(Pubblicato il 25/02/2008)
Assalto al portavalori:
arrestati 2 componenti del commando
Sono stati individuati e arrestati due componenti del commando che il 25 febbraio ha assaltato il portavalori della “Molise Security” in viaggio lungo l’A 14, nella zona di Lanciano. Sono entrambi abruzzesi. Gli uomini della Squadra Mobile di Chieti hanno individuato il covo dove era nascosto l’arsenale. Sequestrati 1000 cartucce, due kalashnikov e altre armi, ed è stata recuperata una piccola parte dell’ingente bottino di 670mila euro.
Autostrada A14. Svolta nelle indagini per individuare i componenti del commando che ha assaltato lunedì 25 febbraio il portavalori di “Molise Security” in corsa lungo l’A 14 in direzione sud, all’altezza di Lanciano. Sono stati già arrestati due responsabili del colpo che ha fruttato ben 670mila euro. I due, uno residente a Pescara, l’altro a Villa Magna, in provincia di Chieti sono stati rintracciati dagli uomini della Squadra Mobile di Chieti, che hanno anche individuato il covo dove erano tenute nascoste le armi. Sono stati sequestrati mille cartucce, due kalashnikov ed è stata recuperata una piccola parte del bottino, 1500 euro. L’inchiesta è coordinata dalla Questura di Chieti e sin dal primo momento gli inquirenti hanno individuato alcune analogie tra l’agguato teso ieri 25 febbraio e un altro messo a segno circa tre anni fa sempre ai danni di un portavalori molisano nello stesso tratto di autostrada.
Il furgone portavalori, con tre persone a bordo (oltre all’autista due vigilantes) partito da Campobasso e diretto a Pescara, è stato accerchiato da tre autovetture con dieci malviventi a bordo, a volto coperto e armati di fucili.
Dinamica spettacolare e copione da film d’azione: i rapinatori hanno bloccato il blindato con tre macchine, piazzandosi sia davanti che dietro che di lato e impedendo che il mezzo proseguisse il viaggio o si allontanasse in qualche modo. Quindi è stata esplosa una raffica di colpi da arma da fuoco – sono stati trovati almeno dieci bossoli. Il portavalori è stato costretto a fermarsi e i tre vigilantes della società molisana hanno gettato le pistole e sono scesi con le mani alzate. I banditi hanno prelevato i sacchi col bottino, aprendo la lamiera del furgone con delle cesoie elettroniche.
Durante l’assalto nessuno si è ferito. Prima di fuggire i rapinatori hanno bruciato un’auto e il furgone e poi sono scappati verso sud. Il traffico sull’autostrada e’ stato bloccato e sul posto sono arrivati polizia e carabinieri, oltre ad una squadra dei vigili del fuoco per spegnere le fiamme.
Posti di blocco sono stati attivati lungo tutta la A/14 e nel territorio di Lanciano da parte di polizia, Carabinieri e polizia stradale. Secondo le testimonianze degli agenti del portavalori i rapinatori avevano un accento pugliese ed abruzzese.
Il 15 febbraio scorso un altro furgone della Molise Security era stato assaltato sulla Fondo Valle del Tappino nel foggiano: in qual caso due banditi armati di fucile a pompa e autocarro avevano provato a speronare il furgone senza però riuscire a portare a termine il colpo. Il furgone trasportava 300 mila euro.
E il Sindacato nazionale Guardie Giurate lancia l’allarme: “il nostro mestiere è troppo pericoloso”. In una nota stampa si legge: «Con quello di ieri, lungo l’autostrada A/14 nei pressi di Lanciano, sono 229 gli assalti ai portavalori dal primo gennaio del 2002 con 38 morti e decine e decine di feriti. Una media di 45 rapine all’anno che confermano quanto e come il mestiere di Guardia Particolare Giurata sia alla mercè di criminali senza scrupoli e dal grilletto facile». Il sindaco si appellla ai politici «Fate qualcosa, ci ammazzano come bestie, tutelateci! Basta essere una Guardia Particolare Giurata per rischiare di morire ogni minuto del giorno. E tutto questo avviene grazie al completo disinteresse del Ministro dell’Interno. Stiamo scontando una situazione sconfortante di completo abbandono che ci fa dire che se muore una guardia giurata non è poi così grave. Per fortuna, l’assalto portavalori pianificato evidentemente visti i fatti nei minimi dettagli, non ha causato, sembrerebbe, nulla di grave ai nostri colleghi impegnati nel trasporto valori».