Attualità
23 maggio 2012
Vigilanza privata: fatturato fermo, cala l’occupazione
Presso la sede nazionale di Confcommercio è stato presentato il Rapporto Federsicurezza 2012 sulla vigilanza e la sicurezza privata in Italia. Dall’indagine emerge che il fatturato totale annuo del settore è pari a circa 2 miliardi e 700 milioni di euro, fermo sui valori degli ultimi anni.
In leggero aumento il numero degli Istituti di Vigilanza (966), con una crescita al Centro (+ 14,4%) che in un quadriennio ha più che compensato il calo nel Nord (-4,5%) e nel Sud (-1,1%), mentre è in diminuzione il numero complessivo delle guardie giurate (oggi sono poco più di 44mila unità).
I bilanci sono in rosso per un’impresa su tre, mentre solo per il 44% delle aziende gli utili superano i 50mila euro.
In leggera crescita (+ 8%) le imprese di più piccole dimensioni (fino a 16 dipendenti), mentre calano di poco le pmi (- 4%) ed emerge il ricorso ad una forte esposizione finanziaria (quasi il 50% delle risorse utilizzate per finanziare l’attività d’impresa fanno leva sull’indebitamento).
I costi del personale assorbono in media quasi il 70% del costo totale della produzione e del fatturato prodotto, mentre l’Italia è ultima in Europa nel rapporto tra guardie private e popolazione (1 addetto ogni 1378 abitanti rispetto ad una media europea di 1 guardia ogni 472 abitanti).
Per quanto riguarda l’adeguamento alla nuova normativa in materia di sicurezza, da un’indagine di Federsicurezza in collaborazione con Format Research sul DM 269/10 che ha introdotto nuovi requisiti per gli istituti di vigilanza e i servizi di sicurezza emerge che solo il 53,6% delle imprese del settore afferma di essere a conoscenza del provvedimento, mentre appena il 22,4% delle imprese ritiene, di fatto, di conoscerne realmente i contenuti.
Il 30% circa delle imprese si è rivolto a professionisti, società di consulenza e associazioni di categoria per avere delucidazioni e soltanto il 33,8% delle imprese ha già effettuato o dichiara che effettuerà gli adempimenti nei tempi previsti dal decreto.
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