Cronaca
29 giugno 2016
Fa la spesa con soldi proventi di furto Il pm: 2 anni e 8 mesi
Nei guai guardia giurata 47enne, lavorava nel supermercato Banconote marchiate dalla vernice rilasciata dai bancomat
CHIVASSO. Avrebbe usato banconote segnate per fare la spesa nel supermercato nel quale lavorava. A processo una guardia giurata di Chivasso, Claudio Colazzo, 47 anni, difeso dall’avvocato Patrizia Mussano. Per l’uomo, accusato del reato di riciclaggio, la procura della Repubblica (pm Mauro Ruggero Crupi) ha chiesto una condanna a 2 anni e 8 mesi di reclusione. I fatti che gli vengono contestati risalgono al 2 ottobre di tre anni fa.
All’epoca Colazzo, difeso dall’avvocato Patrizia Mussano, lavorava in un supermercato di Chivasso in qualità di guardia giurata. Quella sera, terminato il turno di lavoro, aveva effettuato la spesa nel centro commerciale e giunto alla cassa aveva pagato con due banconote da cinquanta euro. Le stesse finivano insieme alle altre e nei giorni seguenti venivano depositate alla banca di appoggio del supermercato. A quel punto però i responsabili della banca si erano accorti che le banconote erano segnate con della vernice rossa. Uno stratagemma utilizzato per costituire le cosiddette “mazzette civetta” dei bancomat che vengono forzati e svuotati dai malviventi. Ovvero banconote marchiate che se spese permettono di risalire ai responsabili di eventuali furti o rapine ai danni di bancomat. Esiste infatti un dispositivo, all’interno degli erogatori delle banche, che al momento della manomissione dei bancomat spruzza le banconote della vernice contrassegnandole come rubate. Dopo brevi ricerche con i responsabili del supermercato, gli inquirenti erano risaliti alla guardia giurata che quella sera aveva usato le due banconote da 50 euro per fare la spesa.
La difesa dell’uomo, in aula, ha respinto ogni accusa nei confronti dell’assistito. Il processo riprenderà il 19 ottobre prossimo, quando i giudici (tribunale in composizione collegiale) si ritroveranno per la conclusione del dibattimento e la lettura delle sentenza.
Valerio Grosso