L’EMERGENZA CRIMINALITÀ

Edizione CIRC_SU1

21/02/2008 

L’EMERGENZA CRIMINALITÀ

La banda cerca per due volte di portare via i preziosi al terzo tentativo ecco il colpo Spostata la telecamera

515b14daed2f997f9ca68bcc43fb39f1.jpgMARISA LA PENNA CLAUDIA MARRA Hanno spostato il braccio della telecamera in modo che l’occhio elettronico non riprendesse più l’ingresso della gioielleria. Poi hanno fatto un primo tentativo di scassinare la vetrina con i preziosi, sapendo che l’allarme sarebbe scattato immediatamente, richiamando sul posto la guardiania privata. Si sono quindi allontanati per ritornare mezz’ora più tardi, quando i VIGILANTES avevano constatato che non c’erano ladri in azione. Hanno ritentato il raid per far ritornare i metronotte che, constatata per la seconda volta l’assenza di scassinatori, sono andati via definitivamente. Al terzo tentativo la gang di ladri ha aperto la vetrina e razziato ogni cosa. Quando i titolari del negozio sono giunti sul posto, richiamati dall’allarme collegato anche al loro appartamento, non hanno potuto fare altro che constatare il furto e chiamare i carabinieri. Tecnica di furto in gioielleria. Messa a segno, l’altra notte, in via Cavallerizza, a pochi metri da piazzetta Rodinò in una nota gioielleria di Chiaia: «Caramanna». Un furto nel cuore di Chiaia in un negozio dotato di «secur shop», il sistema di videosorveglianza collegato alle centrali operative di polizia e carabinieri. Ed è proprio sull’inefficienza del sistema – acquistato per cinquemila euro qualche anno fa – che i titolari del negozio di preziosi lanciano le loro accuse. Si chiedono come mai le forze dell’ordine non siano intervenute, nonostante l’allarme scattato in gioielleria. Nelle ultime ore numerosi i raid messi a segno a Chiaia. Ieri pomeriggio un rapinatore solitario ha fatto irruzione in un negozio di telefonia di via Nisco, ha razziato la cassa (circa 800 euro) dopo aver rinchiuso due dipendenti e una cliente in uno stanzino. Poi si è dato alla fuga. Denuncia il titolare, Gianpaolo Gorgone: «I carabinieri sono arrivati dopo 25 minuti quando del bandito non c’era più traccia». La notte tra lunedì e martedì, per esempio, ignoti hanno infranto le vetrine antisfondamento del ristorante «Da Bruno» alla Riviera di Chiaia senza però portare via nulla. Il titolare, Bruno Politelli, esclude ipotesi estorsive, dice di non aver ricevuto alcuna richiesta. Nella stessa notte, sulla stessa strada, un’analoga azione criminale è stata fatta ai danni di un negozio di fiori. Non si esclude che ad agire, in entrambi i casi, sia stata la stessa banda. La municipalità scende in campo chiedendo più sorveglianza. «Stiamo preparando una mappa delle zone calde, anche con l’ausilio di filmati, che invieremo a prefetto e questore per documentare quanto accade a Chiaia, soprattutto nelle serate dei fine settimana, quando sembra che non vi sia la presenza dello Stato e delle istituzioni» scrivono in una nota congiunta Fabio Chiosi e Maurizio Tesorone, presidente e vicepresidente della I Municipalità.

L’EMERGENZA CRIMINALITÀultima modifica: 2008-02-22T12:25:00+01:00da sagittario290