Ccnl vigilanza
18 Aprile 2019
Ccnl vigilanza, classificazione e appalti: così non si va avanti
Nei due giorni di negoziato che si sono tenuti a Bologna, il confronto si è incentrato su due temi essenziali: il sistema di classificazione e il cambio di appalto.
In precedenza le organizzazioni sindacali avevano avanzato una proposta di nuovo inquadramento articolato per Aree Professionali (Area Amministrativa/Commerciale/Supporto – Area Vigilanza –
Area Sicurezza) e su 7 livelli con relativi profili professionali.
Nel documento consegnato dalle associazioni datoriali questa impostazione è solo parzialmente condivisa: pare prevalere, soprattutto da una parte di esse, la preferenza per una suddivisione formale più evidente tra i tre settori (sezioni contrattuali separate in un unico corpo contrattuale?).
In realtà è chiaro che, per parte loro, il modello di inquadramento è strumentale al mantenimento dei valori salariali esistenti: ciò è per noi inaccettabile, in particolare per le retribuzioni stabilite nel 2013 per i servizi fiduciari.
Purtroppo sul cambio di appalto si assiste ormai da due incontri al sistematico tentativo di ridiscutere quanto concordato già a dicembre 2018.
Resta irrisolta la questione del divisore per la determinazione dei lavoratori aventi diritto all’assunzione (2304 è un valore oggettivamente inspiegabile), ma si sollevano ogni volta eccezioni e particolarismi che rispondono a interessi soggettivi anziché alla soluzione dei gravi problemi emersi in questi anni.
Non è stato possibile convenire unitariamente sulla presentazione di altri documenti in merito a Salute e sicurezza, Previdenza e Assistenza integrative, Diritti sindacali, Permessi e congedi, Mercato del lavoro.
Per l’atteggiamento assunto dalle controparti, ci pareva utile incalzarle di volta in volta con proposte di merito sui vari argomenti; si può certamente cambiare metodo, ma occorre rapidamente valutare come procedere se anche nei prossimi incontri (15 e 16 maggio a Bologna) non si dovesse pervenire a significativi avanzamenti.