Cronaca
03 novembre 2020
Sarno. Scure sull’appalto per la vigilanza, il Comune si affida al Ras delle guardie giurate per sorvegliare il Municipio
La Redazione
Scure sull’appalto per la vigilanza, il Comune di Sarno si affida al Ras delle guardie giurate per sorvegliare il Municipio. Con provvedimento del segretario comunale, Teresa Marciano, l’Ente municipale di Palazzo San Francesco ha aggiudicato il servizio di vigilanza armata presso la casa comunale attraverso la procedura telematica sul Mercato elettronico della Pubblica Amministrazione. L’affidamento è stato effettuato per un importo di 13 mila euro, per la durata del servizio di un anno, a favore della S.S.D srl, Agenzia Investigativa e di vigilanza privata di Nocera Inferiore, la quale ha offerto il prezzo migliore rispetto ad altre ditte sarnesi, la Vigilanza San Michele e l’Astrea. L’aggiudicazione della gara, avvenuta lo scorso 30 luglio, non è divenuto definitivo fino a qualche giorno fa, poiché, la società di vigilanza arrivata seconda nella procedura ha richiesta l’accesso agli atti al Comune di Sarno nel quale veniva chiesto, di prendere visione degli atti e di sospendere l’affidamento del servizio, al fine di verificare il costo applicato dalla società aggiudicataria per ogni singola ora di servizio di una guardia giurata e di inviare, successivamente i relativi atti all’Anac, ovvero l’Ente preposto alla verifica dell’applicazione del Contratto nazionale di categoria. Secondo la ditta sarnese il costo delle singole ore di lavoro sarebbe stato troppo basso rispetto alle 1146 ore di servizio da prestare presso la casa comunale. Di recente, poi, l’Ente municipale ha considerato l’offerta della S.S.D favorevole e congrua, stante il Durc della società nocerina pienamente in regola con i contributi previdenziali ed assistenziali dei dipendenti . La ditta in questione, di proprietà dell’ex carabiniere Domenico Di Tullio, nel 2017 finì in un ciclone giudiziario con l’attuale titolare rinviato a giudizio dal Tribunale di Nocera Inferiore per estorsione ai danni di cinque dipendenti. Nello specifico, la metodologia di lavoro del padrone della S.S.D. e le gravi violazioni dei diritti dei lavoratori che, i cinque sostengono di aver subito, hanno portato all’apertura di un contenzioso civile – dinanzi al giudice del lavoro – e ad uno penale dinanzi al Gup Giovanna Pacifico.