Criticità legate al comparto sicurezza sussidiaria

Attualità

24 febbraio 2015

Criticità legate al comparto sicurezza sussidiaria

Scritto da Luigi Cignoni

Roma – Da anni ormai le Guardie Giurate sono vittime del sistema colluso imprenditoriale, dove una situazione ben progettata ha portato questi operatori ad essere considerati solo un costo eccessivo per la sicurezza e la salvaguardia dei beni, dando luce al servizio di portierato “svenduto” come Guardie disarmate. Sono quelle persone che trovate spesso nei supermercati, ma anche in alcune filiali bancarie, nei cantieri e anche in alcune strutture sanitarie, che volutamente appaiono come deterrente anticrimine proprio perchè vestono uniforme da lavoro, con tanto di ecquipaggiamenti di difesa e di coercizione, riconducibili ad una Guardia Giurata ( vestiario fornito dalle stesse case di abbigliamento militare ), che dal 2008 è stata riconosciuta come incaricato di pubblico servizio, e in alcuni casi, come previsto dalla riforma nazionale, DM 269, paragrafo D cap. 3.1/a, la stessa è adibita anche alla tutela dei fruitori nei servizi definiti “sensibili”, laddove non vi sono possibilità di espletamento da parte delle forze dell’ordine. Purtroppo anche i confronti a livello Istituzionale e Amministrativi non hanno prodotto quelle risposte esaustive che tanto cercavamo, tutt’altro. I titolari di queste controfigure, tral’altro non selezionate anche dal punto di vista penale, visto che pochissimi richiedono al personale la visura dei carichi pendenti e del casellario giudiziario, differentemente dalla Guardia Giurata che viene nominato dal Prefetto e presta giuramento di fedeltà alla Repubblica Italiana preceduto dal rilascio del Titolo di Polizia, giobbano sull’indulgenza di una sentenza di cassazione che ha dichiarato la loro posizione come “vigilanza passiva”, utile a garantire il corretto utilizzo dell’immobile da parte dei fruitori ( mansioni proprio del portierato ), ma questi però svolgono in realtà un servizio di vigilanza attiva ad un costo molto conveniente per la committenza, ma anche per l’imprenditore stesso visto che questi operatori, inseriti nel ccnl della Vigilanza Privata, percepiscono una paga media identificata per la categoria D, di euro 870 lordi per 40 ore settimanali, e il costo dell’uniforme, nella maggior parte dei casi è a carico del lavoratore.

Ad oggi, grazie a queste evoluzioni accostate anche dalla tecnologia, chè ovviamente non collima con l’operato della Guardia Giurata ma lo sostituisce, si riscontrano percentuali altissime di Istituti di Vigilanza che dichiarano fallimento ( anche se poi compaiono sotto altro nome ) e migliaia di unità che gironzolano per le strade in cerca di una nuova occupazione dentro un altro IVP, che lo assume con contratti di durata di circa 6 mesi, con qaulifica di livello da apprendista ( un 6° livello percepisce una paga lorda di euro 1050 scarsi, diversamente dai 1260 euro del 4° livello, piu l’aggiunta dei scatti che mediamente si aggira intorno ai 100/120 euro per 18 anni di anzianità di servizio ) e turni massacranti giustificati dalla speranza di essere assunti a tempo indeterminato, sempre ovviamente ricominciando da “zero”, visto che il nuovo CCNL consente al datore di lavoro i primi 3 anni al livello base senza conteggio di anzianità.

Altra criticità è legata al basso investimento degli Istituti per la formazione del personale come previsto dalla riforma nazionale ( dm269/2010 ), che porterebbero gli operatori ad un tasso culturale e professionale piu elevato, ma sembra che questa categoria ormai sia stata abbandonata per dedicarsi al risparmio.

Chiediamo pertanto la possibilità da parte Vs di informare l’opinione pubblica che i “Vigilantes”, gli sceriffi e chi più ne ha e più ne metta, non sono quei dormiglioni ruba stipendio che giocano a fare i poliziotti, ma Guardie Particolari Giurate con autorizzazione di Polizia che fanno riferimento agli articoli vigenti nel TULPS, qualificati come Agenti di Polizia Giudiziaria ( come citano in molte sentenze di cassazione ) e Incaricati di Pubblico Servizio facendo riferimento agli art. 336 e 337 del Codice Penale che li tutela in caso di aggressione e minaccia come un Pubblico Ufficiale, per cui un’ottima risposta all’esigenze di sicurezza complementare Nazionale, sostituiti da emulatori umani che non hanno nessun titolo e autorizzazione di Polizia, che non fanno riferimento a nessun articolo del TULPS e del Codice Penale se non i diritti del Privato Cittadino, che però non li tutela nei servizi in cui vengono impiegati, a cui non sempre vengono richiesti i certificati penali, differentemente dalla Guardia Giurata che anche per i reati minori prescritti non viene dotata dei suddetti titoli, e in esigenze particolari, vengono effettuati i controlli anche alle generazioni precedenti per il rilascio del NOS ( Nulla Osta Sicurezza ).

Un altro punto abbagliante è la gestione e i nuovi imprenditori che hanno la mentalità da emporio turistico, ovvero, partono da Vigilanza Disarmata, per poi arrivando a quella armata, applicando le modalità contrattuali come gia espresso, con mezzi precari che evadono dalle regole del vigente regolamento, ma che però puntano sul silenzio dei dipendenti, vessati e minacciati di una procedura di fallimento, e quindi la perdita del lavoro e della dignità umana.

I nostri iscritti quotidianamente ci segnalano inadempienze giuridiche e contrattuali da parte dei titolari del loro Istituto. Mediamente vengono affidati al nostro studio legale e come associazione procediamo ad informare la Procura locale e tutti gli organi competenti per mezzo di un esposto, informando anche i Quotidiani locali chiedendo il loro contributo per la produzione di un articolo come segnale di appello per tutti i cittadinio e Istituzioni comprese.

Nella presente Vi allego il comunicato stampa inviato agli enti competenti, ma anche all’attenzione della Presidenza della Repubblica, dove già avevamo ottenuto un breve confronto con il Prefetto Cazzella della Segreteria del Quirinale a seguito della manifestazione del giorno 11 settembre 2013 in Piazza della Repubblica.

http://www.italynews.it/attualita/2015/02/24/criticita-legate-al-comparto-sicurezza-sussidiaria-46480.html

Criticità legate al comparto sicurezza sussidiariaultima modifica: 2015-02-25T11:15:12+01:00da sagittario290