Guardie di Città, da martedì l’attività sarà sospesa 30 giorni

iltirreno

Cronaca

28 febbraio 2016

Guardie di Città, da martedì l’attività sarà sospesa 30 giorni

Diventa esecutivo il provvedimento della prefettura di Pisa emesso a causa di irregolarità I problemi emersi da un’ispezione dopo l’uccisione di un vigilante che si era improvvisato rapinatore

di Sabrina Chiellini

PONTEDERA. Da martedì primo marzo sarà esecutiva la sospensione di 30 giorni dell’attività dell’istituto di vigilanza Guardie di Città di Pisa. È la prima conseguenza dal punto di vista amministrativo del grave fatto di sangue avvenuto a metà agosto al Palabingo di Navacchio. Una tentata rapina terminata con l’uccisione di una guardia giurata dell’istituto, che si era improvvisata rapinatore e che è stata uccisa da un collega, dipendente sempre dello stesso istituto, nel tentativo di salvare il denaro e la sua stessa vita, visto che il rapinatore aveva la pistola.

Il prefetto di Pisa, Attilio Visconti, ha anticipato ai cronisti una decisione, che diventerà operativa da domani o da martedì, di cui il titolare dell’azienda, Mariano Bizzarri Ollandini, era stato informato nella giornata di venerdì. L’avvocatura dello Stato è stata sollecitata dalla prefettura di Pisa a rilasciare un parere in merito alla vicenda, dopo che l’azienda aveva strappato a Visconti una proroga di 30 giorni proprio per consentire la continuità dei servizi di vigilanza e garantire i posti di lavoro. Proroga che pero era stata condizionata dall’avvocatura ad alcuni precisi passaggi che non si sono concretizzati. L’istituto, tra l’altro, avrebbe dovuto rinunciare, entro il 2 febbraio scorso, a tutti i contenziosi con la pubblica amministrazione, compreso il ricorso contro una diffida della Questura di Pisa in merito alla rimozione di alcuni contenuti del sito delle Guardie di Città. Condizioni chiare, ma non rispettate anche se poi la prima proroga ha fatto il suo corso.

L’istituto fin dall’inizio ha manifestato l’intenzione di non adeguarsi a quanto disposto dal prefetto. Come si ricorderà, la sanzione della sospensione dell’attività per un mese e il pagamento di 40mila euro sono la conseguenza delle irregolarità riscontrate dalle forze di polizia durante un’ispezione effettuata nell’istituto dopo l’omicidio al Palabingo. E la vicenda ha avuto un grande clamore mediatico sia perché non ha precedenti nella provincia di Pisa, sia perché ci sono in ballo la vita di un uomo e tutta una serie di necessarie precauzioni che devono essere osservate quando si parla di armi e di servizio di vigilanza con ritiro di valori. Bizzarri però puntava a cancellare in toto – di questo il noto imprenditore non ha mai fatto mistero – il provvedimento prefettizio motivandolo con la volontà di salvare i posti di lavoro e con l’intenzione di mettersi in regola superando le carenze della gestione riscontrate dalla Questura e dai carabinieri. Così le Guardie di Città – già a settembre – si sono opposte al provvedimento di Visconti, ma i ricorsi al Tar e Consiglio di Stato sono stati respinti in via cautelare. «L’avvocatura ci ha risposto che una sanzione comminata non può essere revocata», ha spiegato ieri mattina Visconti ai cronisti. Ora che c’è un parere dell’avvocatura diventa difficile per le Guardie di Città strappare altre proroghe. Ora non ci sono ragioni per concedere altri 30 giorni di stop all’esecuzione della sanzione, ha osservato anche il Questore di Pisa. Questo perché – l’avvocatura dello Stato interpellata dopo la prima proroga è stata chiara – il provvedimento di sospensione è del tutto legittimo, tant’è che ha superato il doppio esame del Tar e del Consiglio di Stato. In assenza di motivi di illegittimità, per i quali potrebbe scattare l’annullamento in autotutela, la sanzione resta come è.

All’azienda spetta l’onere di organizzarsi per fronteggiare, pur con tutte le difficoltà comprensibili, il periodo di chiusura. Del resto, l’iter è scandito dalla normativa: una volta che sono state accertate le irregolarità, l’autorità amministrativa può decidere l’entità della sanzione ma non può revocarla o differirla.

Per comprendere come mai la vicenda occupa le cronache bisogna ritornare all’agosto scorso. L’ispezione a carico delle Guardie di Città scattò in seguito all’uccisione – da parte di una guardia giurata (Simone Paolini) in servizio con titoli autorizzativi e porto d’armi scaduti – di un collega (Davide Giuliani) che tentò una rapina al Palabingo di Navacchio. Due vigilantes dello stesso istituto. E come primo atto della drammatica vicenda l’istituto si affrettò – con un comunicato che resta agli atti – a giustificare il suo operato, cioè aveva trattenuto in maniera illecita il titolo di guardia giurata della vittima che era in congedo, gettando discredito sulla vittima riferendo situazioni che non hanno trovato riscontri oggettivi, in quanto non erano state segnalate all’autorità giudiziaria o alla prefettura. Arduo, dunque, per Bizzarri ottenere la revoca delle sanzioni, ma non tanto per una questione di fiducia o meno nel suo “ravvedimento”, ma perché questa è la legge.

Intanto, proprio a fronte delle irregolarità amministrative, come abbiamo scritto ieri, la procura di Pisa sta valutando rilievi penali nei confronti dell’amministratore dell’istituto e del comandante delle guardie per la violazione delle prescrizioni del testo unico di pubblica sicurezza. Ieri, a sorpresa, le Guardie di Città, hanno tenuto a precisare, nonostante che i paletti della legge siano noti, che dal 29 gennaio scorso il prefetto aveva dato informali ed «ufficiose rassicurazioni di una revoca della sospensione».

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Guardie di Città, da martedì l’attività sarà sospesa 30 giorniultima modifica: 2016-02-29T11:30:28+01:00da sagittario290