“Pronti a farci giustizia da soli”

06 luglio 2007

“Pronti a farci giustizia da soli”

Giorgio Bracco

“Così non possiamo più andare avanti: saremo costretti a difenderci dalle continue aggressioni di vandali e teppisti notturni. Come? Se sarà il caso con dei bastoni… e non solo l’unico a pensarla in questo modo”…

Luigi La Rosa lavora e abita nel cuore di Borgo Cappuccini, piccolo quartiere sul mare che fa da cuscinetto tra il Prino e la Foce. La sua reazione, che interpreta alla perfezione lo stato d’animo e di angoscia che si vive ultimamente nella zona, è quella di un uomo che, dopo averle provate tutte, non riesce davvero più a trovare una soluzione possibile al grave e urgente problema delle notti dei week-end estivi a Porto Maurizio, spesso teatro di raid vandalici a ripetizione. Sedie e tavolini gettati in mare, auto rigate, specchietti retrovisori sradicati e poi buttati a terra, cassonetti dell’immondizia rovesciati e, qualche volta, anche dati alle fiamme, lattine vuote lasciate ovunque, sulla spiaggia e sui marciapiedi, portoni e porte d’ingresso di ristoranti ed esercizi pubblici trasformati in toilette a cielo aperto. Sono le prodezze dei novelli “black bloc” dei fine settimana estivi portorini. Il loro passaggio, soprattutto il venerdì e il sabato notte, sta provocando reazioni e proteste a catena tra abitanti, turisti ed esercenti della Foce e del Prino.

L’ultimo episodio, venerdì scorso, è stata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso e che ha, in qualche modo, convinto la gente del quartiere a prendere iniziative proprie per difendersi dall’assalto delle bande di giovinastri senza scrupoli. La Rosa, tra l’altro, ne è stato testimone oculare. E lo racconta con ancora negli occhi la paura ma anche la rabbia di un uomo, di un quartiere.

«Erano circa le 4 e 30 – dice – ho sentito delle urla, del rumori e frastuoni provenire da sotto casa. Mi sono affacciato dal balcone e ho visto un gruppo di una decina di ragazzi, avranno avuto tra i 17 e i 20 anni, intenti a prendersela con i tavoli e le sedie di un ristorante. Hanno cercato di spaccarle e poi buttarle a mare… prima ho gridato loro di tutto, invitandoli ad andarsene altrimenti avrei chiamato la polizia. Niente da fare, hanno continuato nelle loro azioni. E’ stato allora che ho chiamato le forze dell’ordine. Che, però, quando sono arrivati con la pattuglia non hanno ovviamente trovato più nessuno».

E così, loro, i black bloc delle notti imperiesi hanno proseguito nella loro opera di devastazione andando a fare danni altrove: un paio di bidoni dell’immondizia rovesciati nella spiaggia dei cani, auto rigate e cartelli stradali piegati e sradicati dalla sede stradale.

«Ormai non contiamo più i danni – prosegue La Rosa – c’è gente che, in poche settimane, ha dovuto comprare tre specchietti per auto, tutti rotti. Altri si sono ritrovati la vettura rigata o ammaccata».

E c’è persino chi ha tentato di uscire fuori di casa, allo scoperto, per farsi da solo le proprie ragioni.

«Sono stato io a convincere quell’anziano che abita a piano terra a non scendere in strada – avverte La Rosa – gli ho detto che se usciva rischiava di essere aggredito e malmenato. Non vorrei essere un cattivo profeta ma, prima o dopo, se non mettiamo un freno a queste scorribande, magari facendo vedere a questi “signori” che non siamo più disposti a sopportare danni e angherie, ci scappa la tragedia. Siamo esasperati ma non rassegnati: se nessuno ci dà una mano penseremo a farci giustizia da soli».

Nel frattempo, il passa parola tra gli abitanti del quartiere sta già producendo effetti. Un gruppo di titolari e gestori di spiagge, bar e ristoranti della zona starebbero pensando di consorziarsi per chiedere “protezione” a un’agenzia privata di vigilanza. Polizia e carabinieri avevano annunciato, prima dell’inizio della stagione estiva, di potenziare i controlli notturni sul Prino. Ma, per ora , non basta a scoraggiare i vandali e tranquillizzare gli abitanti.

“Pronti a farci giustizia da soli”ultima modifica: 2007-07-07T12:13:49+02:00da sagittario290