Detenuto casertano muore a Bologna, aperta un’inchiesta

Edizione CASERTA

02/09/2010

Era di Maddaloni

Detenuto casertano muore a Bologna, aperta un’inchiesta

HE10_2491.jpgResta un giallo la morte di un casertano lunedì sera nel carcere di Bologna, probabilmente per un infarto. Il medico, che era in servizio al piano inferiore, è stato chiamato ed è intervenuto non appena il detenuto si è sentito di nuovo male, prima di accasciarsi nel corridoio appena uscito dall’infermeria. È la ricostruzione della morte fatta dalla direttrice della casa circondariale Dozza, Ione Toccafondi. La vittima si chiamava Pietro Folgieri, aveva 44 anni ed era originario di Maddaloni. Fermato nel marzo 2009 a Castelnuovo Monti (Reggio Emilia) a casa di parenti, nell’aprile scorso era stato condannato in primo grado a cinque anni per aver piazzato, il 5 marzo 2009 a Maddaloni, un ordigno artigianale contro Lucia Picillo, vedova del boss Angelo Amoroso già arrestata perchè appartenente a un clan camorristico di Maddaloni. L’ordigno, che avrebbe potuto sventrare un palazzo, non esplose e, probabilmente temendo ritorsioni, l’uomo si era trasferito in Emilia. Complici dell’attentato, due uomini e una donna (Clemente Di Crescenzo detto ‘Bocsic’, Angelo Esposito, GUARDIA GIURATA e sua moglie Filomena Cristiano), tutti ritenuti affiliati a un altro clan di Maddaloni e tutti fermati. Per far chiarezza sul decesso di Folgieri, il pm Alessandra Serra ha aperto un fascicolo e ha disposto l’autopsia. L’uomo, abbastanza magro, soffriva di ipertensione e lunedì sera aveva avvertito un dolore al braccio per cui aveva chiesto di essere visitato. Dopo un primo controllo degli infermieri (che non avevano riscontrato anomalie), è intervenuto il medico che ha tentato di rianimarlo e subito dopo è arrivata pure un’ambulanza del 118. Al momento non sono previste ispezioni interne alla Dozza anche perchè per prassi, in casi simili, spesso un primo controllo ai detenuti viene fatto in infermeria, successivamente da un medico. Informato della morte da un fratello di Folgieri, l’avvocato Michele Ferraro del foro di Santa Maria Capua Vetere ha detto di averlo visto l’ultima volta pochi mesi fa durante il processo a Napoli e «stava benissimo». E ha aggiunto: «Stavo preparando l’appello quando ho saputo della morte. Sono rimasto esterrefatto».

Detenuto casertano muore a Bologna, aperta un’inchiestaultima modifica: 2010-09-03T11:15:00+02:00da sagittario290