Operativa la sospensione al Corpo Guardie di Città

iltirreno

Cronaca

02 marzo 2016

DALLA MEZZANOTTE DEL PRIMO MARZO

Operativa la sospensione al Corpo Guardie di Città

PISA. Dalla mezzanotte del primo marzo è diventata operativa la sanzione disposta dalla Prefettura di Pisa al Corpo Guardie di Città di Pisa. L’istituto di vigilanza privata rimasto coinvolto nel fatto di sangue avvenuto nelle vicinanze del Palabingo di Navacchio lo scorso 13 agosto deve scontare un periodo di sospensione della licenza pari a 30 giorni. E avrebbe dovuto già pagare una ulteriore sanzione amministrativa di 40mila euro. Come si ricorderà, il decreto prefettizio con cui sono state decise le sanzioni a seguito delle irregolarità riscontrate nella gestione dell’istituto è stato impugnato per ben due volte, e sempre con esito negativo per l’istituto di vigilanza, davanti sia al Tar della Toscana che al Consiglio di Stato. Per scongiurare la chiusura temporanea, ovvero lo stop dell’attività per trenta giorni, il proprietario delle Guardie di Città, Mariano Bizzarri Ollandini, su suggerimento del suo avvocato, ha percorso i due gradi della giustizia amministrativa che gli si prospettavano. Non avendo ottenuto la sospensiva rispetto al provvedimento, anche se manca il giudizio di merito, l’istituto non ha potuto ottenere una seconda proroga. È riuscito a strappare la prima ma quando si apprestava ad ottenere la seconda il parere dell’Avvocatura dello Stato ha imposto alla Prefettura una linea meno attendista. Purtroppo, la decisione è stata presa quando stava per scadere la prima proroga e così fino a ieri molti clienti dell’istituto di vigilanza non avevano ricevuto, tramite lettera, comunicazioni formali dell’interruzione del servizio. L’azienda si è affidata ad un comunicato pubblicato nella giornata di sabato 27 febbraio sul proprio sito internet per informare la clientela degli ultimi sviluppi della tormentata vicenda iniziata il giorno stesso dell’omicidio avvenuto durante una tentata rapina. Si, perché la notte del 13 agosto in quella tentata rapina rimasero coinvolte due guardie giurate dello stesso istituto di vigilanza. La vittima, residente a Santa Maria a Monte, era una guardia giurata in congedo parentale che si improvvisò rapinatore e fu ucciso dal collega che reagì per difendere la sua stessa vita oltreché i soldi, visto che il rapinatore era armato di pistola. Per entrambi i protagonisti di questa vicenda, sia pure per motivi diversi, emersero alcune anomalie nella gestione dei loro titoli per svolgere l’attività. Alla vittima era stato trattenuto in maniera illecita il titolo di guardia giurata. Il vigilante che sparò al rapinatore aveva il porto d’armi scaduto, così come la stessa licenza necessaria per esercitare il servizio di guardia armata che trasporta valori. Da qui era stata decisa l’ispezione congiunta delle forze di polizia che aveva riscontrato ulteriori irregolarità nella gestione, alcune delle quali termineranno anche in un procedimento penale.

L’iter amministrativo per arrivare alle contestazioni da parte della Prefettura prese un’altra strada e dopo mesi arriva a registrare questo primo punto fermo. Le Guardie di Città sembrano intenzionate a rispettare la sanzione, dal momento che ieri mattina Mariano Bizzarri Ollandini si è presentato di buon’ora in Prefettura per consegnare la licenza e i titoli di polizia di tutto il personale, anche per scongiurare la definitiva revoca della licenza stessa, che scatterebbe in caso di violazione della sospensione.

Sabrina Chiellini

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