Il segretario del Savip «Nessuna preparazione Neo assunti allo sbando»

ROMA 

sabato 1 settembre 2007

Il segretario del Savip «Nessuna preparazione Neo assunti allo sbando»

di FABIO DI CHIO GUARDIE giurate senza preparazione. A sentire il sindacato di categoria si tratta di una situazione allarmante. Al limite del paradosso: la persona in divisa dovrebbe vigilare ma in effetti non è fornita delle conoscenze adeguate per farlo con l’accortezza che spetta a un vigilante. Con tono preoccupato sintetizza la situazione il segretario nazionale del Savip, Vincenzo Del Vicario: «Chiunque può diventare guardia giurata e i corsi di formazione sono solo a discrezione degli istituti, che poi insegnano poco e niente perché le società vanno al risparmio e non vogliono pagare la consulenza di istruttori competenti. Altro che allarme terrorismo: dopo l’11 settembre 2001 ci avevano chiesto più competenza. Io dico che non è cambiato niente». Insomma, dilettanti allo sbaraglio. A Roma le guardie private sono 8.400, in organico a 42 istituti. Del Vicario spiega le tappe che deve seguire l’aspirante vigilante. Fare domanda a un istituto di vigilanza, procurarsi un attestato d’uso di arma corta in uno dei cinque poligoni a Roma e dintorni (Tor di Quinto, Nettuno, Tivoli, Velletri, Civitavecchia), sparando con una calibro 22, pagando una cifra che oscilla tra i 150 e 200 euro, comprendente due ore di lezione (su come si impugna l’arma, si smonta, si carica e si usa), i cinquanta colpi da esplodere, sagoma da colpire, tappi per le orecchie, carta del diploma e diritti di segreteria. Ci si sottopone a visita medica, si richiedono i certificati per verificare le pendenze penali e poi si spera. «C’è l’istituto che seleziona facendo quiz – continua Del Vicario – e quello che non li fa e scegliendo invece chi ha i requisti che consentono al datore di lavoro di avere sgravi fiscali». Cioè: se si assume (senza fissati limiti di età) chi è iscritto al Collocamento da almeno due anni, l’istituto pagherà solo il 50% dei contributi Inps usufruendo delle agevolazioni previste dalle legge 407/90; stessa facilitazione vale per i contratti di formazione lavoro (a chi ha da un minimo di 18 a un massimo di 26 anni). Se tutto va bene, la Questura rilascerà il decreto di nomina a guardia particolare giurata e si potrà cominciare. E la formazione? come comportarsi di fronte a un’aggressione? o nel caso in cui si sia fermato un malvivente? «Tabula rasa – si sfoga il segretario nazionale del Savip – si controlla la strada, si piantonano banche e altri istituti con la stessa perizia quasi che avrebbe una qualsiasi altra persona». E del resto, se si leggono le 54 pagine del manuale su “La sicurezza dei lavoratori sul luogo di lavoro”, scritto e distribuito dall’Associazione nazionale degli istituti di vigilanza (AssVigilanza), prima edizione nel 2000, ci si fa un’idea sul concetto di vigilanza: «L’aggressione, anche a mano armata, della guardia particolare giurata da parte di malavitosi costituisce sicuramente un evento raro, ma non trascurabile. La guardia giurata ha fondamentalmente un compito di sorveglianza e prevenzione dei reati contro i beni patrimoniali che gli sono stati affidati. Ciò significa che le operazioni che deve mettere in atto finalizzate, nel caso di un tentativo di reati in atto contro i beni del cliente, alla collaborazione con le forze dell’ordine e non alla loro sostituzione». Come a dire, il vigilante deve suggestionare, dissaudere il balordo e niente di più. Ma serve a poco: sovente nelle rapine, sotto la minaccia di un’arma il vigilante è costretto a consegnare la sua (e dali acquistata) al bandito. «I giubbotti antiproiettili (costo 600-700 euro) – continua il sindacalista – sono forniti dall’istituto, hanno una scadenza di cinque anni e nessuno controlla che siano sostituiti». «Non drammatizzerei – smorza il responsabile della sicurezza di un istituto di vigilanza di Roma, che preferisce rimanere anonimo – Non è vero che non si fa formazione, alcune sigle hanno i loro corsi. Cosa si insegna? Procedure. E poi, il neo vigilante non presta subito servizio pericolosi, come sui portavolari. Ci vuole esperienza». Due anni, e cinque anni per fare il capo macchina (circolare 2005 del capo della Polizia). f.dichio@iltempo

Il segretario del Savip «Nessuna preparazione Neo assunti allo sbando»ultima modifica: 2007-09-02T12:13:52+02:00da sagittario290