Fumo in ospedale, trenta multe a chi non rispetta il divieto

iltirreno

Cronaca

25 giugno 2016

Fumo in ospedale, trenta multe a chi non rispetta il divieto

Prato, giro di vite al Santo Stefano dopo il decreto del ministro Lorenzin. Sui muri compaio i nuovi cartelli

di Maria Lardara

PRATO. Due ne hanno beccati giovedì mattina intorno alle 8.30 nell’area barellati: 55 euro di multa a testa per quella sigaretta proibita accesa nel percorso protetto dove arrivano i pazienti con i mezzi dei servizi sociali. «Qui fumano tutti», avrebbero risposto alle guardie giurate a titolo di giustificazione i due utenti pizzicati. Ma lì non si può fumare, anzi non si deve.

Per ribadirlo ci voleva il decreto Lorenzin in vigore dal 2 febbraio che vieta il fumo nelle pertinenze esterne delle strutture ospedaliere dando così il là alla direzione del “Santo Stefano” per rifare la cartellonistica sulla base delle nuove disposizioni legislative: l’ospedale di Prato, del resto, avrebbe dovuto essere “smoke-free” fin dall’apertura, secondo quella che fu una battaglia cara al Centro dei diritti del malato su questo specifico tema.

Ma ora con la direttiva Lorenzin (si parla del decreto legislativo 6 del 12 gennaio) lo stop più chiaro e netto al fumo passa dalla nuova segnaletica che in questi giorni stanno montando all’ingresso dell’ospedale: otto i cartelli installati nell’angolo delle macchinette, all’altezza delle porte scorrevoli sul lato parcheggio visitatori e all’esterno dell’area barellati, altri cinque spunteranno nei prossimi giorni.

I fumatori vengono sanzionati dai vigilantes dell’ospedale che, su delega del direttore del presidio sanitario, sono autorizzati a comminare sanzioni per il mancato rispetto delle regole anti-fumo: dagli inizi del 2016, sono una trentina le multe subite dai tabagisti colti in flagrante nelle immediate vicinanze del nosocomio. Ci pensi due volte chi proprio non può fare a meno di accendersi una “bionda” appena mette fuori la testa dal nosocomio.

«Se proprio non riesci a fare a meno di fumare, questi sono i punti dedicati ai fumatori nell’area ospedaliera», si legge nella nuova mappa delle postazioni per fumatori ben evidenziate agli ingressi. Che diventano ora quattro anziché tre: vicino al parcheggio dei visitatori, nei pressi del pronto soccorso, le altre due in un punto preciso dell’area barellati e della palazzina servizi che è collegata alla struttura ospedaliera.

Una curiosità: nell’area barellati il punto fumatori è stato spostato a ridosso delle scalette di ferro perché di fronte la presenza dei fumatori era stata ritenuta fastidiosa. Mentre notiamo questo particolare, un camice bianco sfila una sigaretta dal pacchetto e l’accende. Ma la sua postazione è sbagliata, quindi tocca alla guardia giurata avvertirlo. Fuori dalle porte dell’ingresso, sul lato parcheggio dei visitatori, il vizio è duro a morire. E pazienza se il cartello recita che è «vietato fumare in queste aree».

Tra gli altri, incontriamo un uomo sulla quarantina con il pacchetto di “Marlboro” che spunta dal taschino della camicia. Gli chiediamo se sa dei divieti nell’area esterna incorniciati dai nuovi cartelli. Ma lui non resiste: «Ho mia madre in sala operatoria, se non fumo perdo la testa». Nella lotta al tabagismo forse il buon esempio dovrebbe arrivare proprio dagli ospedali.

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Fumo in ospedale, trenta multe a chi non rispetta il divietoultima modifica: 2016-06-26T10:45:48+02:00da sagittario290