29/05/2009 08:06
Brione, rapina fallita
ROVERETO – Stavolta i rapinatori, quelli che solitamente ripuliscono le banche e spesso e volentieri la fanno franca, hanno calato le proverbiali «brache». Perché ieri pomeriggio, pur con i soldi comodamente alloggiati in una valigetta ventiquattrore di tela, hanno mollato il bottino sul pavimento della Cassa rurale di Rovereto di via Perosi al Brione e se la sono data a gambe levate. Motivo? La visione non certo rassicurante, per loro ovviamente, delle guardie giurate del Cvn di passaggio davanti all’istituto di credito. Sembra il copione di un film ma in realtà è tutto vero. Poco prima della chiusura pomeridiana della filiale della Rurale che insiste su piazza della Pace, qualche minuto dalle 16, tre individui travisati (uno con un casco da motociclista e gli altri due con cappelli da baseball, parrucche e occhialoni da sole) sono entrati in banca e hanno consegnato la valigetta ad una delle due cassiere presenti. Nell’edificio c’era pure un cliente che, però, non si è accorto di nulla ed è uscito in strada. All’ordine «riempila di soldi», impartito con accento straniero, l’impiegata ha prelevato le mazzette da 10 e 20 euro dalla cassa e l’ha infilate nella borsa. Prima di consegnarla ai rapinatori, però, li ha avvisati che stavano arrivando i poliziotti privati del Cvn. Da tempo, infatti, il Centro di vigilanza di Trambileno ha organizzato servizi di pattugliamento casuali e sistematici e ieri pomeriggio è toccato proprio al Brione. I malviventi hanno guardato oltre la vetrata e hanno intravisto le sagome armate dei vigilantes. In un batter d’occhio hanno abbandonato la valigia sul pavimento e sono usciti dalla banca dandosi alla fuga. Probabilmente, ad attenderli all’esterno, c’era un quarto complice. Pare che si siano allontanati a bordo di due motociclette ma nessuno, nemmeno gli operai dell’attiguo cantiere, si sono accorti di qualcosa di strano. Sul posto si sono subito precipitati gli ispettori della polizia scientifica del commissariato di via Sighele. La visione delle immagini riprese dalle telecamere del circuito interno potrebbero consentire un identikit attendibile anche se, visto il maldestro tentativo di rapina, difficilmente ci sarà qualche traccia nell’archivio dei delinquenti noti. Impronte digitali, comunque, non ne sono state lasciate.