Assalto al portavalori a Roma: ucciso un bandito, era un ex Br

Cronaca

01 marzo, ore 19:05

Terrore nella Capitale

Assalto al portavalori a Roma: ucciso un bandito, era un ex Br

sparatoria_roma2--400x300.jpgRoma, 1 mar. (Adnkronos/Ign) – Finisce nel sangue l’assalto a un furgone portavalori in pieno centro a Roma. La tentata rapina, ad opera di una banda composta da tre rapinatori, è avvenuta poco prima dell’una di fronte alla Banca Popolare di Sondrio di via Carlo Alberto, a pochi passi dalla Basilica di Santa Maria Maggiore (VIDEO). C’è stato un conflitto a fuoco nel corso del quale un bandito è morto. Si tratta di Giorgio Frau, ex brigatista rosso. Cinquantasei anni, romano, da ragazzo vicino a Lotta Continua, Frau era noto alle forze dell’ordine per i suoi diversi precedenti.

Gli altri due della bandasi sono dati alla fuga ma sono stati quasi subito rintracciati a Porta Maggiore e portati in caserma dai carabinieri. Uno dei due, Claudio Corradetti, 41 anni, pregiudicato, era detenuto nel carcere di Sulmona ma aveva ottenuto un permesso premio. E’ conosciuto dalle forze dell’ordine come ex skinhead con un passato da ultras ed è soprannominato ‘Drago’. Anche l’altro bandito arrestato, Massimo Nicoletti, è un pregiudicato.

Tra le guardie giurate che hanno reagito contro i malviventi, una è rimasta ferita. Il vigilantes è stato colpito all’addome, al gomito e braccio ed è stato trasferito dal 118 all’ospedale San Giovanni, dove è stato ricoverato in codice rosso. Non sarebbe in pericolo di vita.

Il bottino a cui puntavano i rapinatori era di centomila euro. Il denaro era contenuto in un plico, di cui il vigilantes seppur ferito è riuscito a impedire il furto. Secondo una prima ricostruzione, Giorgio Frau sarebbe stato il primo ad entrare in azione, affrontando la guardia giurata che aveva con sé il denaro e sarebbe stato lui ad esplodere i primi colpi. Il vigilantes avrebbe reagito uccidendo il rapinatore.

Nel frattempo una seconda guardia giurata, che era nelle vicinanze dell’entrata della banca, avrebbe avuto una colluttazione con il secondo rapinatore che avrebbe esploso a sua volta alcuni colpi. Il terzo complice, che indossava una pettorina delle Poste e che si trovava a poca distanza dal luogo dell’agguato, è riuscito a scappare. I due rapinatori hanno quindi lasciato a terra il corpo di Frau e hanno provato ad allontanarsi ma sono stati arrestati poco dopo dai carabinieri nella zona di Porta Maggiore mentre erano a piedi. Addosso avevano ancora una pistola.

La sparatoria ha seminato il terrore tra i passanti e i commercianti di via Carlo Alberto. “Abbiamo sentito una decina di colpi – racconta all’Adnkronos Daniela Prezioso titolare della coltelleria che si trova a poche decine di metri dal luogo dell’assalto – è avvenuto tutto in pochissimo tempo e solo dopo ci siamo resi conto di quanto successo” (VIDEO).

”Usciti dal negozio abbiamo visto solo un furgone fermo davanti alla Banca Popolare di Sondrio, ma, una volta attraversata la strada, a terra c’era il corpo di un uomo. Solo ora ci rendiamo conto del pericolo che abbiamo corso. In questo quartiere non si era mai vista una cosa simile in pieno giorno”, conclude.

“Quando ho sentito i colpi ho pensato che si trattasse di petardi e invece una volta fuori – racconta il titolare del ristorante di via Carlo Alberto ‘Agata e Romeo’ – ho visto che era qualcosa di più grave. In trent’anni che sono qui non ho mai visto nulla di simile. Questa mattina dovevo andare in banca, proprio nella banca dell’assalto ma per fortuna non ci sono andato. Ormai quando vedo i portavalori davanti agli istituti di credito preferisco rimandare. Troppo spesso si sentono storie come questa” (VIDEO).

Sempre a Roma, nel pomeriggio, due 23enni sono stati feriti a colpi di arma da fuoco in via Prenestina

A seguito degli ultimi episodi, il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ha telefonato al questore di Roma, Fulvio Della Rocca, per esprimere la propria preoccupazione rispetto al rischio di una recrudescenza di episodi criminali dopo un periodo di relativa tranquillità in città. Lo ha reso noto l’Ufficio Stampa di Roma Capitale.

Il questore, dal canto suo, ha disposto la massima intensificazione dei servizi di controllo del territorio, e ha richiesto e ottenuto dal ministero dell’Interno l’impiego ulteriore di un numero consistente di equipaggi specializzati che lavoreranno nell’arco delle 24 ore nelle zone ritenute a più alto rischio.

Mentre il ministro della Giustizia, Paola Severino, ha avviato “accertamenti preliminari tramite l’ispettorato sulla decisione dei magistrati di sorveglianza del tribunale dell’Aquila di concedere un permesso premio a Claudio Corradetti”.

In merito all’episodio di stamattina, ”escludo ci sia un ritorno delle Brigate Rosse” dice all’Adnkronos Stefano Dambruoso, magistrato esperto di terrorismo. ”Questo – aggiunge – mi sembra un episodio come ne sono stati registrati altri da dieci anni a questa parte, di singoli soggetti già appartenuti all’area dell’eversione, di sinistra o di destra, che commettono reati per sopravvivere. Non c’è un ritorno delle Br”, ribadisce Dambruoso.

Per Rosario Priore, giudice istruttore di alcuni dei più importanti processi della storia del terrorismo italiano, si tratta di ”un episodio su cui dobbiamo soffermare l’attenzione per capire se via siano collegamenti con ambienti eversivi o si tratti invece di un episodio di criminalità comune”. ”Nel 1988 ho interrogato Frau in Spagna, a Barcellona – ricorda il giudice all’Adnkronos – quando fu arrestato per una rapina in banca. Era titolare di un contratto di affitto di un’importante base delle Br e lavorava molto per la lotta armata. Non volle collaborare né dissociarsi”, conclude Priore.

”Nella capitale c’è una violenza che preoccupa. Al momento sembrano storie di sbandati, che vedono insieme ex terroristi delle Brigate Rosse e uomini legati in qualche modo all’estrema destra. Ma forse c’è anche dell’altro” dice all’Adnkronos Ferdinando Imposimato, dal 1978 al 1984 giudice istruttore del processo Moro ed esperto di terrorismo. ”Bisogna indagare a fondo – rimarca Imposimato – anche sull’ipotesi di attacchi a scopo di autofinanziamento da parte di gruppi che non hanno etichette politiche definite e perciò possono mettere insieme, come già è accaduto in questi anni all’interno delle carceri, esponenti di diverse ideologie e fronti”.

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Assalto al portavalori a Roma: ucciso un bandito, era un ex Brultima modifica: 2013-03-02T11:45:00+01:00da sagittario290