Venezia. Droga in discoteca, ragazza morì di overdose

Cronaca

03-04-2010 sezione: NORDEST

Venezia. Droga in discoteca, ragazza
morì di overdose: «Condannate i gestori»

Chiesti 4 anni per gli Anzolin: avrebbero saputo che alla Tnt di
Portogruaro giravano stupefacenti ma non avrebbero fatto nulla

20100403_tnt.jpgVENEZIA (3 aprile) – Quattro anni di reclusione e 4 mila euro di multa. È la pesante condanna che il sostituto procuratore di Venezia, Rita Ugolini, ha chiesto per ciascuno dei gestori della discoteca Tnt di Lugugnana di Portogruaro, accusati di aver consentito lo spaccio di droga all’interno del locale nel quale, nell’aprile del 2006, morì Valentina Fuin, una sedicenne residente a Venezia, stroncata da un improvviso malore dopo aver ingerito alcune pasticche di ecstasy. Il pm ha sollecitato anche l’applicazione della pena accessoria della chiusura del locale per 3 anni.

Il rappresentante della pubblica accusa ha concluso la sua requisitoria ieri, davanti alla sezione penale collegiale del Tribunale, presieduta da Stefano Manduzio (a latere Patrizia Montuori e Priscilla Valgimigli). I familiari della ragazza, si sono costituiti parte civile al processo e i loro legali, gli avvocati Alessandro Doglioni, Eugenio Vassallo e Giovanna Ganzer, hanno sollecitato la condanna dei tre imputati al pagamento di un milione di euro a titolo di risarcimento per il grave danno provocato.

Sotto accusa sono finiti Claudio, Dario e Silvio Anzolin, rispettivamente 43, 46 e 36 anni: la Procura ha contestato loro l’articolo 79 della legge sulla droga, ovvero di non aver fatto nulla per impedire che all’interno del locale venissero spacciate sostanze stupefacenti, anche a minorenni. Per la morte di Valentina hanno già patteggiato la pena di un anno e sei mesi di reclusione i due giovani, un ragazzo e una ragazza, accusati di aver venduto la droga. Il pm Ugolini ha chiesto di processare i gestori della discoteca dopo aver raccolto numerose testimonianze secondo le quali i tre sarebbero stati perfettamente a conoscenza del fatto che la droga “girava” in grande quantità all’interno del locale; ciò nonostante non avrebbero assunto alcuna iniziativa per stroncare o quantomeno limitare il fenomeno.

La difesa, rappresentata dall’avvocato Malattia di Pordenone, ha invece portato davanti ai giudici una serie di testimoni per dimostrare che, al contrario, i suoi clienti si erano attivati per affrontare il problema: fin dal 2004, ad esempio, avevano fatto richiesta di poter utilizzare guardie giurate all’interno del locale, senza ottenere alcuna risposta. Nel corso della sua arringa il legale ha poi ricordato che, nonostante i numerosi controlli di polizia, soltanto in un’occasione fu fermato all’interno del locale un giovane con una pasticca di ecstasy: segno, ha dichiarato l’avvocato Malattia, che evidentemente la discoteca non ospitava il contestato “giro” di droga tra i suoi frequentatori. Per questo motivo il difensore ha chiesto l’assoluzione dei suoi assistiti con formula piena.

Il Tribunale ha quindi rinviato l’udienza al prossimo 22 aprile per le eventuali repliche e la sentenza.

Venezia. Droga in discoteca, ragazza morì di overdoseultima modifica: 2010-04-04T11:00:00+02:00da sagittario290