Forlanini, gli ultimi disperati

Cronaca

(17 marzo 2011)

IL CASO

Forlanini, gli ultimi disperati
Restano ancora 50 afgani

Gli altri trasferiti a Grotta Celoni. Davanti all’ingresso della nuova struttura due vigilantes fanno entrare solo coloro che ne hanno diritto

073706687-2491cf40-c084-44b4-82b2-af5731094b27.jpgSono rimasti solo gli afgani. Dei 150 stranieri che fino alla fine di febbraio occupavano due reparti in un edificio dell’ospedale Forlanini, ne sono rimasti solo cinquanta. Tutti afgani. Sono stati trasferiti in una struttura poco distante, più pulita e confortevole. All’ingresso, due vigilantes della sicurezza interna dell’ospedale fanno entrare solo “quelli che sono sulla lista – spiegano – Solo coloro che ne hanno diritto, altrimenti finisce come succedeva nell’altro edificio quando entravano regolari e irregolari”.

La lista dei “regolari”, compilata da una mediatrice culturale, raccoglie i nomi dei cinquanta afgani che, da un paio d’anni, erano stati accolti nella struttura dell’ospedale nata come centro di “emergenza freddo”. Poi, però, dopo varie minacce di sgombero e continui rinvii, la situazione a partire dallo scorso ottobre diventa fuori controllo. Lo racconta l’associazione Medu, Medici per i diritti umani, che l’ha monitorata finché è stato possibile, fornendo, per lunghi mesi, assistenza insieme ad altri volontari.

Poi, da ottobre 2010, gli stranieri sono diventati “occupanti”. La porta d’ingresso del padiglione è stata chiusa con una catena e l’unico modo per accedere ai reparti-dormitorio è stato, fino a pochi giorni fa, attraverso una finestra sulla facciata laterale. In questo modo hanno vissuto, dormito, mangiato e accumulato per più di quattro mesi chili e chili di spazzatura. Una situazione nota a tanti. “Abbiamo più volte segnalato il via vai di immigrati da quell’edificio – raccontano i proprietari del bar che sta proprio all’ingresso del Forlanini, su via Portuense – ma nessuno ha mai preso provvedimenti”. Fino al 28 febbraio quando, due giorni prima della visita al San Camillo di Giorgio Napolitano, si decide di entrare nell’edificio per un’ispezione che mette in luce il livello di degrado in cui vivono i 150 occupanti, sommersi dai rifiuti. Da lì, l’accelerazione della vicenda, con lo sgombero della spazzatura e il trasferimento – solo per i cinquanta afgani – in un altro edificio del Forlanini, ad appena 50 metri di distanza dal primo.

Erano loro gli unici a possedere documenti che dimostravano il loro regolare status di rifugiati. Un permesso di soggiorno per motivi umanitari e di protezione sussidiaria, che ha permesso loro di restare nelle strutture dell’ospedale. Gli altri (esclusa una minorenne romana, ricondotta nella casa famiglia dalla quale era fuggita 15 giorni prima) sono stati trasferiti perlopiù nel “Centro della pace” a Grotta Celoni che li accoglierà fino a fine mese, fino a quando cioè terminerà quella che viene definita “emergenza freddo”. Altri ancora (i comunitari o quelli con un “semplice” permesso di soggiorno) invece sono tornati nei pressi del binario 15 della stazione Ostiense. Da lì erano partiti nel loro girovagare per Roma passando, attraverso uno sgombero, dal Cara di Castelnuovo di Porto prima di giungere al Forlanini.

(m. fv.)

http://roma.repubblica.it/cronaca/2011/03/17/news/forlanini_gli_ultimi_disperati_restano_ancora_50_afgani-13707933/

Forlanini, gli ultimi disperatiultima modifica: 2011-03-18T10:45:00+01:00da sagittario290