Soldati sui vagoni, viaggiatori favorevoli. Critico il Sap

Sezione: Primo piano

18-10-2009

Soldati sui vagoni, viaggiatori favorevoli. Critico il Sap

18p03f10.jpgSe, prendendo un treno regionale, capiterà di incrociare una pattuglia di uomini armati in divisa mimetica, sarà del tutto normale. Non siamo entrati in guerra, semplicemente si tratterà della concretizzazione della proposta avanzata dal presidente della Regione, Roberto Formigoni: mettere i soldati sui vagoni per «scoraggiare atti di violenza contro i passeggeri».

Venerdì pomeriggio tanto il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, quanto il governatore della Lombardia hanno annunciato l’iniziativa. E i pendolari, interpellati, la accolgono positivamente.

Carlo Albini, per tanti anni portavoce dei comaschi che tutti i giorni salgono sui treni delle Nord, sottolinea che «il problema della sicurezza è sentito come uno di quelli da non sottovalutare». Albini fa presente come si siano più volte registrate rapine ai danni dei passeggeri e nelle stazioni, e che i pericoli sono «soprattutto per le donne e in tarda serata». Infatti, mentre i treni del mattino sono affollatissimi, la sera c’è poca gente che «cerca sempre di radunarsi nella carrozza del macchinista per evitare problemi».

Sulla presenza dei militari, quindi, «non sono contrario, perché sarebbe un deterrente efficace. Anche se – sottolinea – basterebbe che il personale di bordo fosse più presente e girasse maggiormente tra le carrozze». Secondo Albini, comunque, non è necessario che i soldati girino armati «perché spesso i delinquenti che si trovano sui treni sono soprattutto vandali e teppisti».

Per quel che riguarda i pendolari delle Fs, il loro comitato fa sapere che «nelle ore di punta non c’è la necessità dei militari perché non ci sono grossi vandalismi». I problemi riscontrati fino a oggi sono altri, dalla pulizia dei vagoni agli orari. Tuttavia, «c’è un convoglio che parte molto tardi la sera in cui la gente ha paura».

Dunque, anche secondo l’associazione “Pendolari Como”, «sarebbe opportuno che i militari pattugliassero i treni nelle ore meno frequentate. In ogni caso, siamo favorevoli se ci saranno più controlli».

Anche Tln (la nuova società creata da Trenitalia e dalle Nord che ha in gestione il traffico ferroviario regionale, ndr) fa sapere che «quella dei militari è un’opzione percorribile cui siamo favorevoli».

Nello stesso tempo, però, la società ricorda anche le numerose iniziative già messe in atto per garantire la sicurezza dei convogli: presidi della polizia ferroviaria e della vigilanza privata, oltre mille telecamere e una formazione specifica data al personale viaggiante. In ogni caso, anche se «non ci sono state impennate degli episodi di violenza, sicuramente il problema esiste».

A schierarsi apertamente contro l’idea di Formigoni è il Sindacato autonomo di polizia che, per bocca del suo segretario comasco, Ernesto Molteni, attacca: «Non sappiamo che beneficio può dare questa proposta dato che i militari non sono addestrati per questo tipo di lavoro, mentre i membri delle forze dell’ordine ricevono una preparazione specifica».

Secondo Molteni, l’unica cosa utile che i soldati potrebbero fare è la funzione di deterrenza, ma il loro utilizzo è soltanto un modo per «ignorare il problema dell’organico delle forze dell’ordine: i poliziotti vanno in pensione e non vengono sostituiti».

In quest’ottica, la situazione di Como è particolarmente critica, con appena 10 agenti della Polfer che devono occuparsi di tutte le stazioni della provincia. Più che far salire i militari sui treni, quello che servirebbe, secondo il Sap lariano, è «mettere i colleghi della Polfer nelle condizioni di fare il loro lavoro».

F.T.

Soldati sui vagoni, viaggiatori favorevoli. Critico il Sapultima modifica: 2009-10-19T11:45:00+02:00da sagittario290