Domenica 25 Settembre 2011,
Ed: VENEZIA
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BANDA SGOMINATA La moglie di Fracasso dal giudice
«Ho eseguito un ordine»
MOGLIANO – (Ro) Ha parlato, ricostruito, chiarito e spiegato, ieri nel corso dell’interrogatorio di garanzia, Iolanda Zerella, la moglie di Renzi Fracasso, il presunto capo della gang che aveva organizzato la rapina a un porta valori sfruttando la complicità di una guardia giurata. «Si sono andata a prendere quel sacchetto – ha spiegato la donna, assistita dall’avvocato Stefano Pietrobon – ma non sapevo esattamente cosa contenesse. Me lo hanno chiesto e non ho fatto domande. Non ero a conoscenza che dentro ci fossero due pistole quando l’ho sepolto in giardino». Quasi sicuramente la donna sapeva che nel sacchetto c’erano oggetti che avrebbero potuto comprometterla, avere una rilevanza penale, ma ha ugualmente eseguito l’ordine. Gli stessi inquirenti sono però quasi certi che Zerella non avesse avuto piena coscienza della gravità della propria condotta e di ciò che conteneva il sacchetto. Per questo si sarebbe fatta accompagnare dalla figlia che, indagata a piede libero, ieri ha rivisto la madre che, dopo la convalida dell’arresto, stava tornando in carcere. La giovane si è sciolta in un lungo disperato pianto liberatorio.
Dopo l’interrogatorio il giudice Silvio Maras ha preso tempo. Entro lunedì dovrebbe sciogliere la riserva e decidere se accogliere o meno la richiesta di revoca della misura cautelare in carcere avanzata dall’avvocato Pietrobon. L’attenuazione della misura restrittiva potrebbe determinare la concessione degli arresti domiciliari. Resta invece un mezzo mistero il perché del blitz che ha portato alla perquisizione della casa e all’arresto di Jolanda Zerella. La zona era già stata perquisita e non vi era stata trovata traccia né delle pistole né degli orologi, frutto di una rapina. Perché i poliziotti, come il postino, hanno bussato ancora a quella porta. Da quanto è filtrato un componente della banda avrebbe iniziato a vuotare il sacco per ottenere uno sconto di pena.