Cronaca
28 ottobre 2015
Siracusa, sospesa la protesta delle guardie giurate al Tribunale: da novembre scatta il licenziamento, interviene il presidente Neapolis Culotti
Cristina Scevola
News Siracusa: prosegue la protesta dellee guardie giurate che lavorano presso il Tribunale ma che da più di anno non non ricevono gli stipendi (leggi qui). La brutta notizia di eri quando nella tarda mattina i manifestanti vengono ricevuti dal presidente del tribunale che ha comunicato loro come, nonostante i tentativi, la loro azienda non è in condizione di proseguire oltre il primo novembre. Da quella data scattano i licenziamenti.
Oggi a parlare, in loro difesa, è l’avv. Giuseppe Culotti: “il dibattito politico di queste ultime settimane è evidentemente drogato da temi che dovrebbero appartenere all’opinione pubblica generale, temi come quello dell’affidabilità delle istituzioni ma, soprattutto, della legalità”.
“Proprio quest’ultimo concetto – prosegue il presidente Neapolis – fondamentale in uno Stato di Diritto come il nostro, va però inteso e declinato a 360 gradi: legalità significa cioè rispettare sempre la legge, in ogni caso. Ad esempio, la legge deve essere rispettata anche in ambito di diritto del lavoro. Il diritto costituzionale ad un’equa retribuzione non può dunque in nessun caso essere derogato. Assistiamo però in questi giorni ad un vero e proprio dramma vissuto da decine di famiglie la cui unica colpa è stata quella di avere come fonte di sostentamento un membro che svolge il ruolo di Guardia Giurata al Tribunale di Siracusa”.
“La colpa di lavorare – spiega Culotti – garantendo tra l’altro la sicurezza di un pubblico servizio essenziale, non può però trasformarsi da sacrosanto diritto a violazione della dignità, quella stessa dignità offesa da addirittura un anno di retribuzioni arretrate. Tutto questo non può e non deve continuare. Oltre ad offrire piena solidarietà e sostegno alle pacifiche azioni dimostrative in corso, chiedo che la Politica smetta per un attimo di occuparsi di se stessa per tornare a cercare di risolvere i problemi seri della cittadinanza”.
“Faccio dunque un appello diretto al Sindaco e al Prefetto – conclude Culotti – affinché intervengano per risolvere questa situazione insostenibile, aiutando così concretamente le famiglie delle guardie giurate coinvolte. La loro dignità violata è anche la nostra, non è più possibile continuare ad andare avanti come se niente fosse, magari girandosi dall’altra parte: adesso, è arrivato il tempo di agire”.