestato con tanto di ricetrasmittenti e apparecchiature usate per eludere i sistemi antitaccheggio? È presto per dirlo, tuttavia la Procura ha chiesto in tal senso accertamenti. Nel frattempo il sostituto procuratore Daniela Bartolucci ha ottenuto la convalida degli altri arresti e il mantenimento della misura cautelare in carcere per tutti e quattro gli imputati di concorso in furto aggravato.     

Per Anna Malgorzata Barnas, 19 anni, un fiume di lacrime davanti al giudice, Monika Barbara Lesniak e Krystian Krzysztof Kulis, anche loro diciannovenni, e Radoslaw Kazimierz Ciesluk (27) il processo per direttissima proseguirà la prossima settimana, in quanto l’avvocato Giovanni Menegon ha chiesto termine a difesa per valutare eventuali risarcimenti e riti alternativi. A notare il gruppo in corso Vittorio Emanuele II, davanti alla profumeria Sephora, erano stati due carabinieri in convalescenza dopo il brutto incidente stradale accaduto la fine di agosto a Torre, quando un ubriaco speronò la loro “gazzella”. Nonostante gli acciacchi e un braccio ingessato, i due militari hanno seguito il gruppo fino in piazzetta dei Domenicani, dando la possibilità ai colleghi del Radiomobile di bloccarli con la refutiva (700 euro il valore della merce recuperata) prima che salissero in auto.

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Furti nei negozi un altro arrestoultima modifica: 2011-09-25T11:00:00+02:00da sagittario290

«Non potete passare»: è caos

Domenica 18 Settembre 2011,

Ed: VENEZIA
Pagina: 2

«Non potete passare»: è caos

578.jpgSe la manifestazione di ieri contro la Lega fosse stata autorizzata molto probabilmente non si sarebbe verificato alcun incidente. Così non sono andate le cose e alla fine sono rimasti sul campo una ventina di feriti, equamente divisi tra forze dell’ordine e manifestanti. Tra questi il consigliere comunale Beppe Caccia, portato via in ambulanza dopo essere stato colpito alla testa da un colpo di manganello. 

Lo scontro è avvenuto alle 17, di fronte al ponte degli Scalzi con un migliaio circa di manifestanti contro la presenza in massa della Lega per la Festa padana odierna e almeno un centinaio tra poliziotti e carabinieri in tenuta antisommossa. La pressione era però cominciata un paio d’ore prima, con il numero di manifestanti, provenienti dai centri sociali del Veneto, ma anche dai ruoli sindacali e politici di sinistra, che andava via via lievitando sul piazzale della stazione. Presente anche una folta rappresentanza di immigrati. Due ore durante le quali i leader hanno attaccato duramente la Lega per la sua partecipazione al governo Berlusconi e quindi per la sua “complicità” nell’ultima, pesante, manovra economica. 

«Lega ladrona – ha gridato Tommaso Cacciari, del Morion – fuori da casa nostra!».
Una minestra riscaldata, che però ha fatto ribollire gli animi dopo l’inamovibilità del prefetto Luciana Lamorgese sul percorso: da stazione a Santa Margherita e non fino a riva dei 7 Martiri per Strada Nuova. Alle 15.10 il piazzale della stazione era già pieno di bandiere, soprattutto bianche con il sole celtico barrato e la scritta “Liberi dalla Lega” e anche gonfaloni di San Marco.

Questo il crogiolo dove stava covando lentamente lo scontro che si sarebbe verificato di lì a poche ore. A dirigere l’apparato di polizia e carabinieri c’erano persone particolarmente esperte nella gestione dell’ordine pubblico, che più volte hanno avvertito i leader spiegando che l’ordine era di non farli passare. Così, verso le 16, sono arrivati altri rinforzi a chiudere l’imboccatura di Lista di Spagna mentre poliziotti e militari presidiavano il ponte dell’Accademia e alcuni obiettivi sensibili, a cominciare da Provincia, Regione e sedi della Telecom. Persino le guardie giurate sono state coinvolte nell’operazione di blindatura della città. 

Alle 16.25, il primo tentativo di sfondamento del fronte di Lista di Spagna, con i leader politici e sindacali in testa con le mani alzate di fronte agli scudi e prima carica per alleggerire la pressione. Volano aste di bandiera, manganellate e fumogeni e ad un certo punto la polizia spara due lacrimogeni per evitare ulteriori scontri. Due o tre persone rimangono ferite al volto. Si ferma tutto per mezz’ora, con il rinnovo della richiesta alle forze dell’ordine di lasciare il campo. 

«Abbiamo chiesto il permesso il 3 agosto – ha detto Sebastiano Bonzio, consigliere comunale della Federazione della sinistra, rimasto pure lui contuso – non ci stiamo a farci prendere in giro: se non ci fanno passare resteremo qui a dormire e aspetteremo i leghisti». 

Alle 17 scadeva l’ultimatum dei manifestanti e all’ora in punto è scattato il secondo tentativo di forzatura del blocco, concluso in uno scontro violento che ha lasciato sul campo una decina di feriti, tra cui anche due poliziotti e due carabinieri con il timpano sfondato perché sfiorati da petardi o da bombe carta. La Digos sta esaminando i filmati per verificare eventuali responsabilità sull’avvio degli scontri.

Oggi non è prevista alcuna manifestazione anti Lega, ma la città sarà comunque blindata, con ben 400 agenti e militari in più rispetto allo scorso anno.

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«Non potete passare»: è caosultima modifica: 2011-09-19T10:45:00+02:00da sagittario290