Nuovo maxifurto di pannelli fotovoltaici: bottino da 150mila euro

GazzettadiModena

Cronaca

12 agosto 2015

Nuovo maxifurto di pannelli fotovoltaici: bottino da 150mila euro

Banda in azione a Balugola. In sei hanno lavorato cinque ore per rubare 472 moduli da un impianto privato. In zona in azione una banda di professionisti? Lo scorso mese assaltato due volte un impianto comunale di Maranello

CASTELNUOVO. Una banda specializzata, che aveva ispezionato nel dettaglio l’area della Balugola dove sorge un imponente impianto fotovoltaico, il primo installato a terra in Emilia Romagna, dalla potenza di 2 Mw e attivo da fine 2010. Quei pannelli facevano troppo gola ai grossisti del mercato nero e neppure tutte le precauzioni adottate dal proprietario, l’imprenditore Davide Lolli, sono servite a scongiurare il blitz. Alla fine il bottino è imponente: 472 moduli smontati e rubati per un valore complessivo di circa 150mila euro a cui aggiungere le ricadute commerciali sul mancato trasferimento di energia alla rete elettrica, sancito da un contratto con Hera.

L’azione dei banditi è studiata a fondo. Sanno che possono raggiungere il campo energetico soltanto attraverso una piccola strada sterrata, utilizzando un camion, necessario a caricare i pannelli. Ma sanno anche che l’area è sorvegliata e che la vigilanza privata fa diverse tappe nel corso della notte. Così come sono a conoscenza del fatto che ci sono telecamere a circuito chiuso e un impianto d’allarme perimetrale. Non a caso – come scoprirà il proprietario – si armano anche di una sorta di materassino, utile a scavalcare i sensori mentre con i teli oscuranti provano a mettere fuori gioco l’impianto di videoripresa. Ma non ce la fanno del tutto, o meglio alcune immagini evidenziano la lunga notte di lavoro. Si vedono almeno 5-6 persone operare a step: entrano, smontano, trasferiscono i pannelli e si nascondono. Poco dopo, una volta certi di non essere stati scoperti, ripartono nel certosino intervento.

«Conoscevano bene la zona – ammette Davide Lolli, che da poco ha lanciato, attraverso la sua azienda Sumus Italia un sacchetto in carta riciclata per contenere i rifiuti organici, diventando monopolista del mercato ed erodendo quote al più conosciuto, ma maleodorante e fragile sacchetto in bioplastica – Hanno capito qual era il lato buio del campo “Sole”, che poi è diventato il loro punto di raccordo durante il colpo, iniziato intorno alle 21,30 e concluso poco prima della cinque del mattino. L’amarezza, oltre ovviamente al danno, è che si tratta del primo impianto a terra di tutta la regione e funzionava ancora bene».

Dell’accaduto sono stati informati i carabinieri, che hanno acquisito anche le immagini della videosorveglianza. Si inizierà ad analizzare i volti dei ladri, che hanno agito senza particolari precauzioni e sono equamente divisi tra persone di carnagione chiara e scura. Ma è logico che i militari incroceranno i dati già raccolti dagli altri colleghi modenesi per una piaga, quella dei furti di impianti fotovoltaici, che negli ultimi mesi si è trasformata in emergenza.

Francesco Dondi

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