Un vero e proprio tesoro di oggetti d’oro e d’argento di provenienza furtiva

Edizione BENEVENTO

30/10/2008

Un vero e proprio tesoro di oggetti d’oro e d’argento di provenienza furtiva

LUISA RUSSO Un vero e proprio tesoro di oggetti d’oro e d’argento di provenienza furtiva (280 chili di preziosi per un valore approssimativo di due milioni di euro), comprendente anche orologi di marca e pastori dell’Ottocento, è stato scoperto ieri dalla polizia in una gioielleria del Borgo Orefici e nascosto – in sacchi per l’immondizia – nella casa del titolare, Maurizio Cuocolo, 46 anni, del quartiere Mercato. Il commerciante, incensurato, è stato denunciato per ricettazione. E la storia ritorna: l’uomo è il fratello di Pasquale Cuocolo, tra i protagonisti del più clamoroso colpo che annoveri la «banda del buco», quando – diciannove anni fa – una decina di rapinatori penetrando nei sotterranei di una banca riuscirono a impadronirsi, tra vari trofei, anche del «pallone d’oro» di Maradona. Colpo grosso, insomma, alla prima operazione sinergica della squadra antirapine diretta dal vicequestore Massimo Sacco e dei «falchi» guidati da Pasquale Toscano (i poliziotti motociclisti in borghese sono stati inglobati da poco nella Squadra mobile di Vittorio Pisani), un’operazione finalizzata proprio a scovare i laboratori orafi o le gioiellerie dove rapinatori, scippatori e ladri d’appartamento depositano la refurtiva. Blitz, preceduti da appostamenti e indagini, che continueranno soprattutto nelle zone ad alta densità commerciale. Il primo sequestro – 200 chili di preziosi – in mattinata nella bottega «Compro oro» di vico II Strettola all’Orefici, Nei giorni scorsi gli agenti avevano notato un andirivieni sospetto. Su un piano c’erano 150 chili di argento (piatti, vasellame, immagini sacre) e al secondo 60 chili d’oro suddivisi in sette borse tra collane, bracciali, anelli, brillanti ed altre pietre preziose. All’operazione ha partecipato anche la Divisione amministrativa (primo dirigente Gaetano Annunziata). È stato così accertato che il titolare, pur avendo una regolare licenza, non era in possesso dei registri di carico e scarico sui quali vengono annotati gli atti di compravendita dell’oro usato. Sul posto, inoltre, la Scientifica diretta da Fabiola Mancone per la catalogazione degli oggetti. Il resto del «tesoro» è stato trovato durante la perquisizione in casa di Cuocolo: altri circa 80 chili di preziosi, nascosti in otto sacchetti per l’immondizia. E c’erano anche una decina di pastori, di pregiata fattura. Intanto emergeva il rapporto di parentela con uno dei protagonisti del «colpo del pallone di Maradona», il che potrebbe preludere a ulteriori sviluppi. Era il 19 ottobre 1989 quando una banda composta da almeno dieci persone penetrò nei sotterranei della Banca della Provincia in via Manna (tra i «Quattro palazzi» e via Marina) sequestrando 14 persone tra impiegati e GUARDIE GIURATE e riuscendo a svuotare 67 cassette di sicurezza tra cui quelle del campione argentino e della moglie Claudia Villafane. Un colpo miliardario, ancora avvolto dalla leggenda: c’è chi sostenne che il pallone era stato fuso con grande delusione dei ricettatori trattandosi solo di una sfera di metallo ricoperta da una lastra d’oro. Altri favoleggiarono che il colpo era stato organizzato per portare all’estero il pallone senza incorrere in soverchi controlli burocratici. Le foto degli oggetti – tra cui varie catenine spezzate – saranno pubblicate sul sito della Ps (cliccare su «banche dati» e quindi su «oggetti rubati»). In caso di riscontro positivo, contattare la sezione antirapina della Questura.

Un vero e proprio tesoro di oggetti d’oro e d’argento di provenienza furtivaultima modifica: 2008-10-31T11:45:22+01:00da sagittario290