Denunciò il furto dell’arma Ora rischia il lavoro

altoadige

Cronaca

19 Dicembre 2015

Denunciò il furto dell’arma Ora rischia il lavoro

Una guardia giurata della «Südtiroler Ronda» è sotto processo per falso, simulazione e sostituzione di persona. Il Tar conferma la revoca del porto d’armi

di Mario Bertoldi

BOLZANO. E’ stato accusato di aver simulato il furto della pistola di servizio ed ora rischia concretamente di perdere il lavoro di guardia giurata. La disavventura vede protagonista un dipendente bolzanino dell’istituto di vigilanza privata «Südtiroler Ronda» che si è visto annullare il porto d’armi dal Questore di Bolzano ed è indagato penalmente dalla Procura della Repubblica per simulazione di reato e falso. La vicenda ha inizio il 9 luglio 2014 quando l’uomo, che si trovava in servizio antitaccheggio in borghese (e senza arma) in un supermercato cittadino, venne raggiunto da una telefonata dei vicini di casa che gli segnalarono che la sua abitazione era aperta, che la porta presentava segni di scasso e che il suo cane vagava per il condominio dando segni di aggressività. Tornato a casa e chiesto l’intervento di una pattuglia dei carabinieri, l’uomo denunciò il furto di 300 euro e della pistola di servizio in suo possesso. La guardia giurata, consapevole dell’obbligo di detenere la pistola in sicurezza, raccontò che l’arma era riposta in una cassetta metallica con combinazione, all’interno di un armadio in camera da letto. Venti giorni dopo, però, la fidanzata dall’uomo rinvenne la pistola sotto il letto e la guardia giurata comunicò il ritrovamento dell’arma confessando di non aver mai custodito la pistola nella piccola cassaforte. A seguito di successiva perquisizione domiciliare, i carabinieri chiesero anche spiegazioni del comportamento aggressivo del cane e la guardia giurata consegnò ai militi un referto di test tossicologici effettuati sull’animale da una clinica veterinaria per il sospetto che il cane fosse stato avvelenato durante il tentativo di furto. Dal successivo controllo del referto presso il veterinario, emerse però che il certificato era stato manomesso e che la firma del dottore era stata falsificata. A questo punto la guardia giurata (difesa dall’avvocato Federico Fava) finì sul registro degli indagati ma fu anche colpito dalla revoca del porto d’armi, disposta dal Questore in via cautelare. Provvedimento che il Tar dapprima sospese e poi, qualche giorno fa, ha ritenuto perfettamente legittimo e ben motivato (rigettando il ricorso). Ora la guardia giurata rischia concretamente di perdere il posto di lavoro. Potrà comunque impugnare la sentenza di primo grado davanti al Consiglio di Stato chiedendo una sospensiva in attesa della sentenza di merito. La Procura penale, intanto, gli ha notificato l’avviso di conclusione indagine che prelude alla richiesta di rinvio a giudizio.

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Denunciò il furto dell’arma Ora rischia il lavoroultima modifica: 2015-12-20T11:15:54+01:00da sagittario290