3/Basile, padroni della vigilanza privata: i segreti del successo

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Attualità

04 Luglio 2016 – 17:39

3/Basile, padroni della vigilanza privata: i segreti del successo

di SALVATORE PARLAGRECO

“In un mercato in cui sopravvive il pesce più grande, il Gruppo Basile sembra il più attrezzato per mangiare i pesci più piccoli”. La diagnosi dei giornalisti di Rec (Terza rete Rai), che hanno confezionato una inchiesta sul settore della vigilanza e sicurezza privata, non sorprende. E’ la legge del mercato, non è una strategia aziendale. Succede ovunque, dalle banche al commercio, che a magiare i pesci piccoli siano gli squali. La selezione è dura, i colpi di coda e quelli di fortuna fanno la differenza.

Quando la buona sorte non lascia l’eletto mai, schierandosi senza se e senza ma da una parte, allora però chi fa piazza pulita con facilità dei concorrenti, fatalmente desta attenzione. E questo spiegherebbe, in qualche misura, la ragione per la quale la Terza Rete della Rai, con REC, ha deciso una full immersion negli affari del Gruppo siciliano.

Siccome i Basile vincono “troppo”, quelli che restano a guardare, si fanno tante domande. E la normale dialettica del mercato subisce i riflettori, suggeriti dalla concorrenza, o dall’eccesso di fortuna. Gli spunti non mancano, invero.

Nell’esaminare le carte dell’aeroporto di Palermo – dove è esploso lo scandalo Helg (tangenti richieste dal vice Presidente della Gesap, gestore dello scalo), i magistrati avrebbero trovato la conferma della buona sorte di cui il Gruppo Basile gode, perché una gara di circa due milioni e mezzo di euro sarebbe stata vinta per una differenza di qualche migliaio di euro. Basta per pensare male? Affatto, succede anche questo.

L’inchiesta della Rai, tuttavia, non si accontenta di indagare sui colpi di fortuna. Cerca di scoprire i segreti che si celerebbero dietro i successi parlando con personaggi che avrebbero aiutato a stravincere il Gruppo Basile. Quali metodi infallibili il Gruppo avrebbe adottato per monopolizzare il settore della vigilanza privata? Le buone relazioni con la politica e le istituzioni, le presunte incursioni elettorali, ma ci sarebbe dell’altro. “Ribassi inarrivabili per gli altri concorrenti”, avvertono i giornalisti di REC. “La gara del porto di Messina il Gruppo se l’è aggiudicata con ribassi che superano la soglia di anomalia”, sostengono.

La versione della concorrenza merita attenzione, ma resta una versione di parte. Cosimo Miano, Presidente dell’Istituto di Vigilanza Esperia, riferisce che i prezzi fatti dal Gruppo non possono permettere utili. “Partecipano sapendo di perdere soldi. Che senso ha?”, si chiede Miano. E si dà una risposta. ”Vorremmo capirlo, mi creda. La guerra della vigilanza si vince così, imponendosi al punto che è difficile trovare un imprenditore che voglia parlare alle telecamere…”. E conclude, sconsolato: “Adesso ci faranno la guerra, sono una potenza”.

“Basta mettere dei paletti nei bandi”, sospetta Antonio Chirco, Presidente sella Cooperativa La Guardia. “Filtri d’ingresso con dei requisiti di fatturato che di fatto non consentono a chi non ha quel fatturato di potere partecipare. Bisogna avere quattro milioni e mezzo di fatturato per partecipare, sempre in ambito aeroportuale. E’ questo lo specifico requisito dell’unico committente….Molti aeroporti si rifanno ai bandi ENAC che non prevedono metodologie di filtro…., ci siamo resi conto che non è aria”.

Un manager della sicurezza, che vuole mantenere l’anonimato, spiega al giornalista di REC: “I grossi gruppi come Basile partecipano a gare nazionali e regionali e vincono anche a prezzi molto bassi pur di avere la commessa. Poi vanno a cercare i piccoli istituti locali e offrono loro il servizio a prezzo che è già in partenza sottocosto. Tirano a lungo nel pagamento finché l’istituto locale entra in completa crisi finanziaria, non riesce a pagare più i dipendenti e i contributi, a far fronte ai propri impegni… Deve vendere. In questo modo passa al grande gruppo il controllo del piccolo istituto…La Sicilia la controllano tutta loro, i Basile. Certe volte però non c’è bisogno del ribasso, il bando è confezionato su misura. A Trapani da anni la sicurezza dell’aeroporto è in mano alla Ksm, partecipa una sola società al bando”.

Trapani non è un’eccezione, tuttavia: “l’aeroporto di Palermo da dieci anni è vigilato dal Gruppo Basile”, ricorda REC, “i bandi li vincono loro”.

L’inchiesta si occupa anche di presunti conflitti d’interessi: personaggi importanti che terrebbero i piedi in due staffe, ed avrebbero contribuito al conseguimento di tanti lusinghieri traguardi del Gruppo siciliano.

Occorre cautela, comunque, prima di emettere giudizi o illustrare sospetti. Non c’è la possibilità di conoscere la versione del Gruppo Basile. Pare che il vertice del Gruppo abbia declinato l’invito a dire la sua, a spiegare e confutare i sospetti che l’inchiesta suscita. Il quadro di è piuttosto opaco, ma non c’è la verità dei Basile, l’altra campana. Perciò, è lecito supporre che lo straordinario successo del Gruppo Basile sia frutto di perizia imprenditoriale e di buona sorte, e nient’altro.

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