Cronaca
3 Settembre 2020
A Cerignola quattro assalti a portavalori in un mese, tre falliti. I sospetti degli investigatori e quel legame con i clan del Gargano
Indagini serrate in queste ore per provare a dare un volto ai responsabili del colpo di ieri davanti all’ufficio postale di via Corsica e degli assalti falliti sulle autostrade. Il ruolo dei garganici
Criminalità scatenata nel Basso Tavoliere. Sotto i riflettori l’area di Cerignola dove si sono registrati quattro assalti a portavalori in poco più di un mese. Uno portato a termine ieri e tre falliti nei giorni scorsi.
Oltre a quello consumato nella mattinata del 2 settembre ai danni del blindato della Ivri, parcheggiato all’uscita dell’ufficio postale in via Corsica a Cerignola, che ha fruttato un bottino di circa centomila euro, gli altri, tutti falliti, sono avvenuti il 24 luglio e il 10 agosto lungo la A14 e il 24 agosto lungo la A16.
Bande di uomini armati con pistole e kalashnikov hanno creato il panico sulle strade foggiane, intasando il traffico a suon di mezzi incendiati e chiodi a tre punte sull’asfalto. Solo gli strumenti innovativi installati sui blindati hanno impedito che le rapine andassero a segno. Ma chi c’è dietro i recenti atti criminali?
Secondo i ben informati, non è da escludere che ci possa essere la mano di malviventi cerignolani e del nord barese, con la probabile collaborazione di frange della criminalità garganica. Già a Bollate in provincia di Milano, nel 2016, emerse il legame tra cerignolani e pregiudicati del promontorio, in quel caso mattinatesi, di recente condannati per quel colpo in Lombardia ai danni del blindato della ditta Ferrari. I banditi portarono via gioielli “Bulgari” del valore di svariate migliaia di euro.
A fine agosto, invece, un altro pezzo grosso della malavita garganica, il 51enne di San Marco in Lamis Luigi Ferro è stato arrestato nel Napoletano per aver forzato un posto di blocco. Poco distante dal luogo dell’inseguimento è stato trovato un mezzo rubato con all’interno i famosi chiodi a tre punte.
Ma non è tutto, già nel 2014 un gruppo di garganici fu sgominato nell’operazione “Ariete” per l’assalto fallito ad un portavalori della Ivri sulla strada tra Mattinata e Vieste. In quella circostanza finirono in manette lo stesso Ferro e i mattinatesi Scirpoli e Quitadamo, condannati per il colpo di Bollate.
Indagini serrate in queste ore per provare a dare un volto ai responsabili del colpo di ieri a Cerignola e degli assalti falliti sulle autostrade.