Dagli immigrati alla bioetica, il centro-destra non serra i ranghi

ITALIA

19 maggio 2009

Dagli immigrati alla bioetica, il centro-destra non serra i ranghi

di Mariolina Sesto

RUSSA--130x150.jpg«I controllori o i vigilantes sui mezzi pubblici li abbiamo proposti 5 anni fa noi della Lega e adesso se ne accorge anche Ignazio La Russa. Meglio tardi che mai». Il deputato della Lega Matteo Salvini rilancia la competizione interna al Pdl sul delicato tema dell’immigrazione. Prima la polemica sull’Onu, ora i vigilantes sui treni. Lo stesso centro-destra che vota compatto una fiducia dopo l’altra in Parlamento appare in questi giorni dilaniato da polemiche e divisioni interne. Man mano che sale la febbre da campagna elettorale non solo Pdl e Lega tendono a marcare i rispettivi territori ma anche le diverse anime del Popolo della libertà affiorano e si contrappongono.

Macroscopico il disagio interno alla maggioranza sulla vicenda dell’immigrazione. La Lega, con il suo ministro dell’Interno, impone la linea dura dei respingimenti verso la Libia. Lo stesso Silvio Berlusconi interviene per dire che «il Viminale esegue decisioni prese dal premier». Poi scoppia la polemica sull’Onu. Con l’ex An La Russa che cerca di scavalcare la Lega: «L’Alto commissariato per i rifugiati? Non conta un fico secco» sentenzia il ministro della Difesa prima di chiedere scusa per aver usato «toni comiziali». Polemica da ultimo sedata dallo stesso Maroni che ora teme non tanto un travaso di voti verso il Pdl quanto il fallimento dell’accordo con la Libia.

Altro incandescente terreno di scontro è quello della bioetica. Dopo una sorta di congelamento del tema in modo da sottrarlo ai biechi interessi di parte legati alla tornata elettorale, ecco scendere in campo il presidente della Camera Gianfranco Fini nella sua veste di difensore della laicità dello Stato. Il pensiero è corso subito a quel Ddl sul testamento biologico che dovrebbe approdare alla Camera subito dopo il voto. E, automaticamente, si è alzata la fronda dell’ala cattolica del Pdl. «Sì alla laicità ma no all’assenza di valori» hanno puntualizzato con forza due esponenti di rilievo come Maurizio Lupi e Gaetano Quagliariello.

E non è solo la maggioranza “romana” a essere scossa da improvvisi tumulti interni. La periferia siciliana si dibatte in queste ore nella stessa impasse. Una coalizione larga, che abbraccia Pdl, Mpa e Udc, si ritrova divisa tra faide velenosissime proprio a ridosso del voto. La spaccatura fra l’asse Lombardo-Micciché e il resto del Pdl ha già prodotto uno stop al bilancio della Regione e rischia di provocare un rimpasto in giunta. Non esattamente quel “serrate i ranghi” che ci si aspetterebbe a due settimane dal voto.

Dagli immigrati alla bioetica, il centro-destra non serra i ranghiultima modifica: 2009-05-20T10:45:00+02:00da sagittario290