Uccise la moglie, negata la seminfermità


Trieste

Cronaca

20 ottobre 2010

pagina 13   sezione: TRIESTE

Uccise la moglie, negata la seminfermità

jpg_1642775.jpgCristian Bovi è sano di mente. Lo afferma la perizia dello psichiatra Mario Novello che il presidente del gip Raffaele Morvay aveva disposto fin dallo scorso maggio per capire se la guardia giurata ha ucciso la moglie Marianna in un momento di corto circuito mentale, di oscuramento delle capacità di capire.

Il delitto risale al 26 maggio 2009 ed è avvenuto nell’abitazione di vicolo del Castagneto in cui viveva la famiglia. La perizia del dottor Mario Novello lascia però aperte anche soluzioni diverse e più favorevoli alla difesa, quando ad esempio sostiene che i meccanismi inibitori di Cristian Bovi, solitamente forti e rigidi, potrebbero essere stati sopraffatti momentaneamente dall’aggressività distruttiva della guardia giurata nei riguardi della moglie.

Queste tesi verranno approfondite nella prossima udienza in calendario per il prossimo martedì. Il dottor Novello si confronterà con i consulenti della difesa, i medici Raffaele Barisani e Lucio Di Gennaro. La sentenza dovrebbe essere invece pronunciata più avanti, probabilmente il 7 dicembre.

Com’è noto l’imputato che oggi ha poco più di 38 anni, ha sempre sostenuto di aver ucciso «in un momento di rabbia. Non ne potevo più. La sua gelosia mi rendeva la vita impossibile. All’improvviso non ho capito più nulla, ho preso la pistola, ho premuto il grilletto». Dall’arma di ordinanza era uscito un solo proiettile che aveva raggiunto la donna al capo, mezzo centimetro sotto l’orecchio. Quando ha sparato Cristian Bovi stava per recarsi al lavoro e aveva già indossato la divisa. Era in piedi davanti all’armadio in cui custodiva tra l’altro l’arma.

L’aveva impugnata di scatto e aveva esploso un solo colpo. Poi aveva chiamato i carabinieri e si era lasciato ammanettare. Come si comprende la responsabilità penale dell’imputato non è in discussione, nè il difensore l’avvocato William Crivellari l’ha mai messa o intende metterla. Il processo che si sta svolgendo con rito abbreviato sta mettendo a fuoco in un verso l’eventuale sopraffazione dei meccanismi inibitori che ha indotto l’imputato a sparare; nell’altro l’entità della pena che verrà determinata dalla valutazione della attenuanti e delle aggravanti.

Tra esse la seminfermità mentale – ieri negata dalla perizia ma in modo non perentorio – che potrebbe ridurre di un terzo il numero degli anni di carcere da scontare. Con il ricorso al rito abbreviato Cristian Bovi ha visto dissolversi l’incubo dell’ergastolo. Con i soldi versati alle figlie e con l’impegno a darne altri, potrebbe essergli concessa l’attenuate del danno risarcito. Un altro ”sconto” di pena dovrebbe arrivare dalle attenuanti generiche, se non altro perché si è consegnato spontaneamente ai carabinieri e ha sempre risposto lealmente alle domande dei magistrati. Non si sa ancora l’entità della pena che il pm Giorgio Milillo chiederà nell’udienza di dicembre. (c.e.)

Uccise la moglie, negata la seminfermitàultima modifica: 2010-10-21T11:15:00+02:00da sagittario290