PREFETTURA FORLì-CESENA: VARATO PIANO DI CONTROLLO E DI LOTTA ALLA CRIMINALITA’

FORLì-CESENA

(21/12/2006 18:04)

(Sesto Potere) – Forlì – 21 dicembre 2006 – Presso la Prefettura di Forlì Cesena si è svolta, il 19 dicembre 2006, una seduta del Comitato Provinciale per l' Ordine e la Sicurezza Pubblica, cui hanno presso parte il Procuratore della Repubblica, i vertici delle Forze di Polizia a competenza generale (Polizia di Stato e Arma dei Carabinieri) e delle altre di Concorso (Guardia di Finanza, Corpo Forestale dello Stato, Polizia Penitenziaria, Capitaneria di Porto), nonché delle specialità della Polizia di Stato (Polizia Stradale e Polizia di Frontiera) e inoltre il Presidente dell' Amministrazione Provinciale, i Sindaci di Forlì e Cesena e delle altre municipalità della provincia al fine di procedere al previsto esame ed approvazione del nuovo Piano di Controllo Coordinato del Territorio.

Le nuove esigenze rilevate hanno infatti, nel tempo e progressivamente, fatto emergere la necessità di una rivisitazione del Piano Coordinato di Controllo del Territorio, allo stato vigente per la sola città di Forlì, al contempo evidenziando l'essenzialità, in vista di una complessiva risposta alle istanze di sicurezza colte in una provincia connotata dal suo peculiare carattere bicefalo e da un territorio caratterizzato da spiccate specificità, di predisporne uno analogo per la città di Cesena, senza escludere il restante territorio provinciale.

Conseguentemente, già dallo scorso anno, si è proceduto ad istituire, in seno al Comitato Provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica, un apposito Gruppo Tecnico – coordinato dalla Prefettura e composto da qualificati rappresentanti della Polizia di Stato, dell'Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, del Corpo Forestale dello Stato – allo scopo di delineare, grazie all' opera di raccordo tecnico-operativo curato dalla Questura, i principi informativi della cennata rivisitazione.

Tale documento è stato quindi redatto secondo le indicazioni fornite dalle competenti articolazioni ministeriali, cercando di dare una risposta, sia sotto il profilo organizzativo che operativo, basata non solo sulla repressione, ma soprattutto sull' attività preventiva – perseguita anche attraverso una maggiore ed effettiva visibilità di tutte le Forze disponibili – di per sé più idonea ad attenuare la percezione di insicurezza e ad innalzare il senso di tranquillità della gente.

Il Piano a tal fine allora compendia e regolamenta – nell' ottica di quella sicurezza integrata, partecipata e condivisa che costituisce la strategia posta a fondamento dell'azione profusa nell' attività di prevenzione generale curata dal rappresentante dello Stato sul territorio nell'esercizio della responsabilità generale dell' andamento dell' ordine e sicurezza pubblica affidata nel territorio di competenza – l'articolato sistema della sicurezza in provincia, perseguendo un coordinato apporto di tutte le diverse componenti a vario titolo interessate (Forze di Polizia statuali, Polizia Provinciale, Polizie Municipali, Guardie Giurate).

L' operato di ciascuna delle quali nel rispetto delle specifiche competenze, all' uopo finalizzato all'innalzamento dei livelli di sicurezza complessivi del territorio attraverso la concreta armonizzazione da attuarsi da parte del Questore mediante un coinvolgimento costante ed effettivo delle stesse direttamente curato nella qualità di Autorità tecnica di Polizia con riguardo alle città di Forlì e Cesena e attraverso il Comando provinciale dei Carabinieri, per il restante territorio della provincia.

Si evidenzia inoltre il necessario concorso delle Polizie Municipali da attuarsi sia per la tutela degli eventuali obiettivi di pertinenza che per l' espletamento delle attività di propria competenza (la rilevazione degli incidenti stradali auspicabilmente nell'arco delle 24 ore , i servizi di viabilità con carattere di priorità, i servizi nei pressi delle scuole, dei mercati, dei centri commerciali, il controllo nel settore dell' abusivismo commerciale, il concorso nella vigilanza alle sedi giudiziarie, il concorso nei servizi "di quartiere"), non tralasciando la previsione contemplata nelle circolari emanate dai competenti Organi centrali nell' ultimo triennio circa l' impiego della Polizia Municipale in servizi compatibili con quelli propriamente di pertinenza, che possano utilmente contribuire a realizzare quella sicurezza integrata che costituisce obiettivo sempre più da perseguire.

Analogamente si prevede in maniera esplicita, anche se generica, l' impiego delle Guardie Giurate, in un' ottica tendente alla definizione di un ruolo delle stesse funzionale alla realizzazione di quella "sicurezza secondaria", che, integrando quella "primaria" affidata alla cura delle Forze di Polizia, costituisce altro fondamentale indirizzo di governo in materia di gestione della sicurezza laddove, al fine di favorire il recupero delle risorse di queste ultime per meglio destinarle ai compiti istituzionali di prevenzione, investigazione e controllo del territorio, viene previsto l' affidamento a guardie giurate o ad altri istituti di vigilanza privata dei servizi di sicurezza per i quali non è richiesto l' esercizio di pubbliche potestà o l' impiego delle Forze di Polizia, segnatamente nell' ambito dei porti, delle stazioni o altri luoghi interessati ai pubblici trasporti, analogamente a quanto già previsto per gli aeroporti.

Il Piano è peraltro integrato da un apposito piano specificatamente dedicato alla prevenzione ed al contrasto delle rapine a danno di istituti di credito, di uffici postali e di abitazioni e/o agglomerati isolati, prevedendo l' apporto che, in tal senso, può giungere alle forze di Polizia a competenza generale dalle unità specializzate delle stesse, nonché dai reparti della Polizia Stradale, in ragione della loro specifica capacità operativa, in particolare per ciò che attiene alla vigilanza delle arterie autostradali e di quelle stradali a scorrimento veloce, conseguentemente potendosi anche prevedere, attesa la valutazione positiva espressa in sede di Comitato provinciale per l' Ordine e la Sicurezza Pubblica, il coinvolgimento del Corpo Forestale dello Stato, dell' Ufficio Circondariale Marittimo e delle Polizie Municipali, naturalmente in ragione della rispettiva capacità operativa.

Conclusivamente, il Piano così approvato, avente come obiettivo primario il perseguimento di un sistema integrato in cui riveste un ruolo determinante il contatto quotidiano con il cittadino sia per accentuare il rapporto di fiducia e collaborazione tra popolazione e Forze di Polizia che per rendere maggiormente visibile la presenza delle stesse all' esterno aumentando la percezione di sicurezza dei cittadini, sarà quindi operativo fin da subito e troverà attuazione grazie al raccordo tecnico-operativo e al coinvolgimento effettivo di tutte le componenti a vario titolo interessate curato dal Questore, nella sua funzione di Autorità tecnica di Polizia.

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